i saluti degli amici

PREMIO MARCELLO MERONI

Dedicato a chi, in ambito montano, riesce a essere un esempio positivo


Io tornerò
(P.Neruda)

 

Un giorno, uomo o donna, viandante,
dopo, quando non vivrò,
cercate qui, cercatemi
tra pietra e oceano,
alla luce burrascosa
della schiuma.
Qui cercate, cercatemi,
perchè qui tornerò senza dire nulla,
senza voce, senza bocca, puro,
qui tornerò a essere il movimento
dell’acqua, del
suo cuore selvaggio,
starò qui, perso e ritrovato:
qui sarò forse pietra e silenzio.

 

Nicla 9 anni fa.. son passati 9 anni e mi sembra ieri che invece parlavamo, ridevamo, sognavamo. 9 anni volatilizzati, sospesi. Ogni giorno mi ritrovo a parlare di te, con l’entusiasmo, il trasporto e la dedizione di sempre. Sei sempre con me. Grazie per darmi forza e energia!

14/12/2016 10:04:39 AM

Giuseppe Passchetto Marcello per noi insegnanti e alunni del Gruppo Alpinistico Scolastico del CAI di Mosso (BI) è un modello da seguire, dal punto di vista dell’alpinista e dell’uomo. Per questo è stato naturale, dopo averne conosciuto la storia, intitolare a lui il nostro gruppo. Marcello, le sue idee e i suoi valori continua a camminare con le gambe dei ragazzi del GAS.

21/6/2016 8:45:25 AM

tqdatjdx 1

30/4/2016 10:47:55 AM

Sei sempre un esempio anche ora che non ci sei più, da tutti questi anni. Ho avuto il privilegio di conoscerti, venire in montagna con te e condividerne il fascino, anche per pochissimo, i ricordi sono indelebili.

9/12/2015 1:31:45 AM

DC3Jjrkx I’m shceokd that I found this info so easily.

23/11/2015 12:51:53 PM

M Ciao direttore,
un altro anno di corsi è andato… l’abbiamo sfangata pure con l’expo. Forse 🙂15/7/2015 4:30:44 PM
nicla Si è aggiunto un altro anno a quel giorno in cui ci hai lasciato anche solo fisicamente. La tua anima però continua a vivere e così anche tutte.le cose che ci hai lasciato..anzi si rinnovano. tutte le volte che ti penso mi viene in mente la tua energia e voglia di fare, un inno a vivere pienamente.

14/12/2014 2:22:00 PM

Auguri marcello. Sei sempre con me

26/9/2014 9:20:01 AM

Ciao…Stai vicino a Marco ora che è lì con te… Siete così simili nella vita e nella morte…

19/8/2014 6:25:17 PM

si tiene viva la memoria

18/7/2014 2:56:41 PM

Mi manchi

1/7/2014 8:06:50 AM

nicla Un altro anno senza di te.che fatica.

2/1/2014 9:05:45 PM

Ross & Gianfry Il nostro affetto sincero non morirà mai.
Sei come un Angelo accanto a noi, il sorriso della nostra esistenza.1/1/2014 11:00:00 PM
Fra tanto tempo è passato, ma continuo a sentire la tua mancanza…

26/12/2013 4:52:47 PM

nicla 6 anni, ma è come se non te fossi mai andato e in effetti per me ci sei sempre stato, giorno dopo giorno. Sei presente nonostante siano passati 6 anni, ma la cosa sconvolgente è che sei presente quotidianamente nella vita non solo di chi ti era più vicino, ma in tante tante persone. Franco mi ha parlato dell’ultimo libro di Biagio e ho pensato che è pazzesco quante persone continuino a manifestare con atti concreti l’amicizia, la stima e il legame con te.

14/12/2013 1:37:27 PM

Roberta 14 dicembre 2013: mi piace pensare che Marcello sia con noi e che ci stia sorridendo mentre ci guarda. ci manchi

14/12/2013 12:02:59 PM

federica Ciao Marcello, buon compleanno!
Lo sai di già ma te lo dico lo stesso: sei sempre con noi, nei nostri pensieri…26/9/2013 9:47:35 AM
nicla Buon compleanno marcello

26/9/2013 8:00:45 AM

E’ di nuovo estate,è di nuovo vacanza, è di nuovo arrampicare, è di nuovo Kalymnos,è fantastico averti sempre con noi, con me.

22/5/2013 8:11:08 AM

Nicla Ciao Marcello,
so che oggi è un giorno molto triste anche per te.. se ne è andato Fabrice.. Ricordo il sentimento di amicizia e stima che vi legava testimoniato dal tuo sorriso tutte le volte che parlavi di lui… Fabrizio aveva raccolto il testimone nella direzione del corso cascate come avevi voluto… Avete condiviso la passione per le cascate ma purtroppo anche il calvario della malattia. Mi spiace molto..19/4/2013 3:43:09 PM
biagio L’altra sera, dopo venticinque anni, sono tornato a mangiare la pizza dal ciccione insieme a Francesco, Fabrizio e Antonio. Mancavi solo tu. Quando siamo usciti ci siamo guardati attorno per vedere se eri venuto a prenderci con lo squalo di tuo padre. Chissà mai che…
ciao Marcello27/3/2013 12:05:19 PM
Ross In questo periodo sono molto triste. Pensavo che anche questa “nuvola” si fosse dissolta. Ti ricordi di me? Io sì……. i tuoi occhi danno luce alla mia esitenza.

15.12.2012

15/12/2012 7:16:44 PM

Con noi sempre

14/12/2012 11:07:42 PM

R ciao Marci, cinque anni e mi sembra ieri…
ti penso e ti penserò14/12/2012 10:24:41 PM
Ciao Marcello,
tu sai ciò che vorremmo..fai che questa giornata ci porti fortuna30/11/2012 11:21:51 AM
David Grossman, in Caduto fuori dal tempo
“Quando una persona cara viene a mancare, tutto comincia con un non verrà, non telefonerà, non parleremo, non scherzeremo, non mi racconterà delle sue montagne, del profumo dei boschi, non aprirà la porta. Non rivedrò più questo ragazzo dallo sguardo ironico, disponibile, dalla serenità contagiosa, un uomo saggio, misurato, allegro, sportivo. Non sentirò più quella rara combinazione tra determinazione e delicatezza, generosità. Non ci saranno più il suo buon senso e la delicatezza del suo cuore. Una totale onestà. Tutto ciò unito al coraggio e a una forza d’animo straordinaria, di cui ha dato prova durante la sua malattia e nello sport che praticava. Da sempre ha vissuto in armonia con se stesso e con chi gli stava attorno, col mondo intero. Era consapevole di ciò che faceva e tutti i suoi amici lo testimoniano. Eri per me figlio e amico, così per la mamma. La nostra anima è legata alla tua. Vivevi in pace con te stesso sempre. Eri una persona con cui è bello stare. Hai illuminato la nostra vita. Io e la mamma ti abbiamo cresciuto con amore, era così facile volerti bene e so che anche tu sei stato bene e che la tua vita è stata bella. Spero di essere stato un buon padre, degno di un figlio come te. Nonna e mamma ti hanno cresciuto con generosità, grazia e amore infinito”.
Ciao Marci17/11/2012 6:47:36 PM
D. Ciao Marci,finitooooo, ho fatto tutto bene come avresti voluto tu, e meno male che ci sei sempre stato a dirmi cosa fare e come…si sono una brava balorda
Un abbraccio forte forte4/11/2012 12:32:14 PM
nicla sei sempre con me.

25/9/2012 8:52:39 PM

Biagio ciao Marcello,
peccato tu sia lontano, chissà dove. Siamo in tanti a pensarti ed è un piccolo miracolo. Anzi no, è un grandissimo miracolo che testimonia della tua giustezza (nel senso che gli ebrei danno a questa parola). Qualche mese fa, in una bella serata di chiacchiere e discussioni, ho visto tuo padre e tua madre: belli, dignitosi, dolenti, forti. C’eri anche tu, anche se non riuscivamo a vederti. In questi mesi ho avuto qualche problema di salute, piuttosto serio. Ogni volta che cedevo alla tentazione del lamento e dell’autoflagellazione mi venivi in mente tu e subito recuperavo le forze e le energie. Grazie per esserci stato.
ti abbraccio forte28/8/2012 11:25:53 AM
fra quanto tempo che non entro qui…
ti penso, vorrei raccontarti tante cose, lo faccio con i pensieri15/5/2012 4:40:37 PM
gra com’è come non è ti penso sempre un sacco. e’ incredibile come ci siano mille occasioni che mi ricordano una tua frase, un’espressione, una risata…
qui in Istituto, c’è un dottore che ha il tuo stesso modo di parlare, il tuo timbro di voce. Non solo, ma fa le stesse pause, e mi sembra anche che abbia la tua stessa sottile ironia ( ma non lo conosco abbastanza per esserne certa!) … inutile dire che è uno dei miei dottori preferiti. é lui che ci ha spiegato la malattia di filippo, con una dolcezza incredibile, nonostante i contenuti atroci.
E’ anche probabile che pensi che io abbia un debole per lui, perchè tutte le volte che lo vedo mi si illuminano gli occhi…ma non sa che è perchè ti assomiglia… e questo mi fa sempre un po’ sorridere.
io non so più tanto bene a cosa credere o a cosa non credere, ma qualche filo di arianna deve esistere per forza…ah …il medico si chiama filippo, e scala(va).
un bacione e continua a guardar giù dalla tua stella, mi raccomando!13/5/2012 5:00:13 PM
Cercando una relazione sulla Corda Molla, sono uscite le tue foto!
Un brivido. Un pensiero.13/4/2012 8:47:32 PM
Ti ricordo

16/3/2012 9:04:46 PM

se tu ci fossi, come sarebbe molto più facile prendere decisioni…ti chiederei consiglio per ciò che stò facendo, ma di cui non sono tanto convinta ,e tu sapresti argomentare la situazione fino a farmi decidere.
Sei sempre nel mio cuore
ciao amico gemello1/2/2012 6:24:57 PM
Un altro anno senza te o semplicemente con te ma in modo diverso. continua a starci accanto e a guidarci.

14/12/2011 11:50:02 PM

francesca mi sono presa la briga di contare i messaggi, questo e’ il numero 150, sono passati quasi 4 anni e questo dialogo con te continua, imperterrito, senza perdere un colpo, certo che sei stato veramente speciale!

venerdi sera ci sara’ la IV edizione del premio, vieni a vederci?

ciao
Francesca

22/11/2011 3:06:39 PM

Zeppo Ciao, Marcello
Quando sono in difficolta’ nelle mie modeste imprese da trekker,o alla presa con qualche problema di rete, tu dall’alto mi dai sempre la forza o soluzione giusta.17/11/2011 1:14:45 PM
Denise Ciao Diretur, sono arrivata fino al campo base del Poincenot, e poi ancora piu’ su fino alla Laguna Sucia. Guardavo il Fitz Roy, dal basso, ed ho pensato che tu saresti salito lassu’ in cima, “hasta la cumbre”; poi ho guardato meglio e mi é sembrato di vederti in vetta…
Alla prossima!9/11/2011 10:22:06 AM
sara ciao cugino,sono proprio felice che arriva un meronino un bacio a te ovunque tu sia

4/10/2011 4:33:44 PM

buon compleanno!

26/9/2011 2:42:42 PM

M Si ricomincia direttore!
Curiosità, fatica, ricordi, emozioni, esperienze, risate, sguardi, amici, sogni.
Tutto è uguale.
Tutto è cambiato.29/4/2011 7:57:30 PM
Nicla un giorno di tanti anni fa…

20/2/2011 11:54:29 PM

oggi sono entrata in un sito che si chiama HUBBLESITE.ORG ci sono tante bellissime foto di galassie, mi sei subito venuto in mente….
qui, nell’universo….
ciao27/1/2011 5:01:34 PM
M Ti saresti divertito direttore… eccome, se ti saresti divertito!

20/12/2010 5:32:37 PM

la nico 14/12/2010 11:22:50 AM
Fra Sei stato il mio primo pensiero stamattina, appena sveglia. Sei sempre nei miei ricordi, nel mio cuore. Mi manchi.

14/12/2010 9:43:28 AM

Nicla sono tre anni che te ne sei andato.. ma il ricordo non è legato a quel giorno, al dolore provato, semmai ad un sentimento di nostalgia. ciò che hai lasciato è il rispetto per la vita e per gli altri, il dare senso ad ogni attimo che viviamo. è incredibile quanto amore, ammirazione, tenacia, passione e vitalità riesci a muovere semplicemente pensando a te. Non è andato perso nulla di ciò che eri: come ha detto Antonio C. il tempo non potrà mai cancellare l’Uomo che sei stato. Che fortuna aver incrociato la tua strada..

