2015: documento conclusivo VIII edizione

PREMIO MARCELLO MERONI

Dedicato a chi, in ambito montano, riesce a essere un esempio positivo


2015 – VIII edizione del Premio Marcello Meroni

2015 premiazione premio Marcello MeroniE’ stato come se si fosse celebrato lo sposalizio di Milano con la montagna. Per giunta sotto lo sguardo benedicente di Sant’Ambrogio che nel gonfalone del Comune impugna il pastorale e lo staffile. Sabato 14 novembre 2015 può essere considerata una data storica per Palazzo Marino che ha ospitato la cerimonia per i Premi Meroni destinati ai benemeriti della montagna. E lo ha fatto in quel salone d’onore che prende il nome dall’architetto Galeazzo Alessi dove si trovano, oltre all’immagine del santo patrono, dodici affreschi con le Nove Muse e gli dei Apollo, Bacco e Mercurio.

Il rito, seguito da un centinaio di appassionati in religioso silenzio rotto di quando in quando dallo scrosciare dei battimani, è stato officiato per conto della Società Escursionisti Milanesi da Marco Albino Ferrari, penna raffinata delle Terre Alte che a Milano ha fondato e dirige il prestigioso bimestrale Meridiani Montagne (Domus editrice).
Sulla pedana, in un succedersi di slide show, power show e filmati in base alla puntuale regia di Claudio Bisin, sono sfilati i cinque premiati preceduti dalle parole di Laura Posani, presidente della SEM che ha ringraziato per i generosi contributi sia il circolo ricreativo dell’Università degli studi (Crusm) dove lavorava Marcello Meroni, fisico e istruttore di alpinismo a cui è intestato il premio, sia la Scuola regionale lombarda di alpinismo in cui operava Marcello.

In quest’oasi di pace appena sfiorata dai venti di guerra di questi tempi cupi, l’alpinismo si è presentato con alcune delle sue molte facce, esclusa quella banale dei reality show televisivi. C’era l’alpinismo di chi sale per diletto le vette più facili (la maggioranza dei presenti) e quello del premiato Ivo Ferrari – categoria alpinismo, cioè di chi, tecnicamente all’altezza, cerca la via difficile e sconosciuta alla ricerca di emozioni personali. E soprattutto c’era l’alpinismo solidale di altri premiati come Annalisa Fioretti – categoria solidarietà, intrepida scalatrice di ottomila che a differenza di certe celebrate primedonne antepone alla corsa alla vetta l’assistenza a chi soffre o è in pericolo. O come Elio Guastalli – categoria cultura che nella sua veste d’istruttore di alpinismo e tecnico del Soccorso alpino si è fatto da tempo apostolo della sicurezza e si adopera per una frequentazione consapevole della montagna.

A sua volta il veterano Carlo Aberto Pinelli, accademico del Cai, coadiuvato da Giancarlo Gazzola, rappresentava Mountain Wilderness Italia – categoria ambiente di cui Pinelli stesso è presidente. L’occasione è stata buona anche per lanciare un messaggio contro la manomissione del paesaggio e gli interessi in gioco nel dilagare delle centrali eoliche. E con piacere si è visto salire sul palco anche Alessandro Gogna, tra i massimi esponenti dell’alpinismo contemporaneo, che di MW è stato co-fondatore ed è ora tra i garanti.

Ma fra tutti il più applaudito è stato un altro veterano, il professor Giuseppe Masera – menzione speciale e premio del pubblico, pediatra e grande appassionato di montagna, che da 13 anni assiste e accompagna sui sentieri della Valle Camonica i bambini guariti dalla leucemia. E il fatto che il premio del pubblico sia andato a questo affabile medico milanese, presentato dal collega Gege Agazzi della Commissione medica del Cai, la dice lunga sulla natura di questi Premi Meroni, una pianticella saldamente innestata nel terreno della solidarietà che in otto anni è cresciuta a dismisura anche e forse soprattutto grazie alla determinazione di Nicla Diomede e di Franco Meroni: lei compagna e lui papà del caro Marcello.
Infine a festeggiare i premiati, da segnalare le presenze del presidente del Cai Milano Giorgio Zoia, del past presidente del Cai Gabriele Bianchi e di altre personalità dell’associazione di cui fa parte la SEM, nonché di un gruppo di alunni di una scuola media del Biellese che l’anno scorso si è aggiudicata uno dei premi Meroni per l’attività del suo Gruppo Alpinistico Scolastico (GAS) ora intestato all’indimenticabile Marcello.