2018 – Candidato XI edizione: Gruppo Montagnaterapia Cai Parma

PREMIO MARCELLO MERONI

Dedicato a chi, in ambito montano, riesce a essere un esempio positivo


Gruppo Montagnaterapia Cai Parma

Profilo candidato:

Nel 2009, alcuni Soci CAI, guidati dal medico Gianluca Giovanardi, attuale Presidente della Sezione di Parma – iniziano ad accompagnare in montagna assieme ai sanitari i pazienti di un Centro di Salute Mentale: l’esperienza porta alla prima convenzione con la ASL.

Le attività sono: escursionismo, arrampicata, cicloescursionismo, sentieristica, e la formazione in aula.

Nel tempo giungono nuovi volontari ed utenti: giovani con dipendenze, disabili fisici, anche non deambulanti.

L’attività con gli psichici è una vera riabilitazione: promuove il benessere fisico, migliora l’agilità, l’autostima, le relazioni personali. Può incidere sulla resistenza dello psicotico agli stimoli esterni e sulla difficoltà nel coordinamento motorio. Anche le persone con dipendenze vi trovano aiuto al superamento di comportamenti regressivi tipici. Il progetto acquisisce credibilità e visibilità, fino a che la convenzione diventa triennale (2016-2018), ed entra nel Piano provinciale di prevenzione dell’ASL.

Oggi il Gruppo Montagnaterapia conta circa 40 volontari, 8 sanitari che accompagnano 60 utenti, tra disabili psichici, fisici e con dipendenze. Nel complesso una quindicina di uscite annue, anche di più giorni.

Un’attività assolutamente solidale, che risponde al bisogno fondamentale, quello della salute, proprio per categorie di persone spesso oggetto di pregiudizi sociali.

I meriti particolari del gruppo sono diversi:

  • lo sviluppo della collaborazione tra professionisti (i sanitari) e volontari,
  • la capacità di relazionarsi con il territorio e le istituzioni,
  • la diffusione della cultura dell’inclusione sociale,
  • la progettualità che ha portato – e continua a portare – all’allargamento delle fasce di utenza, (es. pre-adolescenti in condizioni di disagio), a sviluppare tecniche, didattiche e metodologie originali
  • l’attenzione alla formazione dei volontari
  • la replicabilità , e non da ultimo
  • la possibilità di sviluppo professionale per gli utenti.