14/12/2010 12:55:21 AM

Ciao, mi sono dimenticata di dirtelo, ma il bimbo di Grazia,che si chiama Filippo, è nato nel tuo stesso giorno…
Bacio27/11/2010 11:36:22 PM
lunedi saremo ancora tutti insieme, il premio Marcello Meroni e’ giunto alla III edizione.
noi tiriamo avanti fra una falesia e l’altra, fra un corso di roccia e uno di ghiaccio, districandoci fra allievi, aggiornamenti, nomine di direttori della scuola, lavoro, famiglia, montagna… e tu sei sempre con noi, sempre presente, la nostra stella continua a brillare….23/11/2010 2:08:25 PM
n. son in un periodo in cui ho ripreso ad ascoltare la radio, mi capita di sentire pezzi di qualche anno fa.. 5 minuti hanno messo la canzone che ti avevo dedicato.. erano anni che non la sentivo.. è stato come andare indietro nel tempo, che emozione… sai ho riascoltato il testo: risulta perfetto anche adesso..

17/10/2010 2:40:32 PM

Biagio ero convinto che questo sito non fosse più attivo e me ne rammaricavo perché ogni volta (spesso) che pensavo a Marcello mi mancava lo spazio per dirlo agli altri. E invece oggi, casualmente, scopro che questa piccola isola è ancora intatta e sono felice perché finalmente posso dire ancora, con uguale energia: Marcello, ti voglio bene, non ti dimentico, sei sempre presente. Io non credo in dio né credo alla vita oltre la morte ma sarebbe bellissimo che ci fosse qualcosa, una nuvoletta, una casetta, uno spunzone di roccia da cui Marcello potesse vedere giù da queste parti e ammirare con legittimo orgoglio quel che ha seminato.
ti abbraccio forteBiagio

5/10/2010 4:38:47 PMD.E’ stato bello ritrovarsi a Kalymnos con Nicla,tutto come prima, anche tu con noi.
A presto.2/10/2010 10:35:09 PMeciao Marcello,
stasera sono molto triste ma venirti a trovare e legggere i pensieri di chi continua a volerti bene mi rasserena e mi fa ben sperare nel domani..26/9/2010 11:58:31 PMNicla

Oggi ho performato in falesia, saresti stato orgoglioso di me.. Mentre scalavo mi è capitato più di volta di essere inebriata dal profumo di timo, quello stesso odore che ritrovo a kalymnos e che mi ricorda tanto te e le nostre vacanze.. Come dice Fossati grazie a te “ho visto il mare e ho visto l’amore da poterne parlare”.

26/9/2010 10:27:47 PM

FraMa addirittura la sabbia dovevamo trovare sul Ferro da Stiro?
Da non crederci, sembrava di scalare in spiaggia… Alla fine ci è andata bene, se la frana avesse ritardato poche ore ce la saremmo vista brutta.
Però davvero mi dispiace, ci tenevo tanto a quella via.17/9/2010 12:42:13 PM

Appena tornata da un trek in Nepal, ti ho pensato mentre ero là, mentre la pioggia ci ha bloccato.

1/9/2010 1:17:46 PM

Lorenz

l’altra sera sono tornato alla trattoria Da Nello, a Ponte di Valtellina. Non mi ricordavo neppure il nome, solo che si trovava in un cortile in pieno centro. Ebbene, ci sono arrivato lo stesso. Ricordi ? l’ultima volta ci hai portato tu dopo la Hintergrat con il corso di ghiaccio, settembre 2004 🙂 E’ rimasta identica, sempre la solita “sciura”, e sempre i soliti, magnifici, sciatt

6/8/2010 10:58:30 AM

DaniCiao Marci, anche quest’anno, anche se un po in ritardo causa mio incidente al ginocchio,sono andata a Kalymnos,e come per incanto tu eri lì,sulle pareti, a”puccio” nel mare, ed alla sera a coccolare piccoli gattini”ruffiani”……non riesco a pensarti senza che un nodo mi serri la gola e che il mio cuore, e i miei occhi si riempiano di lacrime.
Niente e nessuno potrà mai cacellarti dalla mia esistenza.
Mi manchi1/8/2010 11:39:39 AMfraanche quest’anno il CdA è andato… ma tu sei rimasto nei miei pensieri. Spero di aver fatto in tempo ad imparare abbastanza da te.
un sacco di ragazzi giovani ed entusiasti.
Gli saresti piaciuto!14/7/2010 1:02:10 PMgdomani guarda giù…mi raccomando!
non sarò di sicuro alla tua altezza, ma spero di aver imparato abbastanza per farti almeno sorridere!
ciao17/5/2010 10:54:51 AMCda 2004Ciao Diretur,
mi sei venuto in mente il 30 marzo, mentre da brava antropologa raggiungevo una rovina, persa nella Sierra Messicana.
Cercavo appigli i fra le radici che sporgevano dalla terra, spostavo il peso (come mi hai insegnato tu), e magicamente i piedi si staccavano dal suolo e avanzavo, e con nelle orecchie “Alé Denise” sono arrivata in cima. E’ stata un’emozione forte e soprattutto devo ringraziare i tuoi insegnamenti (e quelli di tutto il cda 2004) se non non ho messo i piedi in fallo e non mi sono fatta male.
Grazie e alla prossima….12/4/2010 10:11:25 PM

un’altra “notiziona”, di quelle che ti avrebbero fatto piacere visto il legame con Antonella&Luca. Stanno per diventare mamma e papà..Una notizia gioiosa.. son felice e come sempre quando sono felice o triste ecco che ti penso intensamente.. vorrei parlarti.. vorrei ascoltarti..mi manchi.

17/3/2010 1:45:01 AM

la nicoCiao Meroni.
Non passa giorno senza che tu mi venga in mente. Un’ennesimaa cagata del nostro premier in prima pagina, un tipo “alternativo” per la strada, una macchinina rossa, mia madre che rivanga una vecchia litigata, io che ingrasso … ogni scusa è buona per sentire la tua voce nelle orecchie.

Unica consolazione: la polvere di stelle è indistruttibile ed eterna.16/3/2010 6:04:57 PMD.Ciao Marci, questa sera “è il giro” degli amici e tu sai quanto sei stato prezioso per me,”il mio amico gemello”.Quante cose ancora da fare insieme,mi piacerebbe sentire il tuo “alè Dani”quanto mi fa stare bene sentirlo.
Sai, Grazia aspetta un bimbo e nascerà più o meno nei giorni che sei nato tu, non sò perchè, insieme alla gioia per Grazia è la prima cosa che mi è venuta in mente.
Mi manchi5/3/2010 7:30:31 PMfrabizzarro il destino, a volte, che ci lega in modo imprevedibile…
il 14 è una data che non potrò dimenticare, tu sai perchè.
mi manchi.15/12/2009 4:57:47 PM e due….
quanti anni dovranno passare prima che il tuo ricordo si perda nell’aria?
se è vero come dice Jorge Amado nel suo libro “Capitani della spiaggia” che quando muore un uomo speciale si accende una stella in cielo, allora gli anni non finiranno mai, come le stelle…14/12/2009 9:09:46 PMNiclaDue anni…eventi lieti e non, situazioni che si ripropongono ciclicamente come se nulla fosse cambiato, momenti inutili ed altri che mi riempiono di gioia perchè mi danno l’occasione di riconoscere alcuni tratti del tuo essere in altre persone per me eccezionali…. tante volte mi stupisco del fatto che si concretizzano delle occasioni rare in modo semplice e naturale grazie all’energia che il solo tuo ricordo può muovere in chi ti ha conosciuto o in chi ha saputo di te..
Per me sei di grande stimolo, mi aiuti a tirar fuori quello che di meglio c’è in me, ho imparato tanto e mi ritengo fortunata per aver condiviso una parte della mia vita con te.
Mi manchi.. ma non temere, guardo avanti e cerco di vivere degnamente ed intensamente.. so che è quello che vorresti..14/12/2009 6:03:54 PMnicoI giorni passano e la vita continua, con nuove amicizie, nuovi orizzonti… eppure il vuoto non si riempie e il ricordo non si affievolisce.
Un altro anno senza d te. Sbiadito.14/12/2009 4:16:18 PMMauro

Ho 46 anni,vado in montagna da quando ne avevo 5 e solo quest’anno ho deciso di iscrivermi al CAI.La scelta è caduta sulla SEM,pur abitando in brianza in un posto con una gloriosa sezione.Il motivo l’ho capito dopo,quando ho scoperto la tua figura.Non ti ho mai conosciuto,ma sono orgoglioso di far parte di questo gruppo.

12/12/2009 1:56:02 AM

ciao Marci,ogni volta che alzo gli occhi al cielo e vedo una stella mi vieni in mente, e mi viene in mente la tua lezione di astronomia datami in un campo di bocce, con il tasso alcolico un po sopra la norma, imbaccuccati nel sacco a pelo; tu e Paolo che mi avete talmente stordito con “certo che le stelle brillano di luce propria” che mi ricordo solo di essermi addormentata con un sorriso infantile, lo stesso che mi sono ritrovata al mattino, e lo stesso che mi viene quando di notte guardo le stelle, certa che quella che brilla di più sia la tua…
a presto7/11/2009 4:05:32 PMLCMarcello,
ci vorresti tu, ma non ci sei piu’. Eppure, davvero, ci vorresti proprio tu. E allora rimango cosi’, interdetto, poche parole, un senso di incompleto e incompiuto.
Questa e’ la dura e cruda realta’ delle cose.27/10/2009 2:51:22 PMM

Mi sono preso un po’ di pausa direttore. So che capirai. Un abbraccio.

29/9/2009 5:51:32 PM

FraStasera si parte…
Sono un po’ in ansia, lo sai.
Io, “falesista dimmerda” come dicevi tu, alle prese con la grande montagna. Dove sono i miei amati fix?
Ho pensato a te arrivando in catena dei tiri duri (beh, sì, tutto dipende dal metro che usi, lo so) che ho fatto di recente. Spero mi servano a qualcosa!
Ho pensato a te arrivando, un po’ a fatica, in cima al Cassandra.
Stammi vicino, mi raccomando!26/6/2009 5:00:25 PMD.E’ passato ormai un anno e mezzo da quando te ne sei andato. Un anno e mezzo!?!?
Sembra esser trascorso solo il tempo di un battito d’ali da quando facevi parte concretamente delle nostre vite, da quando si rideva insieme, da quando ci ammaliavi con i tuoi racconti. Il pensiero corre spesso a te…Oggi in questo posto da favola in cui sono, mi sei venuto in mente spesso, in continuazione: avevo la sensazione che dovessi sbucare da un momento all’altro… forse perchè per essere perfetto ci saresti dovuto essere anche tu. ci sei mancato!!20/6/2009 12:04:58 AMMTu non ci crederai ma… 2 gg di sole al Ventina!
… e la vetta del Cassandra col pensiero a te.25/5/2009 4:55:06 PMEliciao Marcello, sono passati più di trent’anni eppure ho riconosciuto il sorriso, lo sguardo da bimbo di allora.
Chissà perchè stasera ho cercato il tuo nome, un ricordo lontano nel tempo di un pomeriggio a casa tua a studiare con altri due compagni,nella tua stanza dove avevi degli attrezzi da palestra..
Più volte ho ripensato a quei periodi, più volte ho immaginato vite di amici che si sono persi..
Mi resta il rammarico di averti perso di vista troppo presto a giudicare da ciò che hai lasciato.
Scusa l’intrusione!17/5/2009 2:29:10 AMMChe fatica, Direttore.
Perché non mi hai insegnato anche un po’ di leggerezza?
Perché non mi hai lasciato un po’ del tuo quieto vivere?
Eventi che si susseguono, irrefrenabili.
Tristi.
E mi manca la tua parola pacata.
E mi manca la tua mail del lunedì.
Che fatica.
Eppure, se penso che una volta mi hai fatto stare mezza giornata a provare un’improbabile placca di 7a…
A me, che detesto le falesie.
E pure le placche.
Boh, forse pure questa fatica passerà…
Andiamo avanti e cerchiamo di “sfangarla” pure quest’anno.11/5/2009 6:02:41 PMDimitra

La vita continua a scorrere, densa di avvenimenti ma la gioia per il raggiungimento di un obiettivo o di un traguardo non è piena, si accompagna ad un sensazione di incompletezza derivante dalla constatazione della tua mancanza. Quante volte nei nostri brindisi il pensiero corre a te, quante volte torni nei nostri discorsi con le mille idee da portare avanti, con la tua vivacità, il tuo acume, la tua vitalità. Ci hai lasciato una grande eredità: l’invito ad impegnarci in modo generoso e senza riserve, a credere nei nostri ideali e a non mollare.

