PREMIO MARCELLO MERONI
Dedicato a chi, in ambito montano, riesce a essere un esempio positivo
SIMONE SALVAGNIN
BIOGRAFIA
Nato il 1 Settembre 1984 a Schio dove vive tuttora; ha studiato fisioterapia, massaggio, musica e musicoterapia. Grazie ad un’ infanzia passata tra i boschi all’aria aperta e a contatto con la natura, ha maturato una grande passione per la montagna e per tutti gli sport “alpini”: dallo sci alle lunghe escursioni, passando per il trekking, la corsa e l’arrampicata.
E’ cresciuto in un ambiente familiare dove i racconti di scalate e di viaggi particolari erano all’ordine del giorno. Prima della sua nascita, infatti, i suoi genitori avevano viaggiato in varie parti del mondo,molto nel deserto; lo zio, inoltre, è tutt’ora un alpinista della zona molto conosciuto. Intorno ai dieci anni gli è stata diagnosticata la retinite pigmentosa, malattia degenerativa dell’occhio, che lo ha portato progressivamente alla attuale quasi totale cecità. All’inizio suo padre ha cercato in tutti i modi di affiancarlo per dargli la possibilità di continuare a dedicarsi allo sport e alle escursioni. Pochi anni dopo, però, la sua morte e le conseguenti difficoltà economiche della famiglia hanno trasformato il suo desiderio di viaggiare in utopia. La musica e il suo amore per la montagna e lo sport comunque gli hanno restituito la voglia e la curiosità di viaggiare.
Pratica molti sport: dall’arrampicata al nuoto, dalla corsa in montagna alla mountain bike. La continua attività fisica lo fanno sentire vivo e pieno di energia positiva. Nonostante la sua malattia, non si è fermato davanti ai numerosi ostacoli e, da alcuni anni e a tutt’oggi, è atleta della nazionale italiana di arrampicata sportiva, medaglia d’oro di paracliming; argento nell’ultima gara di coppa del mondo a Londra. Da Gennaio 2013 è rappresentante degli atleti nella commissione internazionale paraclimb IFSC. Pratica agonisticamente: arrampicata, sci alpino e tandem mountain bike; si cimenta anche nel nuoto, corsa ed alpinismo.
MOTIVAZIONE DELLA CANDIDATURA
La motivazione della candidatura di Simone Salvagnin è legata al suo impegno come promotore ed organizzatore di eventi culturali legati alla musica e di eventi sportivi legati al mondo paralimpico; membro del comitato scientifico del progetto “Scie di passione” (scuola di sci alpino specializzata nello sport e disabilità http://www.sciedipassione.com/) il cui scopo è di avviare allo sport persone con disabilità, per dare a tutti la possibilità di vivere in modo autonomo la montagna e le attività sulla neve, promuovendo l’interazione e l’integrazione con normodotati. Simone si è reso protagonista, promotore e organizzatore delle spedizioni all’insegna dell’avventura estrema:
- VERSODOVENONSO 2010 (2 occhi e 4 gambe) (http://www.versodovenonso.com/) viaggio in tandem dall’Italia all’Uzbekistan in completa autonomia.
- OJOS DEL SALADO PATAGONIA EXPEDITION 2012 (https://www.facebook.com/events/177498819073242) spedizione in Sud America che l’ha visto alternare l’alpinismo d’alta quota a lunghi e insidiosi percorsi in tandem fino alla Terra del fuoco.
- BICI & RADICI: attraversata in tandem in Sud America dall’Atlantico (Brasile) al Pacifico (Cile), riscoprendo le radici italiane dei nostri emigranti incontrandoli numerosi.
Simone è inquadrato nella categoria paraclimbing non vedente B2.
Ha vinto le medaglie d’oro e di bronzo ai mondiali di arrampicata sportiva ad Arco (TN) nel 2011. Riconferma le due medaglie a Parigi nel 2012.
Vince anche gli ultimi 3 campionati italiani di arrampicata sportiva. In novembre 2013 conferma nella sua categoria il I° posto nello speed a Città di Castello.
Guadagna l’argento mondiale a Londra nella gara di coppa del mondo nel settembre 2013.
“La fatica mi costringe a liberare la mente, è per me fondamentale quindi avere una continua attività fisica per non lasciar assopire gli altri sensi. Sotto sforzo i miei pensieri mi appaiono più limpidi e riesco a concentrarmi molto meglio”; è una sorta di meditazione che mi aiuta a prendere più coscienza di me stesso nello spazio fino a riuscire a dimenticare completamente il mio limite. ” Simone è portavoce della carta dei diritti dei disabili ONU. L’impegno e la passione che continua a mostrare sono di stimolo e sprono a tutti e ben testimoniano la capacità di “andare oltre il proprio limite; il limite quai sempre è solo nella propria testa. Per fare certe cose non è necessario essere ‘integri’. E’ sufficiente una vera passione!”
Lodevole è la sua attività culturale e divulgativa per avviare e attrarre allo sport le persone con disabilità