2011: MARCELLA FUMAGALLI – PREMIO GIURIA E PREMIO DEL PUBBLICO

PREMIO MARCELLO MERONI

Dedicato a chi, in ambito montano, riesce a essere un esempio positivo


MARCELLA FUMAGALLI

BIOGRAFIA

2011 Marcella FumagalliPer Marcella Fumagalli, neo presidente della sezione CAI di Novate Mezzola, la Val Codera è la sua seconda casa: per 15 anni ci è vissuta, gestendo egregiamente la locanda dell’Associazione Amici di Val Codera insieme a Mirko suo marito, Gualtiero (Colzada, il famoso Teo guida alpina) e Paola la cognata.
Poi le storie della vita cambiano: a soli 37 anni ha perso il suo sposo rimanendo apparentemente “sola” con 3 bambini piccoli da crescere. Ma la magia della vita per Marcella sta proprio in questo: la disperazione che avrebbe abbracciato ogni altro essere umano, diventa speranza e impegno: non solo le montagne da condividere con la passione delle escursioni e scalate con le sue amiche, ma anche il ritmo stesso della quotidianità, fatto di reciproca solidarietà, di cose semplici e piccoli gesti fatti solo con il cuore. Un esempio: curarsi vicendevolmente 5 /6 bambini permettendo ad una amica di poter lavorare.
Marcella non è “nata” nè alpinista nè sciatrice, anzi è una di quelle artiste un pò bohemienne, diplomata a Brera e di mestiere diventata pittrice.
Oggi sono molto apprezzate le sue tele, ma sopratutto più conosciuti i suoi dipinti murali, sulle chiese e le case dei paesi della Valtellina e Valchiavenna. Questo è il suo mestiere, e la sua voglia di imparare la porta oggi a impegnarsi a scoprire (e dipingere) il mondo artistico delle “meridiane”. Quando era ragazzina, preferiva, bombole sulla schiena, andare a – 40 (metri) di profondità che ai gelidi – 20 (gradi) di Chiavenna, ma la qualità della vita sta proprio, come dice lei, nel sapere trasformarsi e apprezzare le nuove scoperte.
Tra le donne della Valchiavenna è nota per aver inaugurato con le sue tre migliori amiche il collettivo Sottanepoetiche, un modo diverso di vivere la montagna al femminile: tradizione e autocoscienza, confezionando artigianalmente gonne riciclando stoffe usate e ricamando, su di esse, frasi poetiche. Oggi ha esplorato a piedi molti degli angoli delle sue montagne che ogni mattina vede dalla finestra di casa. Ne conosce la storia, non solo delle rocce verticali, ma anche degli uomini che fino a poco tempo fa l’hanno vissuta, racconta la vita di questi boschi e dei passi degli animali che vi abitano. Ha stretto molti appigli delle vie classiche di scalata delle Alpi Retiche e da quest’anno ha deciso di snobbare definitivamente lo sci da pista per le pelli di foca. Dopo alcuni anni passati nel consiglio della locale sezione del CAI come organizzatrice, le sue doti di coordinamento, disponibilità a 360 gradi e la grande dose di umiltà l’hanno portata dal 2011 a gestire la locale sezione del CAI di Novate Mezzola-Verceia con quasi 500 iscritti.

MOTIVAZIONE DELLA CANDIDATURA

Non sta a me dare giudizi o encomi sull’impegno personale, cristiano e sociale di Marcella. Lei sarebbe la prima a schernirsi di questo, affermando che si insegna con i “fatti” e un pò “meno” con le parole. Ma quando si parla di impegno nel mondo che ruota intorno alla montagna, non mi posso tirare indietro. Da sempre lei vive nel massimo impegno per trasmettere agli “altri” il valore della “tradizione” di noi gente della Val Codera. Lo fa e lo ha sempre fatto, con l’essere vicino alle persone e alle loro storie. Persone che apparentemente non hanno molto da raccontare ma che “dentro” si portano il peso di una vita come ad es. il boy scout disoccupato e deluso che “sceglie” l’alternativa di vivere in una baita. La grande esperienza dell’ultimo decennio di animare (con le altre donne) i laboratori del collettivo Sottanepoetiche da loro fondato, ha questo valore: tramandare il sapore del passato, attraverso una crescita collettiva e culturale di scambio di esperienze e capacità. La stessa vitalità che dedica “alle persone” la dedica alla natura.
Come cittadina prima, ora nella veste di presidente di sezione del CAI, è impegnata nella “sorveglianza” delle valli Codera e Ratti che sfociano nei pressi di Novate e che spesso sono minacciate nella loro integrità. Per questo il suo impegno va dalle riunioni dei consigli comunali sulle tematiche del territorio a quelle della Lega Ambiente e in tutte le iniziative che valorizzano e pubblicizzano la difesa del territorio.
Ma voglio tornare ad uno degli aspetti che ho di più caro di Marcella: la pedagogia della montagna. Per lei il mondo della montagna ha un futuro solo se sapremo trasmettere ai giovani esperienze e valori. Senza retorica, il più concretamente possibile. E allora eccola, impegnata in prima persona a “inventare” il progetto Piccoli Passi in Montagna, dedicato ai bambini e agli adolescenti per potersi avvicinare e vivere la montagna in tutti i suoi aspetti, ludico, sportivo e culturale. Già ad ottobre, il progetto vedrà almeno 20 adolescenti frequentare nelle 3 stagioni, le montagne di casa, sotto l’occhio vigile e preparato delle guide alpine, che li accompagneranno sulle vie ferrate, con le ciaspole, ad una introduzione dello sci escursionistico e ai primi rudimenti della scalata. Il tutto, come Club Alpino Italiano e senza gravare di un euro sulle famiglie. Se questo è poco …