31/3/2009 12:30:34 AM

 

ecco ci siamo, e’ passato un anno, ti ho cercato nei sassi, nei torrenti, nelle stelle… ma mi manchi come il primo giorno

15/12/2008 5:30:09 PM

Cri

Ciao Marcello..con noi in ogni passo..metro dopo metro..con un sorriso, sempre

14/12/2008 2:26:01 PM

BeaCiao,
in una domenica pomeriggio, in un momento di nostalgia della banda della SEM, eccomi qui.Non so veramente cosa scrivere. Mi ricordo l’ultima volta che ci siamo visti, in Svizzera, ero con Nicolò Berzi. Quel blocco di ghiaccio che mi è caduto addosso.

 

Mi ricordo una cena in rifugio in cui mezza ubriaca non so neanche più cosa ti ho raccontato.

Mi ricordo che…non mi dimenticherò mai di te!

12/10/2008 5:45:11 PM Ciao Marci,
sono tornata questa notte da Kalimonos,dopo un’intensa settimana tra falesie , mare e te! Non c’è stato un solo giorno in cui tu non sia stato nei nosri pensieri e nelle nostre parole.Tu hai scalato insieme a noi e sulle vie dure abbiamo sentito forte e chiara la tua voce che ci dava dei”balordi”.Abbiamo inalato profondamente il profumo del timo selvatico,ed insieme ad esso anche la tua essenza.
P.S. Sakis è sempre più ciccione
Ciao a presto21/9/2008 4:21:08 PMla nico

oggi al Cern ne fanno una bella…. dio, come mi mancano i tuoi monologhi, il tuo sguardo entusiasta mentre spieghi processi per me inimmaginabili, i tuoi insegnamenti…

10/9/2008 12:55:12 PM

FrancescaQuest’estate sono finalmente tornata a scalare in montagna.
Una bella via al Castelletto inferiore a giugno, ed una sulla Tosa ad agosto. Magari ci scappa qualcosa anche a settembre.Al rientro ti avrei mandato una mail per raccontarti tutto, le emozioni, le paure, la gioia, la
fatica… l’ho sempre fatto, da quando ti ho conosciuto, che fosse un bel tiro in falesia o
una “grande” (beh, insomma…) via o una cima più tranquilla.
Mi piaceva sentire, o meglio leggere, i tuoi commenti.

 

Ora devo raccontarti le mie “imprese” in modo diverso; stai tranquillo che non smetterò di farlo.

29/8/2008 3:25:26 PM Ho iniziato a leggere “Q”. Me l’avevi consigliato tempo fa, dopo avermi regalato “Guerra agli umani”.
E… è più forte di me: lo leggo con i tuoi occhi, cercando di immaginare i tuoi pensieri mentre lo leggevi, chiedendomi se anche tu avessi notato certe frasi… Quando me ne rendo conto, cerco di smettere e di godermi la lettura, ma poco dopo ci ricasco.E la rabbia non passa. Aumenta di settimana in settimana, nonostante ti sogni -spessissimo, per mia fortuna – sempre sereno, nonostante faccia di tutto, ti assicuro, per convincermi che la vita è così, transitoria, che non c’è “meritocrazia” nella morte, che lo so io come lo sapevi tu…
Sono sempre più incazzata.
E mi manchi sempre più.

19/8/2008 12:22:08 PMNicoCaro Marcello, sono uno degli allievi del CdA 2008, mi hanno parlato di te tante persone, in particolare una, molto speciale, che ammiro per il carattere, per la forza e la carica che sa infondere agli altri….devi essere stato un punto di riferimento per tutti e posso dirti che lo sarai anche per me, visto le innumerevoli passioni che mi avvicinano a te !!!
Ciao.4/7/2008 8:08:42 PMMaxCiao Direttore,
“va’, anche quest’anno l’abbiamo sfangata”… avresti detto. E così il CdA 2008 l’abbiam portato a casa, con qualche ferito sì, ma leggero (spalle lussate, ginocchia infiammate, mignolini abrasi…). Ordinaria amministrazione, insomma. E’ stato davvero un bel corso. Ma ci sei mancato. Mi sei mancato. Anche perché ci saremmo divertiti un sacco, io e te, a osservare di nascosto le movenze, le manovre, i passi di una certa allieva di quest’anno…2/7/2008 12:50:14 PMRobertoDue semplici conoscenti, un cordiale saluto nei nostri casuali incontri in sem e nulla più.
Quando hai tentato di impostare un discorso serio o anche semiserio non hai mai avuto riscontro: solo battute atte a stroncarlo sul nascere.
Sono fatto così ma poi ho pensato che effettivamente potevo sembrare più stupido di quanto effettivamente sono. Avevo deciso di regalarti un libro molto particolare e ti avevo inserito nei destinatari. Sapevo, per informazioni da comuni amici, che non stavi bene ed eri alle prese con grosse rogne: io purtroppo ci ho messo troppo a finire di scrivere, correggere la bozza, stampare ecc. ecc. ed è arrivato prima il tuo funerale del mio testo.
Da quel giorno ho scoperto che ho perso una grossa occasione, per quanto hanno detto al tuo addio, per quanto poi mi hanno raccontato gli amici, per quel poco che ho visto e sentito al convegno “per aspera et astra”, infine per quel che solo oggi ho voracemente letto sul sito da dove sto immediatamente scrivendo.
Comunque il libro l’ho dato a tuo padre, anche se sarebbe stato meglio se avessi potuto darlo a te.24/6/2008 10:22:20 PM

A te che so piacere tanto…..

Di acqua e di respiro
di passi sparsi
di bocconi di vento
di lentezza
di incerto movimento
di parole precise si vive
di grande teatro
di oscure canzoni
di pronte guittezze si va avanti
di come fare
di come dire
di come fare a capire
di alti
di bassi
battiti del cuore
fasi della luna
e ritmi della terra
di intelligenza
di intermittenza
si vive di danze
di ballo sociale
di una promessa
di una faccia differente
di mediocri incontri
di bellezze
di profumi ardenti
di accidenti
rotolando si gira, si balla
si vive, si fa festa….
……….
……….
……….
Di questo si vive
e di tant’altro ancora
che inseguiamo come i cani
respirando dal naso
per finire invece
ancora sorridenti, ancora abbaianti
di un dolore a caso.

Ciao

29/3/2008 9:22:08 AM

Cri

Grazie Marcello, per la serenità e la determinazione che hai messo nelle mie picche. Per essermi accanto quando il passo successivo non so proprio come farlo.

16/3/2008 11:59:30 AM

maryciao Marcello,
io non ti ho conosciuto ma leggendo tutti questi saluti dei tuoi amici mi viene voglia di dirti sei stato e sei ancora un grande!Si usa dire, sei andato avanti, ok non correre e un giorno saremo tutti là sulla cima più alta. Ciao8/3/2008 3:48:43 PM Ciao Marci, martedi’ è stato presentato il corso di alpinismo 2008 ed io sò che tu eri li con noi,primo perchè Max si è “abbastanza” contenuto ed è rimasto in tema senza troppi “fuori discorso”;noi eravamo li tutti e sicuramente nel fare la selezione abbiamo tenuto ben presenti i tuoi criteri, e nella scelta finali siamo stati soddisfatti perchè sicuramente abbiamo selezionato quelli che avresti scelto anche tu. Bhe forse su un candidato avresti avuto qualcosa da obbiettare definendolo “un pacco magagalattico” ma sappi che tutti noi siamo contenti di portarci questo piccolo pacchettino, anche perchè posso dire che nonostante i suoi dubbi e le sue titubanze la voglia di conoscere un mondo che era il tuo le permetterà, forse, di scoprire anche il suo chissà … e poi ne riparliamo a fine corso.
A presto6/3/2008 12:08:29 PMMaxCiao direttore,
mi sei mancato ierisera.Mi giravo… Cercavo il tuo sguardo, ma tu non c’eri.
Poi alla fine ti ho trovato.

 

Grazie per avermi dato una mano

5/3/2008 10:18:02 PMFrancescaNon ho ancora imparato a non piangere quando ti penso, o quando come ora leggo di te…
ma ho imparato a sentirti vicino ogni volta che scalo, che scio, o anche quando una montagna la vedo soltanto.
Sono tante le cose che non ti ho mai detto, almeno non con le parole, ma sono certa che tu sapessi l’affetto che ho sempre avuto per te, che nemmeno questa maledetta malattia che ti ha portato lontano potrà mai cancellare.4/3/2008 4:42:28 PM Allora Almitra parlò dicendo: Ora vorremmo chiederti della Morte.
E lui disse:
Voi vorreste conoscere il segreto della morte.
ma come potrete scoprirlo se non cercandolo nel cuore della vita?
Il gufo, i cui occhi notturni sono ciechi al giorno, non può svelare il mistero della luce.
Se davvero volete conoscere lo spirito della morte, spalancate il vostro cuore al corpo della vita.
poiché la vita e la morte sono una cosa sola, come una sola cosa sono il fiume e il mare.Nella profondità dei vostri desideri e speranze, sta la vostra muta conoscenza di ciò che è oltre la vita;
E come i semi sognano sotto la neve, il vostro cuore sogna la primavera.
confidate nei sogni, poiché in essi si cela la porta dell’eternità.
La vostra paura della morte non è che il tremito del pastore davanti al re che posa la mano su di lui in segno di onore.
In questo suo fremere, il pastore non è forse pieno di gioia poiché porterà l’impronta regale?
E tuttavia non è forse maggiormente assillato dal suo tremito?

Che cos’è morire, se non stare nudi nel vento e disciogliersi al sole?
E che cos’è emettere l’estremo respiro se non liberarlo dal suo incessante fluire, così che possa risorgere e spaziare libero alla ricerca di Dio?
Solo se berrete al fiume del silenzio, potrete davvero cantare.
E quando avrete raggiunto la vetta del monte, allora incomincerete a salire.
E quando la terra esigerà il vostro corpo, allora danzerete realmente.

22/2/2008 1:04:12 PMDanielina

Per ricordarti sempre……

Per un amico si strappano i cardini delle porte dell’inferno
e si strema la luna sfinendo la rabbia a colpi di falce
Per un amico si sgranano rosari di lacrime
e si spargono sementi del sorriso quando si spegne il pianto
Per un amico,per un amico si vive si prende la sua mano
e cammina insieme dividendo il volo
Ad un amico,si insegna che c’è sempre il sole anche
quando questo non c’è più e si sbriciola l’anima
come foglie secche al vento.

13/2/2008 9:18:06 AM

Diana

Durante quella torrida sera di luglio 2006 salutammo tutti i nostri istruttori con questa poesiola.. E tu eri lì, caro Marcello, ad ascoltare e sorridere con noi.. del corso, della montagna, della vita. E dunque rieccola, per te. Non ti dimenticheremo mai..Ciao.

Il cantico del moschettone

Siam qui giunti a festeggiare
il passato faticare
su e giù per rocce e monti,
corde in spalla, tutti pronti!
Senza lamentarci mai..
…attenzione: siam del CAI…

A iniziar di primavera
c’era ancor chi si chiedeva
perché mai è uso d’alpe
attaccarsi a una PERA…
Per noi l’OTTO è sempre stato…
solo il doppio di due al quadrato…

Noi che fino all’altro ieri
pensavamo al RINVIARE…
come un solo “rimandare”,
che altresì eravam coscienti
di poterci “mettere in tiro”
..solo con alcuni…
..indumenti..

Ci troviamo ora qui giunti
a dovervi confessare
che vorremmo un giorno o l’altro…
…imparare a parancare.

Ora tutto è più delineato
abbiamo anche imparato
che una clessidra
non ci dice solo il tempo andato…
Non parliamo poi di ghiaccio
che il pensiero vola al crepaccio…

Piano piano si è imparato
che non sempre basta il fiato,
che si può scalare bene
nel piacere di stare insieme,
incitati e coccolati
da voi
maestri

un po’ scalmanati.

Tra un fattore di caduta
qualche doppia e trattenuta
giù nel vuoto ci siam lanciati…
…e ci siamo anche cagati…

Unghie nere, sforzi fatti,
polpastrelli assai distrutti,
siamo infine arrivati
“sani e salvi” al “bel “ Pisati!

Ordunque
di cuore vi ringraziamo
per il vostro fare umano,
per averci scarrozzato,
aspettato,
e guidato,
su per ripidi pendii,
aiutati dai rinvii…

Speranzosi di trovarci
un giorno insieme a far piolét
vi salutiamo tutti in coro,

con un grazie e un…ALÉ!!!

