2017: Stefano Piana – Menzione Speciale

PREMIO MARCELLO MERONI

Dedicato a chi, in ambito montano, riesce a essere un esempio positivo


Stefano Piana

BIOGRAFIA

Stefano PianaLaureato in lettere classiche, è insegnante di ruolo nella scuola secondaria di primo grado nell’Istituto Comprensivo Campomorone Ceranesi, dove coordina il corso a tempo prolungato e il progetto “La classi delle montagne”, percorso di educazione alla montagna che ha ideato e gestisce insieme al Club Alpino Italiano sezione di Bolzaneto. Collabora in qualità di formatore con il LaborPace della Caritas di Genova, e con la cattedra di Didattica Generale della Facoltà di Scienze della Formazione dell’Università di Genova. E’ socio fondatore del GRED Gruppo di Ricerca Educativa e Didattica presso la stessa Università. Ha collaborato con l’ente di formazione Endofap Liguria e con il Centro Nazionale Istruzione Professionale Esami e Concorsi – C.N.I.P.E.C. S.r.l.. Ha ideato, progettato e contribuito a realizzare la Biblioteca – Centro Memorie del 900 “Giovanni Palatucci” del VI Reparto Mobile della Polizia di Stato di Genova.

Motivazioni candidatura riassunto:

Non è facile riassumere, da genitori, quanto l’esperienza dei 3 anni passati da nostra figlia nella “Classe della Montagna” abbiano dato a lei, ai suoi compagni ed a noi. La conoscenza della montagna è stata uno dei mezzi utilizzati dal professor Stefano Piana per far crescere i nostri ragazzi, e non solo, anche noi. Attraverso le loro esperienze, a cui abbiamo avuto anche modo, a volte, di partecipare, abbiamo visto crescere la voglia di entrare in contatto col mondo della montagna. Attraverso le attività esterne, di cui quelle relative alla montagna erano preponderanti, i ragazzi hanno avuto modo di sviluppare il gruppo classe e le singole individualità. Abbiamo visto come si può fare scuola divertendosi e stimolando la voglia di apprendere. Cito anche la partecipazione al concorso ITAS Montagnavventura da parte degli alunni delle classi, ed ho incluso la locandina di una delle attività del comune di Campomorone (Spettacolo Itinerante sull’anello delle sette neviere) a cui hanno partecipato alunni ed exalunni delle “Classi della montagna”, con parecchi genitori. Le motivazioni trovano poi riscontro nei numerosi allegati, che raccolgono documenti relativi al proegetto, articoli di Stefano Piana, e testimonianze di esterni sul programma.

Motivazioni candidatura estesa:

Testimonianza classi della montagna

Quando, ormai parecchi anni fa, il prof. Stefano Piana, titolare di Lettere nell’Istituto Comprensivo di Campomorone, che allora dirigevo, manifestò l’intenzione di presentare ai genitori delle nuove prime un progetto di educazione alla montagna, confesso, avevo qualche perplessità. Ma quando poi il professore esplicitò meglio il suo progetto, coadiuvato dai rappresentanti del C.A.I., la mia preoccupazione aumentò. Si trattava di un’iniziativa complessa e articolata, che prevedeva il coinvolgimento diretto degli studenti, delle famiglie e degli altri insegnanti del corso di tempo prolungato. Erano previste diverse uscite in montagna, sugli Appennini, pernottamenti nei rifugi, marce notturne e chissà cos’altro. Io, che avevo insegnato per una dozzina di anni nella scuola elementare, non avevo mai osato tanto. Tutt’al più una gita al mare ad Alassio con la mia classe. Come dice Mario Soldati:

