2017 – Candidato X edizione: Museo della Guerra Bianca in Adamello

PREMIO MARCELLO MERONI

Dedicato a chi, in ambito montano, riesce a essere un esempio positivo


Museo della Guerra Bianca in Adamello

BIOGRAFIA

Museo della Guerra Bianca in AdamelloIl Museo della Guerra Bianca in Adamello nasce a Temù (BS) nel 1974 grazie al suo fondatore Sperandio Zani (ex combattente della Guerra Bianca in Adamello, Prima Guerra Mondiale combattuta sulle montagne) il quale, coadiuvato da un gruppo di giovani collaboratori e amici, si è dedicato alla divulgazione della sua esperienza di guerra nonché al recupero, alla valorizzazione e alla musealizzazione di tutto ciò che i soldati avevano abbandonato sulle montagne a guerra terminata. Il Museo nel corso degli anni non ha abbandonato il sentiero tracciato dal proprio fondatore, anzi quei giovani collaboratori sono ancora oggi con passione gli amministratori del Museo. Il Museo il 28 luglio 2014 ha inaugurato la nuova sede e ha potuto ampliare il proprio campo di studio a tutto il Fronte Lombardo della Grande Guerra sulla meno nota Frontiera Nord (confine italo-svizzero) andando a gestire il Forte Montecchio Nord  e il Forte di Fuentes a Colico (LC) e la Galleria di Mina San Fedele a Verceia (SO). Sussiste un’ottima collaborazione con Regione Lombardia nonché la delega da parte del Ministero dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo circa la tutela, lo studio e la valorizzazione di tutti i manufatti risalenti alla Prima Guerra Mondiale sul territorio Lombardo.

Motivazioni candidatura riassunto:

La nostra candidatura nasce dal naturale contatto che la nostra attività ha con la montagna e con la sua storia. La principale missione del Museo è quella di dare memoria e testimonianza a questi tragici avvenimenti e a chi ne è stato protagonista. La Guerra Bianca, combattuta tra il Passo dello Stelvio e il Lago di Garda, ha avuto come suo esclusivo teatro le alte montagne delle catene dell’Ortles-Cevedale  e dell’Adamello-Presanella. Una guerra combattuta e vissuta a oltre 3.000 metri di quota dove i giovani soldati si sono trovati ad affrontare due nemici: uno dei quali era proprio la montagna. Temperature e inverni glaciali, slavine, valanghe, frane, crepacci e burroni mostravano a questi soldati il lato peggiore della montagna stessa. A distanza di 100 anni, grazie a quei ragazzi, le montagne sono teatro di passeggiate, cultura, storia, armonia e pace. Il Museo punta dunque a valorizzare la storia con la finalità di non ripetere i terribili eventi.

Motivazioni candidatura estesa:

Il Museo della Guerra Bianca in Adamello nasce a Temù (BS) nel 1974 grazie al suo fondatore Sperandio Zani (ex combattente della Guerra Bianca in Adamello, Prima Guerra Mondiale combattuta sulle montagne) il quale, coadiuvato da un gruppo di giovani collaboratori e amici, si è dedicato alla divulgazione della sua esperienza di guerra nonché al recupero, alla valorizzazione e alla musealizzazione di tutto ciò che i soldati avevano abbandonato sulle montagne a guerra terminata. Il Museo nel corso degli anni non ha abbandonato il sentiero tracciato dal proprio fondatore, anzi quei giovani collaboratori sono ancora oggi con passione gli amministratori del Museo. Il Museo il 28 luglio 2014 ha inaugurato la nuova sede e ha potuto ampliare il proprio campo di studio a tutto il Fronte Lombardo della Grande Guerra sulla meno nota Frontiera Nord (confine italo-svizzero) andando a gestire il Forte Montecchio Nord  e il Forte di Fuentes a Colico (LC) e la Galleria di Mina San Fedele a Verceia (SO). Sussiste un’ottima collaborazione con Regione Lombardia nonché la delega da parte del Ministero dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo circa la tutela, lo studio e la valorizzazione di tutti i manufatti risalenti alla Prima Guerra Mondiale sul territorio Lombardo. La nostra candidatura nasce dal naturale contatto che la nostra attività ha con la montagna e con la sua storia. La principale missione del Museo è quella di dare memoria e testimonianza a questi tragici avvenimenti e a chi ne è stato protagonista. La Guerra Bianca, combattuta tra il Passo dello Stelvio e il Lago di Garda, ha avuto come suo esclusivo teatro le alte montagne delle catene dell’Ortles-Cevedale  e dell’Adamello-Presanella. Una guerra combattuta e vissuta a oltre 3.000 metri di quota dove i giovani soldati si sono trovati ad affrontare due nemici: uno dei quali era proprio la montagna. Temperature e inverni glaciali, slavine, valanghe, frane, crepacci e burroni mostravano a questi soldati il lato peggiore della montagna stessa. A distanza di 100 anni, grazie a quei ragazzi, le montagne sono teatro di passeggiate, cultura, storia, armonia e pace. Il Museo punta dunque a valorizzare la storia con la finalità di non ripetere i terribili eventi.