(Gli allievi del Corso di Alpinismo SEM 2006)

24/1/2008 2:24:02 PM

biagioPurtroppo non credo nella vita oltre la morte, non ho questa fortuna, questa fantasia, questa cieca volontà. Ma se Marcello per qualche straordinario miracolo riuscisse a vederci vorrei dirgli che deve essere orgoglioso di aver vissuto come ha vissuto, di aver lasciato agli altri quel che ha lasciato, questa ricchezza di sentimenti, queste tracce spesse, queste lacrime e questi sorrisi. L’hai interpretata bene la tua parte in commedia e quelle che leggi qui sono le critiche entusiastiche dopo una prima trionfale. Bravo Marcello!
Ho pianto molto in queste settimane, ma ora comincio a ricordare anche episodi divertenti, lieti, affettuosi. Ed è così che mi piace pensarti.ciao Marcello

 

22/1/2008 11:38:53 AM 22/1/2008 11:33:11 AM

solo due pensieri per te:

gli amici sono veri gemelli nell’anima;essi convengono in tutto.Uno non è lieto senza l’altro, nè l’uno nè l’altro possono sopportare la pena da soli.Come se si scambiassero i corpi, fanno a turno nel dolore e nel piacere, sostenendosi nelle più avverse condizioni ( W. Penn)

Ogni amico costituisce un mondo dentro di noi, un mondo mai nato fino al suo arrivo, ed è solo tramite questo incontroche nasce un nuovo mondo.

Ti voglio sempre più bene

22/1/2008 10:50:05 AM

nicoQuesto weekend sono passata da “SBAM”, andando “in cerca d’acqua”, ed è stato inevitabile ripensare ai nostri momenti liguri: il rientro a casa tua in quel ponte del 25 aprile, i giri in moto nell’entroterra, il caviale e Sciac-Tra in terrazzo…
Sono arrivata all’imbarco del fiume come “in trance”. Mi sono cambiata, sono entrata in acqua e… tu mi hai seguita in fiume! Eri sulle mie spalle, dentro i miei occhi, sentivo la tua forza nelle mie mani… e avevo un pizzico di grinta in più del normale. Ti ho parlato per tutta la discesa: ti dicevo “Guarda che bell’acqua… vedi, questo è un “buco cattivo”, dobbiamo passarlo così… tienti forte, ora si salta!… uuuh, che goduria di passaggio! Lo rifacciamo?” Sapessi com’era forte la sensazione di averti lì!! (per fortuna in fiume non si sente niente… chissà cosa avrebbero pensato i miei compagni a sentirmi parlottare da sola per ore)
…e di notte ti ho sognato. Te ne stavi in piedi, con un sorriso calmo… non parlavi ma si vedeva dalla tua espressione che eri serafico. Anche i tuoi erano presenti e non c’erano dolore nè tristezza nei loro volti: solo serenità.Non sono credente, lo sai bene, ma non posso fare a meno di pensare (forse solo per un innato istinto di sopravvivenza) che l’intero weekend sia stato un “segno” e che tu sei e rimarrai sempre con me e con tutti coloro che ti hanno amato, in questa vita. E poi chissà.

 

21/1/2008 3:55:09 PMMatteo

…vuoto…

ricordo ancora quando sui gradini di fisica mi raccontavi degli inizi della tua attivita’ alpinistica…per sorpassarmi poi alla velocita’ della luce.

i tuoi scanzonati consigli sulle vie da fare e quelle da mollare, l’immensa ammirazione per certe cavalcate che ti sparavi, specie su ghiaccio…

e quell’appuntamento mancato per andare insieme in Albigna…

ma quando torno su ghiaccio, te lo saluto…e ti salutero’

un abbraccio forte a chi resta
e una stretta di mano a te, in vetta….

21/1/2008 2:30:44 PM

 

ormai è diventata un’ abitudine, tutti i giorni, anche più volte al giorno, entro nel sito della Sem e leggo questo dialogo continuo che tutti i tuoi amici vogliono mantenere con te. spero che questa pagina resterà attiva più tempo possibile, in questo modo ti sento più presente, è un po’ come sentirti al telefono e chiederti per l’ennesima volta: come stai?

19/1/2008 1:25:29 PM

Cda 2007Un uomo si ricorda per le sue imprese, le sue parole e le sue azioni.
In tutti e tre i casi, queste rimarranno impresse a tutti coloro che hanno avuto la fortuna di condividere con te un’arrampicata o un escursione alpinistica su ghiaccio. A quelli come me, che questa fortuna non hanno avuto, resta il ricordo di parole bellissime, dure, appassionate, descrittive di un mondo unico che accomuna tutti noi.Grazie Marcello,
continua a fare quello che hai sempre fatto con i tuoi allievi .. facci sentire sicuri e dacci la grinta per andare sempre più in alto, nella vita così come in montagna.

 

15/1/2008 9:00:28 AMGiovanni G.purtroppo sei stata una conoscenza fugace al corso cascate 2007 ma in così poco tempo sei riuscito a trasmettere così tanta passione e tanta conoscenza…- grazie di tutto.
Giovanni11/1/2008 4:56:33 PMAlessio

RAGIONE, STAGIONE O PER SEMPRE?

Alcune persone entrano
nella tua vita per una ragione, altre
per una stagione, altre per
sempre.

Quando scoprirai quale di queste tre,
saprai anche cosa puoi fare
per queste Persone.

Quando qualcuno entra nella tua vita
per una RAGIONE, di solito lo fa per
venire incontro a un bisogno che tu hai espresso.

Arriva per assisterti nel superare una difficoltà,
per portarti guida e sostegno,
per aiutarti fisicamente, emotivamente o spiritualmente.

Può sembrarti mandato da Dio e magari lo è.

C’è, per la semplice ragione che tu hai bisogno che ci sia!

Poi, senza che tu ti comporti male nei
suoi confronti, oppure nel
momento meno opportuno, questa persona
dirà o farà qualcosa che porterà
il vostro rapporto ad una fine.

Può costringerti col suo comportamento a prenderti una pausa.

Può andarsene.

Può morire.

Quello che dobbiamo capire è che il nostro bisogno è stato soddisfatto, il
nostro desiderio è stato realizzato, il suo lavoro è finito.

La preghiera che avevi rivolto è stata esaudita e ora
è tempo di guardare avanti.

Alcune persone entrano nella tua
vita per una STAGIONE, perché è arrivato il tuo turno di
condividere, crescere o imparare.

Ti fanno vivere un’esperienza di pace, oppure
semplicemente ti fanno
credere.

Possono insegnarti qualcosa che non hai mai fatto.
Di solito ti regalano un’incredibile gioia.

Ma solo per una stagione!

Chi entra nella tua
vita PER SEMPRE lo fa per insegnarti cose che
contribuiscono a
darti una solida base emotiva.

Il tuo lavoro è di
accettare la lezione, amare questa persona e
mettere ciò che hai
imparato al servizio di tutte le altre relazioni e
gli ambiti della tua vita.

Si dice che l’amore è cieco, ma
l’amicizia è chiaroveggente.

Grazie per essere una parte della mia vita,

sia che tu lo sia stato per

una Ragione,

una Stagione

o Per sempre!

9/1/2008 5:35:11 PM

CriCiao Marcello !
Ero lontana quando tutti i tuoi amici sono venuti a salutarti, ma tu eri ugualmente con me. Ti ho portato fra i ghiacci e sul vento, su creste infinite e verso pareti immense. Ho ricordato i flash di scalate ed esperienze che hai condiviso con me in questo brevissimo intervallo di tempo in cui ci siamo conosciuti. Mi hai accolta tu in Sem facendomi subito sentire a casa. Non avevi bisogno di parole per trasmettere passione e gioia. L’intensità con cui vivevi è ciò che mi resterà sempre di te. Si fa solo un pezzo di strada insieme. Ci rivedremo in vetta.
Ciao Marcello !3/1/2008 3:10:14 PMStefania e Holger

Caro Marcello,

oggi è il primo giorno dell’anno nuovo e vogliamo dedicarlo a te.

Siamo stati tra le persone fortunate che ti hanno potuto avere come maestro, al corso di alpinismo ed è una esperienza che non dimenticheremo mai.

Fin dalla sera delle iscrizioni al corso, quando presentandoti hai detto che il Panta aveva finito di fare la parte del buono e tu avresti fatto quella del cattivo, abbiamo subito sentito che dovevi essere una persona molto particolare, si avvertiva solo guardandoti.
Io, Stefania, ho sempre avuto un certo timore reverenziale nei tuoi confronti, e quando per il secondo giorno dell’uscita di Briançon mi hanno assegnato a te con i famosi pizzini della sera prima, devo confessare che ero molto timorosa perché non mi sentivo all’altezza. E’ stata una via bellissima! C’era un tiro con un camino che ogni volta mi chiedo come abbia fatto farlo, ma ricordo solo che ero molto tranquilla e che mi sono divertita un sacco con te. Quando sono arrivata alla sosta ero euforica e tu sorridevi e mi hai scattato delle bellissime foto, e mi hai detto: “visto, basta usare bene i piedi ed è divertente”. Ricordo anche quando in palestra alla Parete Rossa mi hai fatto camminare per terra a gattoni mettendo le mani a triangolo con le gambe per interiorizzare il movimento da fare in parete, ha funzionato! Qualche giorno fa ho rifatto lo stesso esercizio!
Ma la tua dote di insegnante si sentiva anche alle lezioni teoriche, quelle sul soccorso alpino e sui ghiacciai. Continuiamo a sentire chiara la tua voce che dice che “nei crepacci fa un cazzo di freddo” e che “non bisogna girare per i ghiacciai in magliettina anche se si crepa di caldo”.

Ci sentiamo veramente orgogliosi di aver potuto passare del tempo con te.

Ciao Marcello e grazie,

Stefy e Holger

1/1/2008 10:55:28 PM

 

Oggi è il 26 dicembre e voglio mandare un pensiero affettuoso e pieno di amore a tutta la famiglia di Marcello che oggi come ieri e come domani è nel nostro cuore ed impresso tra gli incontri importanti della nostra vita.

26/12/2007 2:56:39 PM

Graziano – corso 17° IA 2007 – Curbatt

………. che sei ancora qui; e dare tutto e dare tanto quanto il tempo in cui il tuo segno rimarrà……….

…..ma tu hai tessuto sogni di cristallo troppo coraggiosi e fragili,
per morire adesso, solo per un rimpianto
ci sarà, dentro te e aldilà dell’orizzonte,
ina piccola poesia anche per te…………

Ciao Marcello,
ho avuto poco tempo per conoscerti, ma ho capito subito di avere a che fare con una grande e bella persona. Da quest’anno ogni volta che vedrò una cascata di ghiaccio mi ritornerai in mente con la tua gioia, il tuo coraggio nell’affrontare la malattia e la passione che sei riuscito a trasmetterci.
Grazie di tutto!!!

24/12/2007 5:13:36 PM

bruno boventi

Ciao Marcello,rimarrai sempre con me, con la tua semplicità e il tuo buon cuore.

23/12/2007 12:02:55 AM

Ele e Davide (cdc 2005-2006)Il primo corso di cascate di ghiaccio.. e averti come istruttore..quale onore!!
Hai dimosrato un coraggio da leone e una fortissima determinazione fino alla fine.Hai vinto.
Questo è il bellissimo ricordo e l’insegnamento che ci lasci.
Un abbraccio. Alè Marcello!22/12/2007 6:03:01 PMmassimo e didiCiao ” cugino”: un solo rammarico, quello di non averti conosciuto meglio,di aver perso qualcosa che sarebbe potuto diventare importante.Ti ho conosciuto attraverso le parole di coloro che hanno avuto questo privilegio, un po’ li invidio. Tuo padre, una montagna, che ha saputo con coraggio dire a tutti quello che ha detto e come lo ha detto; e tutti gli altri amici soprattutto uno l’ultimo:” Marcello ha vissuto una vita che valeva la pena di vivere ” parole immense, come i panorami che dalle tue vette solo tu sapevi vedere in quel modo.
Grazie, grande “cugino”, di avermi reso partecipe della tua dolcezza ed umanita’.
Hasta la vista.21/12/2007 11:28:13 AMsara

marcellomauriziosaramichele….i quattro debosciati cugini meroni.ti tengo stretto nei nostri nomi scritti vicini, senza staccare,per non staccarti da noi.mai.a micki che è il fratello migliore che marci potosse desiderare,allo zio a cui chiedo di non cambiare mai,di cercare di restare il personaggio che è e la zia è un filo,un gambo che spero solo il tempo aiuterà a far rinascere il fiore.nikla hai dentro un amore grandioso,che fortuna riuscire ad amare come te,per la donna che sei e quella che sarai.

