2017 – Candidato X edizione: Tarcisio Bellò

PREMIO MARCELLO MERONI

Dedicato a chi, in ambito montano, riesce a essere un esempio positivo


Tarcisio Bellò

BIOGRAFIA

Tarcisio BellòNasce a Marostica nel 1962, sposato con 2 figli, ai quali sta trasmettendo sia la passione per la montagna, che quella per gli sport in generale, e la cultura soprattutto. La sua carriera alpinistica si distingue per salite di spicco sulle Alpi (dal Bianco alle Dolomiti) e diverse salite extraeuropee, tra cui l’Everest, il Dhalaugiri e l’Alpamayo. Il suo terreno di gioco preferito sono però le Piccole Dolomiti, soprattutto in veste invernale, dove apre numerose nuove vie lungo difficili couloirs di ghiaccio e misto, localmente chiamati vaji. Nel 2000 comincia la sua avventura pakistana con l’inizio dell’attività esplorativa (sale sei 6000 inviolati) dell’Hindukush e di solidarietà verso il popolo di Gotholti, in Ishkoman valley. L’attività umanitaria verso il popolo pakistano ha ormai però assunto un ruolo fondamentale nelle sue scelte alpinistiche e di vita, dato che il suo tempo e i proventi delle pubblicazioni, delle cene e gite sociali è votato a promuovere progetti in Pakistan.

Motivazioni candidatura riassunto:

Tarcisio si distingue per tutti gli ambiti presenti nel bando. L’originalità è indiscussa per quanto riguarda la sua attività alpinistica italiana, con l’apertura di diverse vie, soprattutto nelle Piccole Dolomiti vicentine, ed extraeuropea, in particolare in Pakistan. La valenza sociale della sua ricca attività passa dalla divulgazione della cultura veneta attraverso serate e gite sociali, fino all’opera di sviluppo sociale per popolazioni pakistane. E’ qui che il suo spirito solidale ha la massima espressione trovando i finanziamenti per la costruzione di opere nel paese di Gotholti e favorendo il turismo, limitando lo spopolamento di tali remote vallate. Culturalmente preparatissimo, ha studiato diffusamente toponomastica, cultura alpina in generale e storia.

Motivazioni candidatura estesa:

Ritengo che Bellò sia meritevole del premio per le seguenti motivazioni, in linea con il bando del premio, per la promozione della montagna in tutti i seguenti campi

– della cultura: Tarcisio, oltre ad avere una cultura infinita per quel che riguarda le Alpi, l’alpinismo e i suoi personaggi in generale è profondo conoscitore delle tradizioni venete, italiane, pakistane. Interessato alle lingue, all’etimologia delle parole, alla toponomastica. Non finirei più di elogiare queste sue qualità che vanno assolutamente oltre l’aspetto alpinistico. Una giornata di montagna con lui è sempre arricchita da aneddoti che spaziano su qualunque campo culturale, dalle tradizioni italiane, fino agli antichi romani o greci per l’origine di certe usanze, parole, utensili, dimore, fortificazioni, eccNel vicentino porta avanti con passione il gruppo “Escursioni Socio-Umanitarie – ESU” all’interno del quale organizza giornate sul campo per visitare luoghi legati alla storia dei veneti, alle tradizioni, ai resti storici romanico-medievali presenti sul territorio.

– dell’alpinismo: Tarcisio conta numerose salite alpine ed extraeuropee difficilissime. Per citarne solo alcune di rilievo ineguagliabile, sale in vetta (2004) all’Everest due volte (35esimo italiano), al Dhaulagiri 8167m, nel 1998, al Huascaran, all’Alpamayo. Ma è in Pakistan che la sua attività ha conosciuto la massima espressione. Ha salito 8 cime inviolate di 6000 metri (e molte di 5000m) nella catena dell’Hinduraj, in Hindukush.

– della solidarietà: Con la nascita del progetto HINDUKUSH, finanziato con le donazioni della ONLUS “Montagne e solidarietà” e l’iniziativa per la costruzione del Cristina Castagna Center, l’attività di Tarcisio in Pakistan, per il paese di Gotholti, in Ishkoman valley, è stato un continuo crescendo. La prima opera “benefica” e utile è stata la costruzione nel 2009 di un acquedotto ed una fontana. Il problema della potabilità dell’acqua in queste zone è infatti notevole e l’accesso a risorse idriche pulite è sempre difficile. Successivamente, nel 2013, a seguito del crollo del ponte di legno che dava accesso al paese, è stato installato un nuovo ponte di metallo (traportato dall’Italia a pezzi), grazie all’industria italiana. Ma la nascita dell’intero progetto è legata alla triste perdita dell’alpinista vicentina Cristina Castagna, cara amica e allieva di Tarcisio, sul Broad Peak, un 8000 proprio pakistano, nel 2009. Nasce quindi in quell’anno in lui la volontà di creare un Community Climbing Center intitolato a Cristina, la sua grande donna, da poter ricordare per sempre con un’opera duratura, proprio là dove lei è mancata: un rifugio che accolga i turisti e gli alpinisti che vogliono visitare queste dimenticate zone, un luogo dove “insegnare mestieri” alle donne e, per i 3/5 (?) anni di costruzione un’occasione per dare lavoro ai locals (sempre a spese dei donatori italiani).Questo progetto di solidarieta’ passo dopo passo ha segnato un notevole cambiamento nelle persone di Ghotolti. Sentire le loro parole di entusiasmo e gratitudine per quello che e’ stato fatto, dall’acquedotto, al ponte, al rifugio in costruzione… e’ emozionante. Vedere l’impegno nel collaborare ad un’unica idea, a realizzare dei sogni e’ stato qualcosa per me di pieno e coinvolgente! Soprattutto sentire come i locals fossero devoti a Tarcisio per tutto quello che aveva creato per loro in maniera disinteressata. Da più di 15 anni è presente in questa comunità e ha dato un grandissimo contributo alla sua crescita economica, culturale, evolutiva… Se chiedi a qualunque abitante del villaggio se conosce Tarcisio hai solo parole di soddisfazione e gratitudine.

– dell’ambiente: tutte le attività di Tarcisio in Hindukush (Pakistan) sono state volte ad incentivare un turismo ecosostenibile, avvalendosi di strutture reperite in loco, legno, pietre.. e dando lavoro agli abitanti locali. La rivalutazione della zona permetterà al turismo escursionistico e alpinistico di fiorire, impedendo lo spopolamento della vallata di Ishkoman.