PREMIO MARCELLO MERONI
Dedicato a chi, in ambito montano, riesce a essere un esempio positivo
2024 – XVI edizione del Premio Marcello Meroni
Venerdì 15 novembre 2024, a partire dalle 19.40, si è svolta la premiazione dei vincitori della XVI edizione del Premio Marcello Meroni. L’evento, aperto al pubblico, si è svolto nella Sala Alessi di Palazzo Marino (piazza della Scala), cioè la sede del Comune di Milano.
Alla presenza di un numeroso pubblico, generoso ed entusiasta, sono state due ore e trenta di piena immersione nel mondo della montagna, osservato da ogni punto di vista tramite le tematiche delle varie sezioni del premio e le diverse personalità dei premiati.
A ricordo e testimonianza dello stile, delle passioni e degli interessi di Marcello Meroni il premio che porta il suo nome è attribuito ogni anno alle persone, o gruppi di persone, che si sono particolarmente prodigate, con discrezione, dedizione, originalità, valenza sociale, solidarietà, particolari meriti etici e culturali e in modo volontaristico a favore della montagna e di coloro che amano andar per monti.
Padrone di casa erano ovviamente la presidente della SEM-CAI, Laura Posani e Nicla Diomede, le vere colonne su cui appoggia da sedici anni l’organizzazione del premio. La serata è stata condotta da Matteo Bertolotti, Istruttore di Alpinismo del CAI e motore dei Sass Baloss.
La giuria del 2024 era composta da Claudio Bisin, Luca Calvi, Antonio Colombo, Nicla Diomede, Marco Gnaccarini, Alesssandro Gogna, Antonio Giuseppe Mattion e Laura Posani che nell’immagine sottostante vediamo al microfono.
I premiati
Marco Trezzi – Ambiente
Nato a Mariano Comense nel 1992 si trasferisce dalla natia Brianza in Valfurva, luogo a lui caro fin da bambino, territorio del quale conosce ogni singola pietra e che vive con grande sensibilità, soprattutto per quanto riguarda gli aspetti ambientali che caratterizzano il paesaggio naturale locale e la sua frequentazione consapevole; documenta meticolosamente le sue attività di appassionato escursionista, alpinista e scialpinista con fotografie che condivide sui social network, prestando sempre attenzione a sottolineare e far conoscere gli aspetti naturalistici, storici e culturali. E’ evidente la sua predilezione per la scoperta delle montagne valtellinesi, in particolare per quelle meno conosciute. Appena saputo, poi, del devastante progetto di captazione delle acque del Lago Bianco al Passo di Gàvia, uno degli ambienti naturalisticamente più preziosi delle Alpi lombarde, per l’innevamento delle piste di Santa Caterina Valfurva, Marco ha deciso di dedicarsi anima e cuore alla difesa del lago e di quel microclima, avviando raccolte firme, attivando altri soggetti sensibili al tema e diventando il “motore” di un comitato spontaneo che, facendo pressione sugli enti coinvolti, grazie al suo impegno ha visto bloccare il cantiere e potrà ora vedere ripristinato l’habitat. Una dimostrazione chiara e virtuosa di come la caparbietà di un singolo possa essere determinante per la presa di coscienza di gruppi e comunità e, soprattutto, per il raggiungimento di obiettivi fondamentali per la preservazione dell’ambiente.
Aldo Faleri – ex-aequo Cultura
Architetto di Milano (1960), docente al Politecnico di Milano scuola del design dal 2018, responsabile del corso design alpino per lo sviluppo di prodotti e servizi per la montagna, dal 2021 è ideatore e curatore del festival/concorso Cortalp di cortometraggi di montagna con il Politecnico Milano ed il CAI; dal 2023 è ideatore e curatore del nascente premio Alpi Design Awards per la selezione e premiazione di progetti e realizzazioni di architetture, design, comunicazione, sport, turismo e cibo per la montagna, ma soprattutto per la caparbietà, l’abnegazione e l’intuizione quasi visionaria nel saper ricercare e comprendere il futuro di parecchie discipline che vanno dall’arte all’architettura, dalle problematiche ambientali all’arte cinematografica; per il lavoro indefesso e spesso assolutamente volontario che l’ha visto saper organizzare mostre e convegni, serate alpinistiche ed happening culturali sul tema della montagna, Aldo Maria Faleri è il candidato più indicato a ricevere il premio, riassumendo in toto le caratteristiche che lo rendono degno di tale riconoscimento, in particolare la grandissima portata culturale di quanto da lui fatto e l’assoluto afflato volontario unito a competenze decisamente accademiche di altissimo profilo. Ad Aldo Maria Faleri devono essere grati il mondo della montagna, quello dell’università e, più in generale, quello della Cultura.
Paolo Crosa Lenz – ex-aequo Cultura
Nato a Ornavasso nel 1956, è attivo come giornalista pubblicista dal 1983, collaboratore di EcoRisveglio per i settori della montagna e dell’ambiente alpino, caporedattore del bimestrale Le Rive, direttore fino al 2022 del periodico Il Rosa e membro del GISM, oltre ad essere soccorritore del CNSAS e istruttore di alpinismo, membro del comitato scientifico della “Casa della Resistenza” di Verbania Fondotoce, del comitato di redazione di Nuova Resistenza Unita e dell’annuario Almanacco Storico Ossolano. Dal 2016 al 2019 è stato Presidente delle Aree Protette dell’Ossola che comprendono i parchi naturali dell’alpe Veglia, dell’alpe Devero e dell’alta Valle Antrona, vice presidente del gruppo regionale Piemonte del CAI si distingue per la profonda conoscenza della storia ossolana, per le approfondite ricerche nell’ambito della minoranza linguistica walser alla quale ha dedicato numerosi studi e pubblicazioni. Su queste tematiche ha tenuto oltre 500 conferenze in Italia e Svizzera. Soprattutto, in quarant’anni di attività, ha descritto con l’editore Grossi di Domodossola l’escursionismo nelle valli ossolane, mentre con l’editore Carlo Alberti ha raccontato il Mottarone e la Valle Strona. Dalle sue ricerche sono nati, quasi a far da ciliegina sulla torta, i libri Leggende delle Alpi e Alpeggi delle Alpi, a suggello di un’attività intensa e pregna di devozione al proprio territorio ed alla sua cultura, intesa nel senso più ampio del termine.