20/12/2007 10:57:00 PM

vittorio

in mezzo a noi…

20/12/2007 5:55:41 PM

mariangelaAnch’io ti ho conosciuto solo per lavoro, ma non è stato mai un aiuto da niente quello che mi hai regalato insieme a Nicla e a Michele.
Terrò da parte per te la solita maglietta dell’Open day.
Buon viaggio, caro Marcello20/12/2007 5:21:58 PMastroemma

non volevo credere che fossi proprio tu… Marcello che ho conosciuto al Kapanno… ogni volta che da La Salle ammirerò il Bianco ritroveò anche te e la tua dolcezza. Ciao

20/12/2007 2:45:28 PM

Francesca

i miei sensi si acuiranno, la mia attenzione sara’ sempre all’erta, per riconoscerti e ritrovarti nei sassi, nel sole, nell’imperioso cielo stellato, nel vento, nelle nuvole, nello sguardo da cerbiatto di Nicla, nella pioggia battente e nel mare burrascoso, nell’aria tersa del mattino e nell’aria dolce della sera. Ogni respiro del mondo sara’ il tuo respiro, ogni gioia condivisa sara’ la tua gioia, ogni passo che richiede coraggio sara’ piu’ semplice ricordando il tuo coraggio, la tua profonda intelligenza e il tuo amore per la vita. La tua luce non si e’ spenta per noi, continua a brillare e a impreziosire le nostre vite….. come una stella…

20/12/2007 11:57:25 AM

IvanIn mezzo a cosi’ tante persone che hanno conosciuto e sono stati amici di Marcello da anni mi sento quasi a disagio ad aggiungere il mio ricordo.
Ti ho conosciuto alcuni anni fa per la prima volta, una bella occasione, una bella grigliata/pranzo a casa del papa’ di Rotino…li ti ho visto con i tuoi lunghi capelli neri al vento e vestito di nero. Ricordo ancora che rimasi colpito dall’incontrarti, insieme ad altre persone che non avevo visto prima, perche’ mi facesti subito l’impressione di essere una persona seria, riservata (anche se solo con chi non conoscevi, pensavo, o meglio, che con gli amici che ti erano cari eri anche compagnone). L’impressione di essere un “grande”, a suo agio, rilassato, calmo, che si godeva momenti semplici come sdraiarsi schiena/schiena con qualcuno a prendere i raggi del sole di una giornata favolosamente bella, con “parziale vista lago”. Fisicamente teso, scattante, coordinato e eclettico (ricordo i tentativi di tira con l’arco…che Gianca aveva portato e che mi avevano sorpreso molto). La semplicita’ dei tuoi modi, riservati, una certa “autorevolezza” che emanavi quando parlavi …queste cose mi colpirono incontrandoti per la prima volta da completo sconosciuto. Avevo anche un filo di soggezione, lo devo ammettere.
Con il passare del tempo, ho incrociato ancora il mio percorso con te, sporadicamente, per ragioni di lavoro, e sempre ho mantenuto la maggior parte delle impressioni del primo giorno, arricchendole pero’ con il tuo lato piu’ “simpatico” e per certi versi nascosto, con i sorrisi che ogni tanto vedevo comparire sul tuo serio volto, che invece stava cosi’ bene con un sorriso.
Io non posso dirmi un tuo amico, non ne abbiamo mai avuto l’occasione, per ovvi motivi di differenti mondi, luoghi e lavoro, ma ti stimavo e rispettavo molto, ho avuto sempre piacere di incontrarti e confrontarmi con te, da un mio livello assolutamente inferiore, su problematiche tecniche, lavorative e pratiche, arricchendomi in questo confronto.
Quando i comuni colleghi/amici mi resero partecipe della tua bruttissima e per tutti incredibile situazione, mi sentii veramente spiazzato dagli eventi, provai un profondo senso di ingiustizia nella cosa, anche se sembra infantile dirlo, una beffa del destino.
Ho sempre ammirato la tua discrezione, il tuo garbo, e conscio di questo ho sempre poi cercato con estrema discrezione, tramite persone fidate, di informarmi, di chiedere…La tua forza e dignita’, grandi tutte e due, mi facevano sperare, confidare, che almeno per una volta si potesse scrivere una fine diversa, davvero ci speravo tanto. Il tuo cuore era grande e forte, come quello di un gigante.
Ti ho visto per l’ultima volta poco piu’ di un mese fa, ovviamente per lavoro.
Ricordo oggi la tua stretta di mano e un tuo sorriso. E il tuo esempio, per tanti, di forza.
Ciao Marcello.20/12/2007 11:12:44 AMAntonella e LucaAbbiamo appreso la notizia dalla posta elettronica, domenica.
Siamo rimasti impietriti.
Sapevamo che non stavi bene ma non avevamo compreso quanto la cosa fosse seria o forse abbiamo deciso, preferito, non comprenderlo nella solita, inconscia speranza che “no, non può essere così…”.
Non so quante volte abbiamo pensato di chiamarti e non l’abbiamo fatto; abbiamo continuato a rinviare perche’ incapaci di trovare le parole giuste, se mai ce ne potevano essere.
Ora e’ tardi e il rimpianto e’ forte.
Abbiamo avuto il privilegio di conoscerti e apprezzarti in tante circostanze, sotto tante vesti. Ti farà sicuramente sorridere sapere che giusto ieri, qui al lavoro, qualcuno ha ritirato fuori il discorso di mettere in piedi le prenotazioni via internet: tra me e me, con la memoria, sono tornata a quando, undici anni fa, nella stanza accanto scrivevi le stringhe in Perl e insieme a Luca avete messo su il sistema: troppo presto, la maggioranza della gente non sapeva nemmeno cosa fosse internet, ne’ usava la posta elettronica, figuriamoci se compilava un form on-line! Ma tu eri anche in queste cose molto piu’ avanti degli altri. Chi c’e’ ora questi ricordi non li ha e pensa di avere grandi idee…
Negli anni, spesso, con AndreaP ci e’ tornata alla memoria la famosa sera della tua conferenza, quella delle “bolle”, quando chiamasti per avvisarci che eri ancora al pronto soccorso ricoperto di bolle per una reazione a un farmaco, mentre il pubblico era gia’ in sala pronta a seguirti in un meraviglioso viaggio virtuale fra pianeti, comete e asteroidi.
Era la prima conferenza serale a Brera, la prima di una lunga serie, ed era la tua conferenza. E’ passata alla memoria tra gli episodi clou del “Soviet dei Conferenzieri” perche’ le risate che ci siamo fatti quella sera difficilmente si potranno dimenticare. Alla fine, quella sera, ce l’hai fatta ad arrivare. In bicicletta e trafelato, ma hai fatto la conferenza al meglio, come al solito. Forse pochi tra coloro che scrivono in questa pagina ti hanno conosciuto come “il conferenziere del Sistema Solare” ma anche in questo ti distinguevi tra tanti.
Da quando eri in Divisione Telecomunicazioni spesso a Brera abbiamo approfittato della tua infinita pazienza per risolvere i nostri piccoli problemi. Mai una volta che tu ci abbia detto picche, eri sempre disponibile, con una professionalita’ estrema.
Sapevi che ci piaceva la montagna e ci hai fatto davvero un grandissimo regalo accettandoci tra i tuoi allievi del corso di alpinismo, anche se io arrampicando tenevo sempre “il sedere fuori”, anche se mi hai dovuto spiegare i nodi un sacco di volte e ancora oggi ad ogni uscita li devo prima ripassare con Luca che mi sgrida e mi guarda come a dire: se ti vedesse Marcello a fare quello che stai facendo!
Che disastro che sono… Però che soddisfazione quando, quella volta che ti abbiamo fatto vedere alcune delle foto delle nostre uscite post-corso, hai controllato – senza farti troppo notare – che imbrago, corda, nodi e via dicendo fossero tutti come “da manuale” e dalla faccia si capiva che, ma si vah!, eravamo stati bravi e che il nostro sogno dei 4000 poteva iniziare…
Travolti dagli impegni della quotidianità e un po’ impigriti dal fatto di abitare lontano da Milano, non abbiamo piu’ frequentato la SEM e i compagni del corso 2003. Un po’ ci mancano, ma quelle serate passate in sede e le uscite sul campo le ricordiamo ancora molto bene. Ricordiamo la precisione di cui eri capace nello spiegare quelle manovre per noi all’epoca assolutamente incomprensibili e la pazienza con cui lo facevi e la sicurezza che ci davi nel vederti eseguirle con tanta maestria. Ma noi, secondo te, quando mai riusciremo a mettere in piedi un paranco Mezzo Poldo???
Ma quello che ci hai insegnato è rimasto e sai che abbiamo continuato ad andare in montagna, sebbene con i nostri tempi e i nostri modi. Ma come hai detto piu’ volte tu la cosa piu’ importante e’ che abbiamo continuato ad andarci in montagna, e che continuiamo ad amarla e questo per te era un gran risultato, il più importante.Ci uniamo al grazie che moltissimi ti hanno detto e ti diranno.

 

20/12/2007 10:10:22 AMRossanaSei come una colomba bianca appena volata via. Il tuo volo mi ha lasciato senza fiato perché avrei voluto esserti più vicina e raccontarti di tutte quelle volte che mi hai fatto emozionare, regalato i tuoi sorrisi, trasmesso la tua passione per la montagna e la tua voglia di vivere. Il vuoto che provo è immenso e mi consola il fatto che mi sarai sempre vicino a ricordarmi di mettere in pratica i tuoi insegnamenti giorno per giorno, con tenacia, coraggio e impegno. Qualità queste che ti hanno contraddistinto da sempre e che, ne sono certa, ti accompagneranno nel tuo nuovo viaggio. In attesa di incontrarci
GRAZIE MARCI19/12/2007 8:03:25 PMDanielina (cosi’ mi ha sempre chiamato Nikla)Caro Marci,essendoti stata cosi’ vicina in questi tanti mesi, abbiamo comunicato molto, a volte senza proferir parola; entrambe amiamo i silenzi che racchiudono sentimenti, sensazioni, emozioni non esprimibili a parole.
E’ stato, per me, un “privilegio” starti cosi vicino perchè mi hai insegnato quanto sia bella la vita anche in momenti di sofferenza.
Quante volte hai cercato, nei miei occhi “la verità”, e quante volte io ti ho “detto la mia verità” ed entrambe sorridavamo, e poi ” giu la testa ed avanti che tutto passa”.Certo è, che tu nel mio cuore non passerai mai.
Sono certa che in tutte le situazioni difficili che incontrerò, sia in montagna che nella vita, avrò sempre dinnanzi a me “una corda” che mi farà sicura e mi permetterà di superare tutte le difficoltà, la TUA.Ti voglio bene (adesso lo so che stai facendo la faccia come per dirmi niente smancerie)

Daniela, anzi no, Danielina

19/12/2007 6:43:09 PMNicolò Berzi

Ciao Marcello. Sto leggendo un libro che si chiama “L’anima e il suo destino” di Vito Mancuso, teologo cristiano. Ho trovato una frase che mi ha fatto pensare a te e a chi ti ama. Ho pensato di riportarlo qui. Buon viaggio.

“Di chi la morte è l’ultimo nemico? Lo è dell’uomo non educato spiritualmente. La morte è sentita come nemico dall’uomo fermo ad anima sensitiva, per il quale è così connaturato questo sentimento di orrore verso la morte da essere quasi impossibile strapparlo, e per questo per lui la morte è l’ultimo nemico. L’uomo, la cui energia si trova al livello di anima sensitiva, ha molti nemici che si frappongono tra lui e la vita dello spirito. L’ultimo di questi è la morte. Quando anche la morte è vinta, quando cioè è superata l’opposizione con essa senza che sia più vista come estranea e da temere ma come parte fondamentale della vicenda terrena, come ultimo grandioso atto che si è chiamati a recitare, allora non ci sono più ostacoli tra l’uomo e la pienezza della dimensione spirituale, e l’uomo vi entra perfettamente. Diviene divino. Già qui e ora si può diventare divini. Quando un uomo vince la morte in sè, quando vive dentro di sè con riconoscenza e gratitudine verso la vita anche la sua morte e quella dei propri cari, allora è divino.”

