2017: Teresio Valsesia – Sezione Cultura

PREMIO MARCELLO MERONI

Dedicato a chi, in ambito montano, riesce a essere un esempio positivo


Teresio Valsesia

BIOGRAFIA

Teresio ValsesiaTeresio Valsesia è nato nel 1941 a Santa Cristina di Borgomanero, sulle colline tra pianura e le Alpi. Sin da ragazzo, allo studio liceale alterna le prime escursioni sulle cime che vedeva dalla casa natia. Su tutte, il  Monte Rosa. Si appassiona alla montagna e a Macugnaga. Si offre come custode al rifugio Eugenio Sella, a 3029 metri. Sono gli anni del boom turistico di Macugnaga. Il Rosa è meta delle ultime grandi ascensioni, testimoniate da Valsesia nei suoi primi articoli. Sposa Gigliola Schranz, walser di Macugnaga. Hanno due figli. Negli anni ’70 “riscopre” la Val Grande, a cui dedica due libri contribuendo all’istituzione del Parco Nazionale. Assunto come giornalista da un quotidiano del Canton Ticino, si trasferisce sul Lago Maggiore. L’assidua frequentazione della montagna, le ricerche storiche ed etnografiche, ne fanno uno dei divulgatori più apprezzati. È l’ideatore del Camminaitalia, il trekking più lungo del mondo, che percorrerà due volte, e del Sentiero Walser. E’ stato vice presidente del CAI e direttore della rivista sociale. È autore e coautore di una trentina di libri, tra cui guide escursionistiche e video.

Motivazioni candidatura riassunto:

Teresio Valsesia  “riscopre” la Val Grande. Chiusa tra Ossola, Vigezzo, Cannobina e Verbania, dopo la Seconda Guerra si spopolata, abbandonata da alpigiani e boscaioli. Rarissimi escursionisti. 150 chilometri quadrati con un solo villaggio periferico, Cicogna, abitato da una ventina di anziani. È l’area selvaggia più estesa d’Italia e delle Alpi. Nel 1971 esce per Alberti “La Val Grande”, un guida storico-etnografia lungo sentieri quasi scomparsi. Alla prima edizione ormai introvabile, seguono “Val Grande parco naturale” (scritto con R. Bossi) nel 1974 e nel 1985 “Val Grande – Ultimo paradiso”, giunto alla sesta ristampa. Grazie a Valsesia, per quest’area incontaminata inizia un percorso di recupero storico e naturalistico che nel 1992 sfocia nell’istituzione del Parco Nazionale. A partire dagli anni ’60 e per tutti i 2000, alle pubblicazioni Valsesia alterna proiezioni di diapositive in occasione di eventi o su invito di convegni e scuole, in Italia e all’estero. La profonda frequentazione delle Alpi e in particolare delle valli del Verbano Cusio Ossola, ma anche del Canton Ticino, il desiderio di far conoscere la montagna, la sua natura, ma anche la cultura e gli aspetti etnografici, ne fanno uno dei divulgatori più apprezzati e ricercati.

Motivazioni candidatura estesa:

Teresio Valsesia  “riscopre” una valle dell’allora provincia di Novara: la Val Grande. Chiusa tra Ossola, Vigezzo, Cannobina e Verbania, dopo la Seconda Guerra si spopolata, abbandonata da alpigiani e boscaioli. Rarissimi escursionisti. 150 chilometri quadrati con un solo villaggio periferico, Cicogna, abitato da una ventina di anziani. È l’area selvaggia più estesa d’Italia e delle Alpi. Nel 1971 esce per Alberti “La Val Grande”, un guida storico-etnografia lungo sentieri quasi scomparsi. Alla prima edizione ormai introvabile, seguono “Val Grande parco naturale” (scritto con R. Bossi) nel 1974 e nel 1985 “Val Grande – Ultimo paradiso”, giunto alla sesta ristampa. Grazie a Valsesia, per quest’area incontaminata inizia un percorso di recupero storico e naturalistico che nel 1992 sfocia nell’istituzione del Parco Nazionale. A partire dagli anni ’60 e per tutti i ’90, alle pubblicazioni Valsesia alterna proiezioni di diapositive in occasione di eventi o su invito di convegni e scuole, in Italia e all’estero. Nei primi anni ’70 viene assunto come cronista presso un quotidiano del Canton Ticino. Si trasferisce con la famiglia a Cannobio,sul lago Maggiore. Macugnaga resta il fulcro delle sue attività: nel 1971 pubblica “Gli uomini del Rosa”; 1972 “Cento anni di alpinismo sulla parete Este de Monte Rosa”; 1973 “Un rifugio e otto montagne”; 1977 “Quando la Regina andava sul Rosa”. La profonda frequentazione delle Alpi e in particolare delle valli del Verbano Cusio Ossola, ma anche del Canton Ticino, il desiderio di far conoscere la montagna, la sua natura, ma anche la cultura e gli aspetti etnografici, ne fanno uno dei divulgatori più apprezzati e ricercati. Nel 1995 pubblica per De Agostini  “Camminaitalia” (con R. Carnovalini e G. Corbellini), il libro (con videocassetta) dedicato all’omonima impresa: il trekking dalla Sardegna, lungo le montagne siciliane, gli Appennni e le Alpi. È il “Sentiero Italia”, oltre 3mila km, realizzato sotto l’egida del CAI e che ha visto Teresio Valsesia tra gli ideatori oltre a percorrerlo tutto con un gruppo di amici, a cui chiunque poteva aggregarsi per una o più tappe. Negli anni precedenti si è occupato di fissare i punti tappa, verificarne i sentieri, in particolare nelle regioni poco battute dagli escursionisti. Quello che viene definito il trekking più lungo del Mondo, è stato replicato da Valsesia nel 1999 per iniziativa del Corpo degli Alpini. E’ stato vice Presidente del CAI e direttore della rivista del CAI “Lo Scarpone”. Negli anni sono seguite le seguenti pubblicazioni: “Cannobio e la Valle Cannobina”, 1976 (con A. Cavalli); “Il Mottarone”, 1978; “Scoprire l’Ossola e le sue valli”, 1988 (con P. Bossi); “Conoscere la Val Grande, l’Alto Verbano e la Valle Intrasca”, 1989; “Lago Maggiore – Trekking per tutti”, 1993; “Mottarone. La montagna dei milanesi”, 1997; “La storia camminata – 25 escursioni in Ticino”, 1998; “Il Nuovo Camminaitalia”, 1999 (con G. Corbellini); “Walser: il fascino – il mistero”, 1999 (con F. Restelli); “Il Passo del Moro”, 2000; ” 2000. Il locarnese sott’acqua”, 2000; “Alpi – Alps. Dal Monte Bianco al Rosa alle Dolomiti”, 2006 (con F. Restelli); “Tour Monte Rosa – Cervino”, 2007; “Storia di Macugnaga”, 2006 (con L. Zanzi e E. Rizzi);  “Il sentiero naturalistico di Macugnaga – Monte Rosa”, 2008 “; “Sentieri alpini Ticino – Escursioni tra Gottardo e Generoso”, 2009, ed. anche in tedesco (con M. Volken e R. Kundert); “Monte Rosa Regina delle Alpi”, 2009 vol. 1 e 2013 vol. 2 (con D. Anker e M. Volken); “Dalla Val Grande alla “Repubblica” dell’Ossola – Storia di un ragazzo partigiano”, 2009 ; “Escursioni in Val Grande Parco Nazionale”, 2010 (con B. H. Thelesklaf); “Macugnaga. Le Alpi e gli alpigiani. Cartoline da un mondo che non c’è più”, 2014 (con L. Battaglini).

 

MOTIVAZIONI DELLA GIURIA

Per la sua costante e determinata azione divulgativa del mondo delle terre alte. Il suo approccio ponderato e consapevole ha segnato un lungo percorso di impegno personale teso a trasmettere gli aspetti meno noti delle sue montagne ossolane, e non solo. Il suo ricco volume “Val Grande ultimo paradiso”, più volte rieditato, ha contribuito a sensibilizzare le istituzioni pubbliche sul gioiello naturalistico che si estende a ovest del Lago Maggiore, fino ad ottenere la nascita del Parco Nazionale, nel 1993.