Stefano Ragazzo – Alpinismo
Stefano Ragazzo (anno 1991), è alpinista padovano. Il premio gli viene assegnato per la sua attività, mai troppo sbandierata, da solo o con la compagna Silvia Loreggian, sulle più belle catene montuose del mondo, attività che vede come un diamante incastonato la sua recente realizzazione sulla Trango Nameless Tower 6250 m, nel Karakorum pakistano, dove è riuscito a portare a termine la prima solitaria di una via leggendaria, Eternal Flame, su una Big Wall da 650 metri con valutazione complessiva delle difficoltà di 7c+. Non è però solo questo il motivo per cui riteniamo Stefano degno e meritevole del premio: poco prima di partire per il Pakistan, infatti, riceve da parte di uno degli sponsor, The North Face, la notizia di non rientrare più nell’interesse dell’azienda in quanto persona troppo poco attiva sui social, in particolare su Instagram. La risposta, affidata ai fatti, all’alpinismo vero e non a quello da tastiera è stata da parte sua la dimostrazione non solo di carattere, ma di coscienza precisa delle priorità che dovrebbero essere chiare per chi voglia essere una persona prima ancora che un alpinista o un atleta. Se a tutto questo aggiungiamo un curriculum di tutto rispetto nonostante la giovane età ed un percorso umano e professionale per parecchi versi esemplare, che l’ha visto abbandonare la “tranquillità” del posto fisso per diventare guida alpina e vivere della propria passione, ecco palesi di fronte a tutti le motivazioni che hanno portato alla premiazione di Stefano Ragazzo per la sezione Alpinismo.
Roberto Sellone – Solidarietà
Roberto Sellone (anno 1962) è educatore e socio fondatore della cooperativa Domus Laetitiae che da 40 anni si occupa di disabilità rivolgendo i propri servizi a 700 famiglie, è da sempre appassionato di montagna, in particolare delle “sue” Alpi Biellesi, dove nel corso degli anni ha collaborato alla ricerca di nuovi siti di arrampicata, alla richiodatura di vecchi itinerari ed alla apertura di nuove vie, impegnandosi inoltre a promuovere, far conoscere ed apprezzare quel territorio. E’ autore, insieme a Gianni Lanza, di Montagna per tutti, Guida di arrampicata delle montagne biellesi, e Nito Staich: Quando l’arrampicata è questione di stile. In occasione dei 40 anni della Cooperativa Domus Laetitiae ha pensato ad una impresa straordinaria, ovvero far sì chee il mondo della montagna Biellese potesse incontrarsi con quello della Cooperazione Sociale, consentendo in tal modo a due mondi apparentemente lontani di riunirsi in un unico grande abbraccio. In occasione dei 40 anni della Domus 20 alpinisti si sono uniti a Roberto per salire 40 cime biellesi con 300 persone di varie associazioni, riuscendo nell’impresa di vedere il mondo della montagna e quello del sociale uniti in una iniziativa volta a raccogliere fondi in favore di un progetto per bambini con disturbi di neuro-sviluppo. I ragazzi di Domus hanno potuto incontrare appassionati di montagna, partecipare ad escursioni, accogliere gli alpinisti agli arrivi, trascorrere una notte in rifugio e assaporare quelle emozioni che solo la montagna riesce a trasmettere.
Valter Vidi – Menzione speciale
Valter Vidi (anno 1951) è Guida Alpina da sempre operante nella sua terra, a Madonna di Campiglio, e personalità legata al mondo della montagna e degno di candidatura al Premio Meroni pressoché per tutte le categorie: come grande guida alpina e maestro di sci, organizzatore dell’attività delle guide alpine tanto da arrivare ad essere presidente provinciale e poi nazionale delle stesse; per essere stato ed essere attivo oltre che come imprenditore con le attività turistiche di famiglia, soprattutto per aver avuto l’intuizione e la forza di creare il Liceo della Montagna di Tione, quindi benemerito dal punto di vista sociale e culturale; last but not least, per essere stato colui che ha fondato la Stazione di Soccorso alpino di Madonna di Campiglio, da lui poi guidata per 18 anni. Già presidente del Soccorso alpino provinciale, dev’essere ricordato come precursore e sperimentatore di innovativi sistemi ed azioni di recupero con l’uso dell’elicottero. Questa Menzione Speciale vuole dunque sottolineare la poliedricità di Valter Vidi e l’importanza della sua attività tanto per la cultura della solidarietà nel campo del soccorso nel mondo alpino.
Premio del pubblico
Anche quest’anno la platea ha potuto esprimere le proprie preferenze tra i premiati in un clima di amicizia e condivisione. Il numero maggiore di preferenze è andato a Paolo Crosa Lenz.
by Alessandro Gogna – www.sherpa-gate.com