19/12/2007 5:11:33 PM

CettyCaro Marcello,
ho avuto un tuffo al cuore quando la mia amica mi ha detto che non eri più qui. Ho perso le parole e riesco solo adesso a scrivere un mio personale saluto, ricordandoti dove ti avevo visto l’ultima volta …. seduto alla tua scrivania con il sorriso sulle labbra, per darmi il benvenuto e per farmi sentire a mio agio gni volta che venivo a trovarvi.
Farò il pieno della tua amicizia … facendomi raccontare di te, da chi ti amato tanto e continuerà a farlo.Maestosi giganti addormentati
o eruttanti fuoco fra le gole,
pendii boscosi di ridente verde,
ardite rocce che brillate al sole;
cime svettanti che sfidate il cielo
o sol ce l’additate con l’invito
a riconciliarci con l’immenso,
dimenticando quel che s’è patito;
dolci declivi di pura neve bianchi,
incontrastato regno di purezza,
finestra aperta verso l’infinito,
dove silenzio e pace dànno ebbrezza,
voi segno siete di grandezza vera,
della potenza […]

 

19/12/2007 3:09:04 PMper semprePossa il freddo di questo inverno
gelare le mie lacrime
perchè la punta della tua picozza
ne faccia ardimentosa scultura.Possa il ghiaccio della cascata
sfidare l’inesorabile primavera
per restare attaccato alla roccia
come tu sei rimasto
attaccato alla vita.

Fino all’ultimo.
Per sempre.

19/12/2007 2:34:19 PM… anonymous …

Ti ho conosciuto di più tramite i racconti di chi ti ha veramente amato e non ha mai smesso di farlo e tramite quelli di coloro che di te hanno fatto un mito in ogni loro racconto, mito che ancora oggi viene coltivato su queste pagine … ti ho conosciuto più per la narrazione delle tue imprese e delle tue azioni, più attraverso i tuoi amici di sempre che non in quei pochi rapidi e fugaci incontri in cui mi hai dato poche, ma essenziali dritte che mai sono riuscito e ho avuto modo di applicare, ma che tuttora considero “agili leggi antigravità”! Ma non dispero … 😉

Nel momento più doloroso ti ho solo sfiorato ma mi è stato sufficiente per sentire dentro di te la calma, calma e non rassegnazione, già riscontrata in altre situazioni analoghe … e anche nella tua ultima involontaria e fatale prova sento di doverti ringraziare perché ho la netta sensazione che ciò che ti sei lasciato alle spalle, nonostante tutte le sue apparenti contraddizioni, è da considerarsi eccezionale e, come la tua esistenza, degno di essere ricordato nel firmamento di una notte di comete di cui ora farai parte … per sempre.

19/12/2007 2:10:49 PM

elisabettaCiascuno di noi ha vissuto momenti indelebili e splendidi, con te. Essere speciale, uomo delle meraviglie, quelle immense e maestose come quelle sottili e delicate. Sei un uomo che ha dato cose meravigliose alle persone con cui hai vissuto, per il tempo di un corso d’alpinismo o di una vita intera. E’ faticoso e doloroso e crudele, dirti addio, anche per questo si succedono qui per te tutte queste parole, tutte queste lettere: per non arrivare a un ultimo momento, che non vogliamo, con tutte le nostre forze.
Ti scriviamo i nostri messaggi d’addio perché non riusciamo a dirti addio.
Celebriamo così e per questo il senso intensissimo dei momenti condivisi con te: per il bisogno irrefrenabile di dipingere lo scenario affascinante della vita di un uomo come te, perché la morte e il tempo non si portino via nessun dettaglio. Ti abbraccio. E ti ringrazio. Ancora una volta.eli

 

19/12/2007 12:27:59 PMErCapoCiao ragazzo…
spesso, in questi giorni, guardo il sito della SEM.
Vedo quella che forse è la tua foto più bella.
Sembravi felice. Sono certo fossi felice, eri fra le montagne!
Guardo la tua foto e sorrido.
Sorrido per te, per la tua gioia di vivere la montagna, per quella che mi hai insegnato a provare.
Ieri ho riguardato le nostre foto, quelle fatte insieme, in montagna, in una pizzeria, in sella ad una moto, …
Ho pianto.
Ho pianto perchè eri un amico, un compagno di cordata.
Ho pianto perchè eri un esempio da seguire, da cui imparare.
Ho pianto per quello che eri e per quello che hai rappresentato per noi.
Ho pianto per i tuoi insegnamenti.
Ho pianto per i mille ricordi di te.
Ho pianto per i tuo genitori.
Ho pianto per il vuoto che lasci nelle nostre vite.
Ho pianto perchè siamo soli…e ora lo saremo ancora di più.
…ciao Direttore19/12/2007 11:10:17 AMPaola (CdA 2004)Marcello, mi affascinavano i racconti delle tue ascese alpinistiche, era un piacere ascoltarti, con la tua passione e la tua grande ironia sapevi comunicare con intensità le emozioni e le atmosfere rarefatte dell’alta quota.
Portandoci con te nelle uscite del corso ci hai permesso di viverle, assieme a te.
Quando ho visto la foto che hai scattato sulla cresta Signal (concorso 2005)ho pensato che era proprio così che ti avevo immaginato: sospeso tra terra e cielo, tra bianco e azzurro, tra equilibrio e vertigine, tra realtà e sogno…..ed è così che ti ricorderò…..concorso-2005_2.jpg

19/12/2007 9:32:47 AM

Sei stato tra i miei primi Maestri di alpinismo e dopo questa tua ultima avventura …….. di vita.

19/12/2007 8:48:04 AM

ErikaCaro Marcello,
ti scrivo perché mi sembra di non averti detto abbastanza, di non averti parlato davvero.
Negli istanti che ho condiviso con te non mi è bastato il tempo, o forse il coraggio, per dirti quanto ti ammiro, per essere così come sei, sempre pieno di vitalità, ingegno, dolcezza, ironia, impegno, interesse e orgoglio per tutto quello che fai. Credo però tu l’abbia percepito nei miei gesti con la tua profonda sensibilità, l’insolita semplicità di un uomo tanto grande.
Già prima di conoscerti ero affascinata dalle parole di Michele, che mi raccontava prima del suo esaminatore dai lunghi capelli neri col carisma di un guru, e poi del collega, lo scalatore immerso in un gruppo di tanti appassionati di montagna, che gli sembrava così lontano dal suo mondo di vento e di mare.
E invece ti ho conosciuto proprio in un bellissimo sabato di sole, in cui siamo fuggiti a Colico, al Pian di Spagna, per un pomeriggio a riprendere e sfogare la tua passione di windsurf, che conservavi in garage insieme all’attrezzatura ormai vintage e un po’ sgangherata… quante volte ci siamo detti torniamo!
Mi ricordo la bellissima Val di Mello, che descrivi sempre con gli occhi lucidi da innamorato, ricca di cascate di ghiaccio e di vie dai nomi misteriosi, ormai consumate dalle tue scarpette. Ti rivedo nel fitto del bosco, scendere a rotta di collo lungo il pendio e ridere abbracciando gli alberi; ti rivedo cogliere le noci fresche annerendoti le mani, godere del sapore delle more selvatiche, inchinarti al cospetto del Signor Castagno che generosamente ti regalava i suoi frutti: forse lo sapeva anche lui che ne avresti fatto un ottimo Montblanc! Ricordi il finferlo che avresti voluto trovare tu per farci un ottimo pollo con la panna? Sei un gran cuoco e ho l’enorme privilegio di aver gustato la tua grigliata insaporita alla resina delle pigne, la cena greca in terrazza, le bistecche sulla pioda zanzata a Testico…
Sei anche il testardo che fino all’ultimo ha insistito per vedere questa fifona vertiginosa imbragarsi e arrampicarsi goffa su per l’Angelone nelle tue scarpette; mi hai guidata, rassicurata e spronata ad ogni passo con il tuo energico Alé, e quando incredula dalla cima ho guardato tutt’intorno, ho provato la grande gioia che nei tuoi racconti seguiva alle faticose salite… e che mondo!
Attraverso la tua voce dolce e limpida, carica di emozioni, rivivo incantata il racconto delle tue montagne, delle grandi imprese, degli aneddoti divertenti, delle leggi del volo, del blu del cielo, delle stelle…
Se siamo tutti figli delle stelle, tu lo sei di più, perché la tua storia è tutta un “Burn to Shine”.
Non ti voglio annoiare, del resto queste cose le sai da te, e poi adesso sarai già immerso in una nuova avventura, in una nuova scoperta, cercata con gli occhi grandi di un bambino, ingenuo e curioso di fronte alla vita e ai suoi misteri.
Grazie infinite per quello che mi lasci nel cuore e nello spirito, è il mio tesoro da custodire gelosamente per sempre.
Ti auguro buon viaggio, in attesa di incontrarci ancora.
Un abbraccio forte, Erika
PS: mi fai sapere se anche in cielo passano Ben Harper?19/12/2007 2:59:11 AMMonica (donnaschiaffo)

Da lontano ho seguito il tuo inesorabile cammino verso il salto nel vuoto. Ti ho conosciuto meglio solo attaverso gli occhi altrui,ormai lontana dalle “nostre” montagne di casa. Seppur da lontano mi hai ricordato che la vita e’ bella.

Monica

18/12/2007 8:34:27 PM

Andrea ManesCiao Marcello, ti ho conosciuto prima ancora di incontrarti, quando i miei compagni di avventure in montagna mi raccontavano di te. Mi parlavano di un istruttore della SEM con una incredibile passione per le montagne e per le cascate, una persona capace di trasmettere, coinvolgere, emozionare ma anche organizzare, progettare…un punto di riferimento.
Poi ti ho incontrato, ma in realtà ci siamo appena incrociati, quando già stavi lottando contro il tuo male; anche se il tuo corpo ti stava abbandonando, dentro di te vi erano ancora energie, desiderio, passione e soprattutto speranza.
Adesso che non ci sei più ci rimane la tua passione, la tua voglia di mettercela tutta, di darci dentro, ci rimane un immenso incitamento a dare tutto noi stessi in quello che crediamo, fino all’ultimo metro, fino all’ultimo istante.
Grazie Marcello !!!!!!18/12/2007 8:16:53 PMAntonellaCiao Marcello, ho ammirato la tua discrezione, la gentilezza e l’eleganza dei modi, la passione per la montagna.
Oggi so anche quanto è stato grande il tuo coraggio e quello delle persone che ami.
Il granello di sabbia viene trasportato dal vento. Nascerà una nuova montagna.18/12/2007 7:46:32 PMMarino

Caro Marcello che bello essere ricordati così….NON HAI SPESO PER NULLA LA TUA VITA

18/12/2007 7:45:18 PM

assuTutti fermi ad ascoltare
Mani fredde, occhi fissi, in piedi imbambolati
Rapiti dai ricordi
ognuno ne ha di specialidi lui il pensiero
pacato, leggeri i movimenti
risoluto acume pragmatico
semplice umano pieno profondo
vivido esempio

 

tutti fermi, non è andato via!

18/12/2007 7:06:24 PMEmilia

Ciao Marcello

grazie ancora per quella mitica arrampicata che mi hai offerto in una delle mie brevi visite dall’Inghilterra. Sembravi stupito dei ringraziamenti calorosi che ti avevo fatto allora, ma tu lo sai cosa vuol dire per una persona che ama l’arrampicata trovarsi ad avere solo l’umido, muschioso, freddo Peak District dove andare?!! Me l’ero proprio goduta, con l’extra bonus che l’avevi tirata tutta tu, mentre io e Nico recuperavamo un anno di risate e chiaccherate facendoti sicura!
Un abbraccio grande a te ed uno ancora più grande ai tuoi genitori e a Nicla, che non conosco. Il tuo coraggio e la gioia di vivere ti accompagnano in un nuovo viaggio e mille amici ti sono accanto

18/12/2007 5:36:51 PM

 

Caro Marcello leggo tante parole d’amore e capisco che se ti avessi incontrato la mia vita sarebbe stata più ricca.

Non ti ho mai conosciuto, ma mi mancherai

18/12/2007 5:08:17 PM

Cinzia D.

Raccontandoci della sua montagna, ci ha trasmesso la sua forza, la sua tenacia, la sua fierezza accompagnata da un dolcezza infinita.

