2010: UMBERTO PELLEGRINI – PREMIO GIURIA

PREMIO MARCELLO MERONI

Dedicato a chi, in ambito montano, riesce a essere un esempio positivo


UMBERTO PELLEGRINI

BIOGRAFIA

Umberto PellegriniUmberto Pellegrini, alias “Pellaccia”, alias “Cialtrone” nasce a Milano il 15 ottobre 1964.
Frequenta la SEM a partire dai primi anni Novanta e, ben presto, diventa istruttore del Corso di Roccia sezionale.
La sua passione per il verticale lo porterà poi a conseguire il titolo di Istruttore Nazionale di Arrampicata Libera, ad aprire numerose vie di arrampicata (dal calcare del Medale fino al serpentino della Valmalenco) e a essere, a lungo, Istruttore sia nella Scuola Regionale Lombarda, sia nella Scuola Nazionale di Alpinismo (per le quali ha contribuito, in prima persona, alla nascita dei primissimi Corsi di “arrampicata libera”).
Per la SEM è stato l’ideatore e il direttore dei primi Corsi d’Arrampicata della Scuola “Silvio Saglio”.

MOTIVAZIONE DELLA CANDIDATURA

Tra i caratteri distintivi di quella che era la particolare “visione del mondo” di Marcello Meroni, si possono certamente annoverare: impegno civile, rispetto per il prossimo, passione per la montagna e per l’insegnamento, ironia e leggerezza come “stelle polari”, cultura mai ostentata, curiosità verso il nuovo e l’inesplorato, infinita disponibilità per l’amico che chiede una mano… il tutto condito da pura e sana entropia (al limite dell’anarchia). Caratteri distintivi che, certo a suo modo, appartengono anche a Umberto Pellegrini. Come Marcello capace di coniugare, in modo impeccabile, la propria professione (nel caso di Umberto, la meteorologia) con la propria passione (l’alpinismo) mettendo sempre al servizio di tutti gli altri appassionati di montagna, neofiti o esperti che fossero, le proprie conoscenze professionali.
Al di là delle sue capacità arrampicatorie e dei suoi meriti nell’ambito delle Scuole CAI, è dunque l’incessante opera di divulgazione scientifica della meteorologia applicata all’ambito alpinistico che rende Umberto persona meritevole del premio. Chi pratica una qualsiasi forma di alpinismo, difatti, sa bene quanto la meteorologia (non solo attraverso la corretta lettura delle previsioni, ma anche con gli studi nivologici e, più in generale, quelli sull’interazione tra gli agenti atmosferici e la montagna) sia direttamente e indissolubilmente legata a tutte le problematiche inerenti la “sicurezza” in montagna.
Ecco. Umberto ha “sottratto” tante, ma proprio tante ore alla propria vita personale per impegnarle in un’attività di comunicazione tesa ad accrescere – nei frequentatori dell’Alpe – la percezione dell’importanza della scienza meteorologica quale efficace (ed unico, vero) strumento di prevenzione dei pericoli della montagna. Spendendo dunque la propria professionalità, con profusione di tempo, di energie e di conoscenze, in modo volontaristico e del tutto gratuito. Sempre.
Questa candidatura, dunque, non ha niente di magnificente. Né di grandemente importante. Non c’è un progetto culturale da celebrare, né un’impresa alpinistica da acclamare. Si tratta semplicemente di dire “grazie” a chi, proprio come Marcello, si è sempre personalmente speso in una “campagna permanente” di prevenzione degli incidenti in montagna.