PREMIO MARCELLO MERONI
Dedicato a chi, in ambito montano, riesce a essere un esempio positivo
Denis Urubko
Profilo candidato:
Denis Urubko nasce in URSS nel 1973. Laureato in pubblicistica, diventato kazakho per far parte dei gruppi d’alta montagna ha poi optato per la cittadinanza polacca. Quindicesimo uomo a salire tutti gli Ottomila e nono a farlo senza ossigeno. Ha salito in prima invernale due Ottomila assieme a Simone Moro. Ha salito inoltre tre vie nuove su tre Ottomila diversi. Oltre a numerosi riconoscimenti come il Piolet d’Or ha ricevuto la Legion d’Onore per il salvataggio di Elizabeth Revol. Vive in Italia, dove è diventato de facto un alpinista orobico, conferenziere e scrittore.
Ciò che rende Urubko unico però, è il saper unire una personalità capace di grande rigore nella preparazione con un carattere che lo rende insofferente a qualsiasi guida o direttiva gli vengano imposte, creando una figura non a torto definita di genio e sregolatezza nella miglior accezione possibile. È il genio assieme al desiderio di andare oltre le regole, non di contravvenire alle stesse, che gli ha permesso di salire sulle principali vette dell’Europa e dell’Asia, salendo in prima assoluta due Ottomila in invernale e alcune vie nuove, delle quali alcune in solitaria, sempre sugli Ottomila della Terra. Denis Urubko ci ha dimostrato in svariate occasioni negli ultimi anni che prima della vetta viene la vita delle persone: eccezionale il salvataggio dell’alpinista francese Elizabeth Revol sul Nanga Parbat, così come quella dell’alpinista italiano Francesco Cassardo sul Gasherbrum VII. La figura di Denis Urubko viene ormai associata non solo al conquistatore delle vette, ma anche e soprattutto a quella dell’angelo dagli occhi di ghiaccio che, simile al Deus ex Machina dell’antichità, non arriva scendendo ma salendo a salvare chi rischia di restare nell’abbraccio della montagna. Denis Urubko è un ispiratore, un visionario che ama le grandi montagne a 360°, che ama la vita, che ama narrarsi da buon scrittore qual è, che ama prima di tutto la vita e che mette questa davanti all’egoismo del successo a tutti i costi. Un ragazzo che ancor oggi, divenuto famoso in tutto il mondo alpinistico per le sue imprese, ricevuta la Legion d’Onore per il salvataggio della francese Revol, arrossisce davanti a chi gli fa un complimento ed è lui a ringraziare per primo. Un invito vivente alla montagna, alla cultura della montagna e alla vita vissuta con rispetto. Un esempio a tutti gli effetti.