2014: DAVIDE VITALE – SEZIONE SOLIDARIETA’ E PREMIO DEL PUBBLICO

PREMIO MARCELLO MERONI

Dedicato a chi, in ambito montano, riesce a essere un esempio positivo


DAVIDE VITALE

BIOGRAFIA

Davide VitaleDavide è nato in Italia nel 1991 e cresciuto in Belgio dove risiede ancora la famiglia. In età giovanile è scout ed animatore presso la parrocchia di LLN con la quale, nel 2006, svolge una prima esperienza di volontariato in Niger (che risulterà essere molto importante per le sue prossime scelte.
Dal 2009 svolge un anno di volontariato a El Alto, in Bolivia: lavora presso l’istituto di Maria Ausiliatrice per stilare un’indagine sociale dei bambini e ragazzi scolarizzati in quell’istituto e dà lezioni di inglese a giovani e adulti ai corsi serali. Inoltre lancia un mini-progetto di  microcredito, raccogliendo qualche fondo presso parenti e amici per finanziare strumenti di lavoro per le mamme dei bambini della scuola. Di ritorno in Belgio, approfondisce lo studio dell’inglese e alterna periodi in Bolivia (dove insegna inglese e francese nei quartieri difficili di El Alto) e in Belgio. Nel 2011, incontra padre Topio, al secolo Padre Zavatarelli, alpinista italiano e parroco della comunità di Peñas, piccolo villaggio ai piedi della Cordigliera.
Per la sua ONG, Manos Abiertas, Davide aprirà una trentina di vie di arrampicata sulle falesie che sovrastano il paese. L’ONG Manos Abiertas si occupa anche di valorizzare la cultura dei villaggi e delle comunità dell’Altiplano e in questo contesto Davide ha realizzato una guida di Peñas in cui presenta sia gli aspetti culturali (storia, leggende, tradizioni, folklore, turismo, storia dell’arte….) sia le vie di arrampicata.
Nel 2012, mentre accompagna degli ospiti della Comunità all’ascensione dell’Illimani, Davide è vittima del freddo: tornato in Belgio, subisce un’amputazione della prima falange delle dita dei due piedi. Qualche mese dopo, Davide torna in Bolivia e consolida la collaborazione con l’ONG di padre Topio. Attualmente è in Bolivia dal novembre 2013: è stato assunto a tempo pieno dall’ONG Manos Abiertas (www.mochilabolivia.org) il cui obiettivo è di frenare l’esodo degli abitanti dei villaggi dando loro la possibilità di vivere di turismo e di attività ad esso legate: a Peñas (4000 m), con un progetto di turismo comunitario legato a attività montane e a Santiago de Huata, poco distante, con due catamarani costruiti dagli abitanti, turismo comunitario con escursioni sul Lago Titicaca. Davide è anche responsabile del progetto di doposcuola per i bambini e i giovani di Peñas, nonché responsabile per un progetto “lana cotta” che dà lavoro alle donne di Peñas.
Le passioni di Davide : l’arrampicata, iniziata in sala a Louvain-la-Neuve all’età di 9 anni e ben presto praticata sulle falesie belghe (con attività di giardinaggio estremo, cioè pulizia e manutenzione, nonché apertura di vie di arrampicata) e sulle Alpi Italiane (in particolare intorno all’Adamello); la lettura e anche la scrittura (novelle, racconti semi-seri delle sue avventure alpinistiche… è arrivato secondo ad un premio di novelle di montagna due o tre anni fa…) ; e Elsa, la sua fidanzata boliviana.
Davide è stato socio del Cai di Edolo per vari anni ed ha seguito il primo corso di ghiaccio proprio con loro.
Scrive su vari forum di montagna, in Belgio, Italia, Bolivia.

MOTIVAZIONE DELLA CANDIDATURA

Davide è attivo tra La Paz e Penas, dove sorge la Parrocchia del Diocesano Don Antonio Zavattarelli. Si occupa di turismo solidale accompagnando turisti sulla Cordillera Real per finanziare l’attività della Parrocchia. Con scelta coraggiosa divide felicemente la sua vita tra l’impegno solidaristico e una grande passione per la montagna, vivendo da boliviano tra i boliviani, a sostegno dei poverissimi bambini e ragazzi del luogo. Vive anche alcuni periodi, per questioni logistiche e per il supporto ai ragazzi, presso la famiglia della sua ragazza boliviana in condizioni abbastanza precarie. Disponibile, simpatico, grande conoscitore della Cordillera Real, tre anni fa ha perso tutte le dita dei piedi per congelamento al Nevado Illimani. Non si è perso d’animo e ha subito continuato, più di prima, l’ attività alpinistica ed arrampicatoria accompagnando turisti che visitano la comunità. Vive condizioni spesso non agevoli. Un bel mix di passione e solidarietà.