2013: LAURA E GIORGIO ALIPRANDI – PREMIO GIURIA

PREMIO MARCELLO MERONI

Dedicato a chi, in ambito montano, riesce a essere un esempio positivo


LAURA E GIORGIO ALIPRANDI

BIOGRAFIA

Laura e Giorgio AliprandiGiorgio Aliprandi (1933) e Laura Tassi Aliprandi (1935) milanesi, trascorrono dal 1964 le loro vacanze ad Antagnod in Val d’Ayas e da quarant’anni si dedicano allo studio della storia della cartografia alpina. Nel 1974 hanno pubblicato in collaborazione con Massimo Pomella il volume Le Grandi Alpi nella cartografia dei secoli passati 1482-1865. Nel 1984 hanno collaborato con la Bibliothèque Nationale di Parigi al catalogo dell’esposizione Images de la montagne con il saggio Le relief des Alpes sur la carte de Madama Reale réalisé par le cartographe G.T. Borgonio en 1680. Nel 2000 hanno organizzato come consulenti scientifici, su invito del Comune di Chamonix, una mostra sulla cartografia del Monte Bianco presso il locale Museo Alpino. In questa occasione hanno pubblicato La découverte du Mont-Blanc par les cartographes 1515-1925, testo in cui viene descritta l’evoluzione nei secoli della cartografia del Monte Bianco. Negli anni i due studiosi sono autori di ulteriori pubblicazioni: il volume Il Cervino e le sue stampe; i lavori monografici sul ghiacciaio della Brenva e sulla frontiera italo-francese del Monte Bianco (1986); lo studio sulle antiche vie di comunicazione tra le valli del Monte Rosa e il Vallese, con particolare riguardo al Colle del Teodulo e al Monte Moro; il capitolo Cartografia e vie di comunicazione tra la Val d’Ayas e il Vallese del volume La terra degli Challant. Nel 2005 è stato pubblicato da Priuli & Verlucca il primo volume relativo alla storia della cartografia alpina dell’opera Le Grandi Alpi nella cartografia 1482-1885, e il secondo volume, pubblicato nel 2007, tratta della cartografia antica dei massicci delle Grandi Alpi, dal Monviso al Monte Rosa unitamente al Gran Paradiso. Nel 2010 hanno pubblicato, in collaborazione con altri autori, il volume intitolato “ Il Grande Monte Rosa e le sue genti” edito dalla Fondazione Monti e dalla Fondazione Monte Rosa.

MOTIVAZIONE DELLA CANDIDATURA

Rappresentano un significativo esempio di passione per la montagna espresso non solo con la lunga e attiva frequentazione, specie della Val D’Ayas e del Monte Rosa, ma ad essa associando un impegno culturale di rilievo, con la quasi quarantennale dedizione allo studio della cartografia alpina, soprattutto delle Grandi Alpi. In Italia possono essere considerati come gli studiosi più avanzati nell’ambito della cartografia storica alpina, giacché prima di loro mai si era affrontato lo studio di questa disciplina con simile ampiezza e varietà di prospettive. La familiarità con l’alto territorio alpino è stata una componente fondamentale allo sviluppo delle loro analisi, facilitandoli nelle verifiche sul campo, poiché teorie e analisi delle carte geografiche, in quanto descrizione approssimata del territorio, è essenziale siano associate a verifica sul terreno. La loro vasta cultura è altresì stata utile per dedurre dalle carte quelle informazioni di carattere storico, geografico, economico che implicitamente sono racchiuse nelle carte e sono deducibili solo con l’attenta e paziente osservazione e decifrazione di simboli, sigle, segni che con l’esperienza hanno imparato a individuare. La loro metodologia di indagine è prettamente scientifica basata su fonti e fatti verificati e perciò le loro deduzioni sono sempre corrette e prive di quelle fantasiose suggestioni che talvolta si trovano in autori non altrettanto scrupolosi.