2018 – Candidato XI edizione: Giuseppe Cola

PREMIO MARCELLO MERONI

Dedicato a chi, in ambito montano, riesce a essere un esempio positivo


Giuseppe Cola

 Profilo candidato:

Giuseppe Cola, operaio presso lo stabilimento Levissima, e stato collaboratore del Museo Vallivo della Valfurva, e del Centro Nivometeorologico di Bormio dalla fine degli anni Ottanta, è socio del Servizio Glaciologico Lombardo (SGL) dal 1994, e dal 2003 socio e successivamente consigliere dell’Istituto Archeologico Valtellinese. Ha partecipato a diversi progetti di ricerca in ambito glaciale con il SGL, ed ha collaborato alla realizzazione del volume “I ghiacciai della Lombardia. Evoluzione e attualità” (Hoepli, 2012). Da anni compie osservazioni e monitoraggio di movimenti franosi, anche in collaborazione con il Dipartimento di Scienze della Terra di Milano Bicocca (Deformazione Gravitativa  Profonda di Versante del M. Confinale). Con l’Istituto Archeologico Valtellinese ha condotto ricerche sulle incisioni rupestri dell’alta Valtellina, scoprendo di numerosi massi incisi. E’ autore o coautore di decine di pubblicazioni che spaziano su vari argomenti: glaciologia alpina, geomorfologia, archeologia e storia locale. A questo si affianca una costante divulgazione attraverso conferenze dedicate al grande pubblico, e nei corsi per operatori glaciologici organizzati da SGL. E’ autore o coautore di contributi presentati ad alcuni convegni internazionali (EGU 2018, IFRAO 2018, ISSW 2018).

Chi conosce Giuseppe non può non essersi stupito nell’ avere di fronte una persona speciale, uno studioso, un appassionato del suo territorio che ama e che conosce profondamente. Chi conosce Giuseppe sa del suo “guizzo” di genialità ed intuizione. Non azzardiamo nel definirlo uno scienziato  che è “chi ha approfondito più materie attraverso studî intensi e costanti svolti con serietà di metodo e d’indagine” : ma nel suo curriculum non leggiamo titoli di studio, corsi di laurea, master…. tutta la sua conoscenza si è sviluppata in migliaia di sere e nottate passate sui libri, al computer a leggere, approfondire, sviluppare nuove teorie. La sua specificità risiede nell’essere un nativo della Valfurva, nato e cresciuto in condizioni spesso difficili ma che ha saputo leggere anche la bellezza del territorio dove viveva, appassionandosi ai quesiti che suscita la montagna ad un osservatore attento e sensibile. Da giovane in valle era conosciuto come una persona “originale”  perchè non si capiva il motivo per il quale andasse fin sul ghiacciaio un giorno si e uno no. Ora viene guardato con rispetto ed interesse e sarebbe bello riconoscergli con più concretezza la sua professionalità.