2017 – Candidato X edizione: Roberto G. Colombo

PREMIO MARCELLO MERONI

Dedicato a chi, in ambito montano, riesce a essere un esempio positivo


Roberto G. Colombo

BIOGRAFIA

Roberto G. ColomboNato a Genova nel 1965, Roberto G. Colombo è un geometra laureato in Lettere che insegna Filosofia e Storia in un liceo scientifico della Liguria.Musicista e musicologo, per le edizioni Erga ha pubblicato Django oltre il mito – La via non americana al jazz (2007), Ecce squola – Come si dimentica ciò che si era (2008), Il chitarrista di jazz – Charlie Christian e dintorni (2010), Tracce sfumate – Storie di jazz che le storie del jazz non raccontano (2015), Non imito Django Reinhardt – La distonia focale del musicista: malattia o deragliamento emotivo? (2015) e Dai banchi di scuola ai sentieri di montagna – 150 giorni di straordinarie camminate con i miei studenti (2016).Dal 1994 al 2004 ha coordinato per conto dell’AGESCI un progetto di solidarietà a favore delle popolazioni colpite dalla guerra nella ex-Jugoslavia.Appassionato di montagna, dal 2008 propone ai propri studenti attività escursionistiche e alpinistiche ad integrazione della formazione offerta dalla scuola istituzionale.

Motivazioni candidatura riassunto:

Roberto Colombo: insegnante di filosofia in settimana e compagno di gita nel week-end. Da ormai 10 anni coinvolge i suoi alunni in escursioni e trekking al di fuori dell’orario scolastico. Andare in montagna diventa un’attività educativa, complementare a quella scolastica. Data l’importanza sempre crescente che tali attività hanno avuto negli anni, Roberto e i suoi alunni hanno raccontato le loro esperienze in un libro e in un sito Internet. Il libro è la testimonianza di come Roberto sia riuscito a trasmettere la sua passione per la montagna ai propri alunni, tra cui il sottoscritto.

Motivazioni candidatura estesa:

Ho conosciuto Roberto Colombo nel settembre del 2009, quando avevo appena compiuto 16 anni e stavo iniziando la terza superiore. Roberto, in quel settembre 2009, era per me il Prof. Colombo, il mio nuovo insegnante di filosofia, e ancora non pensavo che avremmo condiviso in montagna tante avventure!Nel 2010, in quarta, ci ha proposto di andare in montagna con lui la domenica. All’inizio si trattava di semplici escursioni in giornata sull’Appennino ligure, ma a fine anno scolastico percorremmo anche la ferrata Mazzocchi in Val d’Aveto e, in estate, iniziarono i trekking di più giorni: anello del Monviso in tenda e trekking in Slovenia, nel parco del Triglav. L’anno dopo incrementammo le gite insieme, camminando anche nelle vacanze di Natale, in Val d’Aveto, dove dormii per la prima volta in tenda in mezzo alla neve. L’obiettivo era infatti quello di “preparare” il trekking in Islanda per l’estate successiva, che prevedeva di attraversare l’isola dalla costa sud alla costa nord in tenda e… a piedi, ovviamente.Negli anni seguenti Roberto e i suoi alunni hanno camminato sui Monti Tatra, al confine tra Polonia e Slovacchia, hanno percorso il GR20 in Corsica e, ovviamente, hanno continuato a camminare per Alpi ed Appennini dell’Italia.Roberto vede nell’andare in montagna una forma di educazione perfetta, e come dargli torto! La montagna è una maestra silenziosa, in un certo senso è una sua collega. L’idea di coinvolgere i suoi alunni nelle attività montane è frutto dell’indole educativa che Roberto, in quanto insegnante, ha indubbiamente in sé. Camminare nei sentieri diventa quindi la naturale prosecuzione di quel processo didattico che inizia sui banchi di scuola in settimana e si conclude sgranocchiando frutta secca in vetta, la domenica.Recentemente Roberto ha raccolto in un libro (“Dai banchi di scuola ai sentieri di montagna – 150 giorni di straordinarie camminate con i miei studenti”, Erga edizioni, Genova 2016) i racconti delle sue esperienze con i suoi alunni (che sono anche co-autori). I proventi dei diritti d’autore del libro vengono devoluti all’associazione “Oskar for Langtang” per la ricostruzione della valle nepalese colpita dal terremoto del 2015. Per me le escursioni e i trekking insieme a Roberto sono state alcune delle prime esperienze che ho vissuto in montagna. In seguito ho continuato autonomamente l’attività escursionistica ed alpinistica, salendo diversi 4000 delle Alpi e realizzando trekking in Nepal, Patagonia e Tanzania.