“Gli ultimi due anni, prima di Rivoli, i genitori lo avevano portato al mare ad Alassio per un paio di mesi. Aveva imparato a nuotare. Ma montagna niente”. . . E invece questo docente puntava tutto sulla montagna nel suo complesso, perché rappresenta un “ottimo strumento per la gioventù”, “elemento di educazione fisica e morale “, “maestra di vita”. Erano “Cose Nuove”! Coinvolgere nel progetto il CAI significava poi avvalersi di una istituzione meritoria e prestigiosa, nata quasi contestualmente all’Unità d Italia. Mi viene da citare alcuni autori tra i tanti che per me hanno a che fare con il valore educativo e morale della montagna anche come ritorno alla natura e ad un modo di vivere più umano, come Henry David Thoreau con il suo libro “Walden. Vita nel bosco”: “Andai nei boschi perché desideravo vivere con saggezza, affrontando solo i fatti essenziali della vita, per vedere se non fossi riuscito ad imparare quanto essa aveva da insegnarmi e per non dover scoprire in punto di morte di non aver vissuto” libro-manifesto ante litteram del rispetto dell’ambiente. Quindi citerei Mauro Corona con il suo apocalittico, ma nemmeno tanto, visti gli ultimi catastrofici eventi climatici, “La fine del mondo storto”, Serge Latouche con “La scommessa della decrescita” e infine Roy Arundathy, scrittrice indiana impegnata nel campo dei diritti umani e della tutela dell’ambiente: “La quantità di foreste, acqua e terra disponibili è limitata. Se tutto viene trasformato in climatizzatori, patatine fritte e automobili, si arriverà al momento in cui non resterà più niente”. Quattro visionari, si dirà. Ma forse anche Piana a modo suo è un visionario, ma con i piedi ben piantati per terra. Infatti la risposta dei genitori sin dall’inizio fu entusiastica, fecero domande, chiesero precisazioni, ma i docenti esplicitarono sempre le loro intenzioni con competenza e partecipazione. La parola chiave del professore è sempre stata “consapevolezza”, atteggiamento consapevole, scelta consapevole per gli studenti e per i genitori. Questi ultimi sono sempre stati coinvolti, come i loro figli e figlie, in tutto quello che riguardava le iniziative che sarebbero di volta in volta state intraprese, le uscite, le gite, i viaggi. L’impegno che il Prof. Piana ha profuso, insieme ai suoi colleghi, con l’apporto anche dell’ufficio di segreteria per la parte burocratico- amministrativa, è stato

straordinario. Credo che per i ragazzi e le ragazze questo progetto abbia rappresentato un momento straordinario di crescita e di “consapevolezza delle proprie possibilità e dei propri limiti”. Dal mio punto di vista, come Dirigente, sono anche particolarmente contento che tutto si sia svolto con le massime garanzie di sicurezza, grazie alla prudenza degli insegnanti e alla consulenza e assistenza dei rappresentanti del CAI. Credo che anche Quintino Sella, nella mente del quale sarebbe maturata l’idea di dar vita ad un circolo di alpinisti, sarebbe fiero del lavoro svolto dal prof. Piana e dai suoi colleghi, poiché essi hanno contribuito a “far conoscere ai loro alunni le montagne, più specialmente le italiane”, e hanno “agevolato le salite e le esplorazioni scientifiche” delle loro classi (Art.2 dello Statuto del Club Alpino Italiano, 23 ottobre 1863).

Mario Persi – Dirigente Istituto Comprensivo Campomorone Ceranesi – Fino all’anno scolastico 2015/2016

 

MOTIVAZIONI DELLA GIURIA

Per la sua contagiosa capacità di coinvolgere e entusiasmare gli studenti della scuola secondaria di primo grado dell’Istituto Comprensivo di Campomorone Ceranesi sui temi legati alla cultura e alla natura delle montagne. Oltre al normale percorso scolastico, le “Classi della montagna” con il prof. Piana (appoggiato dal Cai di Bolzaneto) possono vivere un particolarissimo “stimolo alla conoscenza” che li porta ad allestire piccoli spettacoli teatrali, gite sui sentieri, letture sulle vaste tematiche che riguardano il mondo alpino e appenninico. Se in Italia il 52 per cento del territorio si trova in montagna, allora una consapevolezza maggiore sulle potenzialità di questi ambienti peculiari diventa necessaria: il proff. Piana– senza tornaconto diretto – ci sta lavorando con i suoi alunni.