18/12/2007 5:06:03 PM

Roby1000 anni fa ho partecipato ad un corso di alpinismo di cui tu eri direttore, la prima uscita a Traversella arrampicai con te, sul primo tiro mentre ti facevo sicura, tu “fiondasti” perchè in un buco al posto di una buona presa trovasti una bella lucetolona……..pensa a me pivello che ho pensato vedendo il Diretür fiondare sul primo tiro….
Grazie per avermi portato in posti che prima solo sognavo.
Grazie davvero!Roby

 

18/12/2007 4:20:14 PMM – CdA 19XX ?

una volta, al corso, tanti anni fa, ero spiaccicata alla parete, incapace di andare né avanti né indietro, con un po’ di vuoto attorno che mi faceva morire, e tu mi hai detto sposta di poco un piede, oppure l’altro, cambiando di poco il punto di equilibrio tutta la prospettiva più cambiare, si trovano appigli improvvisi, non visti, e si va avanti

non sono diventata un’alpinista, ero troppo imbranata, ma questo tuo consiglio lo ricordo e lo uso ancora oggi, ogni volta che non trovo via d’uscita…

grazie

non ti dimentico

18/12/2007 3:48:39 PM

EmilioHo sempre provato un po’ di soggezione e stima reverenziale nei tuoi confronti, quella soggezione che non mi ha mai permesso di conoscerti come avrei potuto e voluto. Ho saputo da Nicla questa mattina che te ne sei andato per sempre, ma subito non volevo neppure scriverti in questo spazio, per rispettare il dolore di chi ti conosceva meglio di me, di chi meritava di poterti scrivere. Ma ho scoperto ora che il mio dolore per la tua perdita mi costringe a prendermela questa confidenza che da vivi non ho mai osato prendermi, sbagliando.
Ciao Marcello, ti ricorderò finchè campo.18/12/2007 3:47:33 PMFrancesco

Caro Marcello,

e’ stata durissima oggi a pranzo. In quel contesto cosi’ familiare dove
da anni e anni, grazie a te, si esorcizzavano con levita’ le sorprese,
le rogne del quotidiano, e l’incombente diuturna minaccia delle
‘scimmie’ che arrivavano via teleconferenza. Avevi ragione.
Quanto bene mi hai fatto.

E’ stato durissimo parlare di te al passato prossimo.
Non lo voglio fare piu’.
Non credo sia necessario.
Il tempo presente va benissimo.
O nessun tempo.

Allora fa’ il bravo ragazzo e non dimenticare i vecchi amici,
che appena possibile ci si vede.

l’Orso

18/12/2007 3:30:51 PM

Corsista CdA 2007Sei stato un leader,
sei stato un esempio,
ci siamo brevemente incrociati,
hai lasciato un segno dentro di me.Non potrò mai dimenticarti,
spero un giorno di rivederti.

 

Ciao

18/12/2007 2:50:08 PMBrunoLa passione per la montagna ci ha accomnunato, anche se non ti ho mai frequentato se non involontariamente per le sale della Sem, la notizia arrivata inaspettata mi ha addolorato ed emozionato.
Un caro saluto ed un arrivederci.18/12/2007 2:09:35 PMAnna – CdA 2005Arrivederci uomo che abbiamo così tanto ammirato
nella passione, nel trasmettere bellezza e tenacia
Arrivederci tra le montagne che hai cosi tanto amato
Tu danzatore di pareti, d’incanto che contagia
Noi tutti, tanti che ti abbiamo ascoltato
nelle aule di quel silenzio attento mentre la magia dilaga
e in parete, lungo i sentieri o sotto il cielo stellato
Grazie di averci trasmesso cosi tanto,
di aver voluto condivere il tuo tempo
per averci fatto avvicinare a tanto incanto
con forza, passione di vita
e oggi, nel lasciarti, con il pianto
ciaoanna

18/12/2007 1:55:49 PMRiccardoCiao Marcello
Se stato il mio direttore al corso di cascate 2006. Alla prima uscita hai ripreso in video i miei talloni (altissimi)in arrampicata e lo hai usato come esempio di ciò che non si deve fare, quanto mi è stata utile quella lezione! Alla seconda uscita finita la cascata Kata doveva recuperarmi a spalla su rocce e sfasciumi, sei arrivato, hai piantato un chiodo che ha messo la cordata in sicurezza e che mi ha tranquillizzato non poco. All’ ultima uscita ho fatto una bella fiondata, all’ altro capo della corda c’eri tu che mi tenevi. Siamo andati ancora ad arrampicare qualche volta insieme quell’ anno. In val Varaita io salivo da secondo e tu sotto mi davi qualche dritta, quando sono arrivato in sosta tu eri già li, eri salito sul lato più difficile da primo impiegando la metà del tempo utilizzato da me, ti ho ammirato e anche un po’ invidiato. Poi a Cogne un violento mal di schiena ti ha bloccato e sei dovuto rimanere ad aspettarci alla base della colata, al nostro ritorno ci hai raccontato di un camoscio che si è avvicinato e per alcuni minuti siete rimasti a guardarvi. Eri dolorante, non avevi potuto scalare ed eri felice perchè avevi fatto amicizia con un camoscio. E’ questa l’immagine che mi tengo per ricordarti.
Grazie Direttore18/12/2007 12:45:57 PMStefano C.

Ciao Marcello,

ci siamo incontrati poco durante la mia vita lavorativa, ma quando ci siamo visti mi hai sempre trasmesso sicurezza, tranquillità e competenza, avevi sempre la battuta pronta e la capacità di risolvere i problemi al volo.

Ho saputo solo oggi della tua salita sulla più alta delle vette, spero che la vista sia stupenda come da ogni cima.

Un abbraccio.

S.

18/12/2007 12:08:29 PM

Quando la disperazione del mondo mi cresce dentro/
mi vado a sdraiare dove l’anitra si posa sull’acqua in tutta la sua bellezza/
e lo splendido airone si specchia/
e lì trovo la pace delle cose selvatiche che non hanno tensioni nella vita pensando al dolore che verrà/
mi fermo davanti alle acque tranquille e sento sopra le stelle che attendono l’oscurità per poter risplendere/
e in quei momenti io riposo nella pace/
amo il mondo/
e sono libero.18/12/2007 9:47:26 AMRomano

Ciao Marcello, quello che volevo dirti te l’ho detto cantando. Adesso sono qui con il magone…

18/12/2007 12:30:00 AM

Lori

Tornerai Marcello, presto fra noi.Riposerai un poco della fatica di aver tanto seminato e, a quanto vedo e sento, bene. Tornerai con la stessa voglia di spendere bene il tuo tempo e fortunato chi ti incontra.

18/12/2007 12:23:30 AM

LucaDa una conversazione tra amici di Marcello ho capito che Marcello era bravo nel suo sport: Lui alto, magro, muscoloso sembrava DANZASSE quando saliva le pareti di roccia e ghiaccio; una Danza lenta, fatta sull’acqua…. un’acqua magica messa in verticale.
Marcello era schivo e non amava apparire ma ESSERE. Aveva diritto di fregiarsi dello splendido distintivo di istruttore nazionale ma lo metteva raramente… non ce n’era bisogno! lui istruttore lo era naturalmente..istruttore non solo di alpinismo ma soprattutto di VITA.
Ciao Marcello18/12/2007 12:12:49 AMMicheleOggi è stata dura entrare in ufficio e non trovarti lì di fronte a me a leggere le 150 mail che quotidianamente ti hanno sommerso.
E’ dura non sentire il botto dei tuoi agguati nell’ufficio di Giorgione.
E’ dura non spiarti più con la coda dell’occhio mentre alle riunioni disegni creature fantastiche…e non fare il modesto sai anche disegnare benissimo!
E’ dura essere rimasto l’unico in ufficio a non bere il caffè.Da tempo aspettavamo una bella giornata di sole e vento per “bigiare” il lavoro e passare un lungo pomeriggio surfando insieme per poi rifocillarci dopo tanta fatica dal mitico Nello con un piatto gigante di pizzoccheri e sciat, cercando di spiegare a Giorgione che quel vino squisito non è marsalato:

 

io quella giornata l’aspetto ancora e continuerò ad aspettarla….

17/12/2007 11:19:11 PMmichele

ci siamo divertiti durante gli anni del donatelli, con francesca, cantoni, onzio, tonino…

conservo il ricordo del tuo sorriso, dolce, tenero, particolarmente simpatico

conservo il ricordo di un fare pacato e rassicurante

un pomeriggio di finto studio, nel salotto di casa tua, giocavamo con una scatoletta di plastica, simile ad una audiocassetta ma diversa perché priva delle due normali rotelle avvolgitrici del nastro. avanzi di lavoro di tuo padre, strumento così fatto affinché il suo lettore potesse raggiungere il tratto di nastro desiderato nel minor tempo possibile. con trasporto umano, personale e maturo, sembra tu abbia imparato da quello strano attrezzo (o forse da tuo padre) a leggere la vita e gli avvenimenti, trovandone al volo il punto chiave.

un abbraccio

17/12/2007 11:07:25 PM

FrancescaCari amici, la poesia accanto alla foto di Marcello esprime meglio di quanto potrei mai fare i pensieri che ho avuto apprendendo la morte del caro Marcello. Sono queste stesse parole che vorrei ripetere ai suoi amici più cari, a Nicla e alla sua famiglia, che ritroveranno Marcello in ogni albero, in ogni fiore, in ogni cima che guarderanno, lo ritroveranno nella luce, in un raggio di sole sul davanzale, dovunque ci sarà vita ci sarà Marcello. Marcello l’ho conosciuto poco, ma anch’io sarò tra quelli che lo ritroveranno in tante piccole cose, quelle che mi fanno davvero sentire che vale la pena di viverla tutta la vita, fino in fondo, e ringraziare per quanto tempo ci viene dato, gioire del tempo che Marcello è stato con noi.
Un caro e sentito abbraccio a Nicla, sei forte!17/12/2007 10:38:38 PMElaGioia
di distendermi
tra i campi
verdi di trifogli,
sentire sotto la terra
che ti stringe e ti protegge,
in alto
il cielo azzurro
che ti accoglie.(M. Speranza)

 

Da lassù potrai vedere le tue Montagne con un’altra prospettiva.
Senza dover scartare le caramelle per alleggerire lo zaino.

Ciao Marcello

17/12/2007 10:01:03 PMSTEFANIACiao Marcello,
purtroppo da quando non sei più potuto venire in ufficio non ho avuto la possibilità ne di parlarti e nemmenno di salutarti per l’ultima volta. In questo anno di sofferenza ti ho ammirato tantissimo perché nonostante tutto sei sempre stato fino all’ultimo con il sorriso sulle labbra, ti sei sempre interessato e impegnato tantissimo per il tuo lavoro per portare a termire i tuoi progetti trascurando anche la tua vita privata e questo non è da tutti…. Quelle volte che passavo nel tuo ufficio e ti chiedevo come andava tu col sorriso mi rispondevi sempre, va….. e io in quel momento non sapevo mai cosa dirti perché ogni volta mi sentivo con le mani legate senza poter far nulla per aiutarti. Ora come tutte le persone che ti vogliono bene sento un grande vuoto e soprattutto mi mancheranno le tue frasi che usavi per sfottermi per qualsiasi cosa e per prendermi in giro. Ora nel tuo uffico ci sarà un posto vuoto e passare davanti a quella porta non sarà facile per me e non solo per me, ma penso per tutti i tuoi colleghi, sarà una sensazione stranissima. Anche se in futuro arriverà qualche altro collega ad occupare la tua scrivania per me non sarà mai come TE. In questo momento sono incazzata con me stessa perché avrei voluto venire a trovarti in questo periodo, me l’avevano sconsigliato, e io aspettavo solo il momento che mi dicessero di poterti venire a salutare e fare due chiacchere purtroppo non ho fatto in tempo. CI MANCHERAI SIA COME COLLEGA CHE COME UOMO! Ciao Marcello!Stefania

17/12/2007 9:23:54 PMGiancarlo

Grazie Marcello.

Grazie, per tutti gli anni passati assieme in quell’ufficio a combattere coi mulini a vento.
Grazie, per il Sarchiapone, lo Scrondo, la Scolopendra e anche per tutte le frasi e le battute che ci si scambiava.
Grazie, per i pomeriggi passati a scoperchiare tombini con il gancio da macellaio, a caccia di fibbre, una delle poche volte che son riuscito ad insegnarti qualcosa.
Grazie, per quando hai tentato di farmi tornare alla Montagna, per poi capire che non era più per me, con la sensibilità di sempre.
Grazie per le belle grigliate in campagna, per le bistecche fatte sulla pietra, per le vacanze al mare (che poi abbiamo fatto in montagna) e per quelle assurde insalate che riuscivi a propinarmi.

I ricordi si accavallano, e non riesco a condensare in poche righe quello che vorrei, e quando salirò in macchina, mi ricorderò sempre di quella mattina ‘ho trovato la macchina che fa per te, non va quanto la mia moto ma si avvicina’ e mi hai portato a vederla (ma c’era proprio bisogno di tirare a 200 in tangenziale?).

Grazie Marcello, perchè ho potuto condividere così tanto con te.
Sono onorato di provare tutto questo dolore, significa che il conoscerti e il frequentarti è stata una cosa importante, che mi resterà per sempre.

