PREMIO MARCELLO MERONI
Dedicato a chi, in ambito montano, riesce a essere un esempio positivo
Giovanni Boschis
Profilo candidato:
Nato a Torino il 27 maggio 1961, Giovanni Boschis è un insegnante, geologo e scrittore di guide di montagna con una spiccata sensibilità verso l’ambiente, ciò che l’ha spinto a seguire un percorso di studi fortemente indirizzato verso l’ecologia e le problematiche ambientali, e a specializzarsi in tale ambito con un Master (1990) e un Dottorato di ricerca (2018).
Nell’insegnamento delle Scienze e della Geografia, della cui cattedra è titolare presso l’IIS Galilei di Avigliana (TO), ha sempre cercato di coniugare lo svolgimento dei programmi con un’attenzione al territorio ed all’ambiente locale, da considerarsi “un laboratorio” per esperienze dirette di conoscenza della natura volte a far crescere nei giovani una coscienza per la sostenibilità e le buone pratiche. Per ragioni anagrafiche e di esperienza sportiva e di studio, tale attenzione si è rivolta particolarmente all’ambiente alpino attraverso numerose pubblicazioni, di valore educativo e turistico.
Nell’ambito del dottorato appena concluso (in educazione alle Scienze della Terra – Università di Camerino), ha sviluppato una tesi dedicata al problema della comunicazione dei cambiamenti climatici, con specifico riferimento alle Alpi.
A partire dall’esperienza di dottorato, si è impegnato nel promuovere conoscenze e consapevolezza degli effetti dei cambiamenti climatici sull’ambiente alpino, tramite una serie di azioni educative, riunite sotto il titolo di “Ghiaccio fragile” e comprendenti: un modulo didattico per le classi comprendente un’esperienza diretta di studio della montagna (Val Veny, Monte Bianco), un corso di formazione per docenti delle Scuole Medie e Superiori, un Premio letterario per gli studenti delle stesse scuole, strumenti multimediali e conferenze. Tale metodologia ha generato di fatto un coinvolgimento educativo concreto di numerose scuole che a loro volta hanno attivato esperienze di conoscenza e sensibilizzazione verso l’ambiente alpino e la montagna in genere, oggi funzionanti in modo continuativo e autonomo.
Inoltre, per aver saputo coniugare il rigore scientifico degli studi sul clima che cambia e i ghiacciai, in un linguaggio e strumenti divulgativi accessibili ai giovani e ai cittadini, facendo da ponte tra la ricerca scientifico-ambientale e il territorio, con particolare riguardo a quello alpino.