2018 – Candidato XI edizione: Sardini Giancarlo

PREMIO MARCELLO MERONI

Dedicato a chi, in ambito montano, riesce a essere un esempio positivo


Sardini Giancarlo

Profilo candidato:

Giancarlo Sardini classe 1964 Volontario dell’Operazione Mato Grosso dal 1985, ha dedicato molti anni della sua vita ai temi legati alla solidarietà verso le popolazioni dell’America Latina con progetti di sviluppo e formazione. Fin da giovane ha percorso sentieri e scalato montagne, forgiando un suo modo di interpretare la montagna, non solo come sfida, MA come una palestra di vita, ha sempre cercato di trasmettere ai giovani l’amore e la passione per la natura, cercando in essa il silenzio, la bellezza, la purezza e la solidarietà – giunto a 33 anni ha deciso di partire per il Perù dove ha fondato una scuola di Guide Andine e un Centro di Andinismo dedicato al grande Renato Casarotto.Giancarlo Sardini è membro attivo dell’Operazione Mato Grosso, in Perù con la sua famiglia (moglie Marina e le figlie Marta e Marianna) ha fondato la Escuela de Guias DonBoscoenlosAndes a Marcarà (2760m) – ai piedi della Bellissima Cordillera Blanca.Dal 1997 ha avviato la formazione di giovani pastori al lavoro di Guide Andine, culmionato con la formazione di 17 ragazzi (10 guide UIAGM e 7 guide di mezza-montagna (guide di trekking) – il tutto supportato da vari istruttori che a turno sono scesi in Perù per affiancare la formazione delle giovani guide andine. Una volta terminato il processo di formazione, le guide Andine hanno fondato l’associazione DonBosco6000 che opra sulle montgane delle Ande, con predilezione per la Cordillera Blanca e Huayhuash. Nel 2007 Giancarlo Sardini ha costruito il Centro di Andinismo Renato Casarotto, una costruzione che funge da campo base per le spedizioni verso le grandi montagne delle Ande.La struttura è stata finanziata in parte dalle sezioni dei CAI Vicentini e una parte da numerosi benefattori. Oggi le guide DonBosco sono autonome e gestiscono loro il Centro e le varie attività di andinismo. Giancarlo Sardini ha dedicato la sua vita a favore dei ragazzi poveri delle ANDE, ha sostenuto progetti di solidarietà in montagna, sia in Italia che in Perù. In Italia ha collaborato nella costruzione del Rifugio Claudio e Bruno in Val Formazza, nella ristrutturazione del Rifugio Laeng in Val Camonica, ha sovrinteso la costruzione del rifugio Torsoleto in Val Camonica, poi in Perù ha avviato il progetto Guide Don Bosco e sovrinteso alla costruzione del Rifugio Ishinca e del Bivacco Giordano Longoni, sviluppando un progetto a dir poco ambizioso, formando vari ragazzi al lavoro di Guide Andine oggi riconosciute dall’UIAGM e unite nell’Associazione Don Bosco 6000.