Giancarlo (si, lo so, la fame è una brutta cosa e no, non smetto di fumare).

17/12/2007 8:56:13 PM

AndreaCiao Marcello, difficile trovare parole, emozioni mi scuotono l’anima.
Ci siamo solo incrociati nelle nostre vite, ma se ora mentre ti scrivo piango è perchè quel poco vissuto insieme è bastato a farmi intuire chi eri e chi per sempre sarai, nei ricordi delle persone che hanno avuto la fortuna di averti accanto.
Ciao Marcello, grazie di tutto. Buon viaggio17/12/2007 8:29:34 PMAndrea Gentilini

Caro Marcello,

ti ho conosciuto alcuni anni dopo avere smesso di frequentare la montagna “sul campo”, ma, nei brevi contatti che abbiamo avuto in SEM, sempre in maniera un po’ frettolosa, ho percepito la tua personalità, positiva, autorevole e apprezzata da tutti quelli che ti hanno conosciuto in maniera più profonda e continua.
Ora, in maniera tanto casuale quanto inaspettata, ho appreso con dolore che ci hai lasciati. Le parole in questi casi sono sempre inadeguate. Ritengo comunque che l’alpinismo sia un’esperienza di vita in cui la parte più profonda di una persona, e cioè le sue idee, si trasmettano agli altri in una maniera particolarmente importante e duratura.
Per questo chi ha condiviso con te dei momenti di alpinismo ti ricorderà e imparerà da te.

17/12/2007 7:29:14 PM

Lorenzo (CdA 2001)Quando nel 2001 mi sono iscritto al corso di alpinismo sapevo un sacco di cose di teoria ma nessuna esperienza, nessuna capacità…avevo 15 anni e una smania di fare, scalare, andare, incontenibile…alla prima uscita mi hai detto di stare calmo, di non avere fretta, essere paziente, poi me lo hai ripetuto alla seconda, poi ho capito…anzi ho accettato.
Poi, continuando ad andare in montagna, allora si ho capito veramente e sempre più cosa volevi trasmettermi; quel semplice invito che agli occhi di un ragazzo turbolento sembrava un freno fastidioso è diventato il migliore insegnamento di tutti…migliore di qualsiasi nozione tecnica, utile quanto anni di esperienza e capace di farti apprezzare le cose nella loro totalità, prolungandone il piacere che se ne trae all’infinito, lasciando il ricordo più bello…come quello del corso alla Sem in cui sei stato mio istruttore.
Lorenzo17/12/2007 6:50:31 PMGuido

Al maestro + maestro del nostro orticello di alpinisti

L’ Albero Maestro

Alto, dritto e slanciato, ha grandi foglie apicali che dispiega alle brezze e piccole foglie ascellari accoppiate che, invece, sbattono in maniera caratteristica.
Con venti più tesi vibra e, pare si protenda verso il mare.
Molte coppie di uccellini dell’ orto nidificano sull’ Albero Maestro.
Quando i pulcini sono pronti a prendere il volo, prima nel nido, poi sui rami, li si può vedere sbattere le alucce, seguendo il ritmo delle foglie del Maestro. Con questi esercizi, presto, i pulcinotti si librano per i primi svolazzi nell’ orto.
Capita spesso che, con un delicato colpo di foglia sulla coda, il Maestro riesca efficacemente a rompere gli indugi degli apprendisti aviatori più titubanti.

17/12/2007 6:35:30 PM

Andrea Mirandola

Ciao Direttore del Corso CdA 2005,

Gia’… Questo eri per me la sera della presentazione del corso.
Ti sentivo parlare con quell’aria un po’ tranquilla che ti caratterizzava ma che pero’ lasciava trapelare la passione che provavi per la montagna. Alcune volte sembrava quasi che non te ne importasse ma era tutto semplice e lineare per te e quanto parlavi trasmettivi ed infondevi questa tranquillita’ e questa sicurezza in chi ti ascoltava. Trasmettivi la confidenza che avevi con la montagna e la passione e la serenita’ che la montagna infondeva in te.

Eri l’Istruttore per definzione: sempre disponibile, carismatico e riservato e del quale si ascolta ogni parola per cercare di imparare qualcosa.

Ho avuto la fortuna di arrampicare con te durante il corso.
Ricordo benissimo le uscite fatte insieme sulla Grignetta e ai Domes De Miages. Ricordo gli aneddoti e le battute come quando verso le fine della discesa tu correvi velocemente verso il basso… Io dietro cercando di starti dietro. Alla fine… “Bravo! Sei sceso come un missile!” mi hai detto e quando ti ho chiesto perche’ correvi tanto mi hai risposto che le discesa ti annoiavano e che quindi non vedevi l’ora di tornare alla macchina.

Mi tornano alla mente alcune immagini adesso: insieme al gruppo del corso e a agli altri istruttori con in mano fette di salame, pane e bicchieri di vino sul ghiacciaio a Macugnaga.

Sulla Grignetta di fronte al bivacco mentre si divideva un pezzo di pane e cioccolato e raccontavi di come spesso e volentieri andavi da solo su quelle montagne.

Ricordo quando cercammo inutilmente di trasferire le foto che avevo fatto sul Miages sui tuoi computer al Politecnico.

Ricordo alcune tue esclamazioni: “Bon”, “Ale’, Ale’, veloci…”.
Espressioni che mi porto ancora dietro e ricordo e mi capita di dire.

Ricordo quando spesso ti sedevi abbarbicato su una roccia ad aspettare chi stava dietro.

Non posso dire di essere stato tuo amico perche’ non ci conoscevamo abbastanza anche se credo che nel momento in cui sei appeso ad una corda e dall’altro capo c’e’ qualcuno che tiene probabilmente lo consideri un tuo amico o almeno per me era cosi.

Sono un po’ confuso Marcello, apro la posta questa mattina e non riesco a credere a quello che leggo; non sapevo neanche della tua malattia: una frase poi un’altra e poi un’altra ancora; apro il sito della SEM e vedo la tua foto. Giro un po’ sul sito e guardo le altre foto e sembra che abbiano un po’ meno senso di prima.
Riguardo nell’archivio la foto in cui siamo insieme seduti sulla cima del Miages e non mi sembra vero.

L’unica maniera che ho per ringraziarti e ricordare: te, i tuoi insegnamenti e la tua passione sincera per la montagna.

Ciao.

17/12/2007 5:54:56 PM

Davide D.

apro la posta dal PC dell’ufficio e leggo… apprendo così della scomparsa di Marcello. E pensare che non sapevo neanche che fosse malato… Un filmine a ciel sereno. Non sarà mica “quel” Marcello… capita così quando si prendono strade diverse e anche se ho continuato ad andare in montagna, non ho più frequentato la SEM (a parte qualche rara occasione) e delle persone del corso (istruttori e allievo) ho perso le tracce. Ti rimangono in mente i ricordi delle lezioni e di quanta pazienza ha avuto nel guidarci verso le nostre prime uscite. E’ stato il direttore del corso di alpinismo, del mio corso di alpinismo. Colui che mi ha aperto un mondo nuovo e mi ha fatto scoprire la bellezza delle montagne. Una figura sicuramente carismatica e piena di talento. Lo guardavo sempre con ammirazione, stupore e rispetto con cui si guardano i veri maestri e ascoltarlo era un vero piacere!

Non posso che unirmi al grande dolore di chi, parenti e amici, l’hanno conosciuto più e meglio di me. E ricordarlo così come l’avevo conosciuto, con il suo sorriso e la sua semplicità.

Grazie anche da parte mia, che in poco tempo mi hai dato così tanto.

17/12/2007 5:37:16 PM

Alessandro Galluccio (Serv Glaciologico Lombardo)Mi impressiona e mi addolora la scomparsa di Marcello, che malgrado sia stato mio istruttore ad un Corso SEM di cascate, ho conosciuto appena; ma, si sa, che chi vive una passione forte come quella della montagna, “sente” veramente più vicine le persone che assieme a lui la condividono e ogni lutto, comunque avvenga, lo diventa, intenso, anche per se stessi.
E’ comunque inevitabile anche per me ringraziare Marcello perchè ha dedicato tanti anni e tanto tempo ad insegnare alle persone ed anche a me, nei Corsi del Cai, a fare quell’ attività, l’alpinismo, che così tanto riempie il cuore e l’anima di sensazioni positive di chi lo pratica.
Un abbraccio forte ai familiari e a tutti gli amici della SEM da parte mia e di tutto il Servizio Glaciologico Lombardo.17/12/2007 5:14:59 PMRaffaella CDA 2007

Voglio pensare alla serata della presentazione del corso di alpinismo 2007 (lui tra l’altro valutò positivamente la mia scheda di ammissione..), all’uscita umida ma gioiosa sul Ventina, alla bellissima lezione a maggio tenuta da Marcello sui ghiacciai, alla festa di fine corso di questo giugno dove venne inaspettatamente appena dimesso da un ricovero..voglio pensare alla forza, al coraggio, alla dolcezza, alla pazienza, all’innato carisma, all’amore della sua compagna Nica..voglio pensare alla VITA. Non posso fare altro, ricordandomi i pochi ma sempre intensi incontri con quest’uomo.Mi dispiace, tantissimo.

17/12/2007 5:09:39 PM

Fiorella e DarioMarcello
continueremo spesso a pensarti e a parlare di te.
Dillo anche a Nicla, se ha bisogno di parlare di te, noi ci saremo sempre.
Un abbraccio17/12/2007 4:37:13 PMPierluigiCiao Marcello,
portero’ sempre con me i tuoi insegnamenti e quei bei giorni trascorsi insieme nel 2004.17/12/2007 4:14:09 PMMaxCiao Marcello,
ci mancheranno la tua ironia, la tua passione contagiosa, i tuoi racconti divertenti e affascinanti, le tue lezioni straordinarie, i tuoi consigli, le tue cazziate, i tuoi insegnamenti, la tua esperienza, la tua unicità…
non posso dire di averti conosciuto profondamente, certamente no… ma sicuramente eri un punto di riferimento per tutti noi, sgangherati neo-alpinisti e non solo.. e continuerai ad esserlo..
grazie..17/12/2007 3:57:40 PMGiacomo GalliTi ho conosciuto tanti anni fa, al tempo del liceo.
Poi le nostre strade si sono divise per ritrovarsi molto tempo dopo nella nostra scuola di alpinismo.
Tu istruttore di alpinismo e io istruttore di roccia.
Tu sei diventato direttore del corso di alpinismo e io direttore del corso di roccia.
Abbiamo sempre fatto questa strada insieme.
Quando mi avete incastrato a fare il direttore della scuola ho voluto che fossi tu al mio fianco.
Tecnicamente preparato, acuto, intelligente, sensibile, curioso, rigoroso, sempre disponibilissimo.
Nel Cai ancora così conservatore e nelle sue procedure ci stavi stretto. Ma non eri un trasgressivo. Eri semplicemente avanti.
Volevi fortemente il corso di cascate ma non avevi le “patacche” sufficienti per organizzarlo. L’hai voluto così fortemente da riuscire un anno a convincere Oreste a fare il direttore e gli anni successivi a convincere la commissione a fare un’eccezione.
Poi hai preso le patacche ed hai cominciato con umiltà e competenza ad insegnare come scalare il ghiaccio proprio a chi, poco tempo prima, ti aveva esaminato e valutato.
Questa estate, durante una piacevole grigliata sulla tua terrazza, mi hai comunicato la disponibilità a fare il direttore della scuola. Con quella dichiarazione mi hai saputo spiazzare e sorprendere, perché io era da un anno che ci pensavo e perché in quel momento ho capito che non ti saresti arreso.
Te ne sei andato, ma non ti sei mai arreso.Ricordi quando siamo tornati dalla Bumiller?
Io e te abbiamo fatto in tempo a prendere la funivia per scendere ma chi aveva le chiavi dell’auto se l’è fatta tutta a piedi arrivando a notte fonda. Nel piazzale del diavolezza era rimasta solo la nostra auto chiusa ermeticamente, ci siamo infilati nei sacchi a pelo e ci siamo addormentati sull’asfalto. Ci svegliò di soprassalto un pazzo elvetico che faceva la gimcana col fuoristrada intorno all’unico ostacolo interessante dell’enorme parcheggio…

 

Ricordi quando siamo tornati dal Gran Paradiso con il corso di ghiaccio?
Avevamo tutti la coda tra le gambe perché dovevamo salire la Montandaynè ma al momento della partenza diluviava come in cambogia col monsone. Scendendo la mattina dal Rifugio Chabod abbiamo fatto andare avanti tutti gli altri e li abbiamo lasciati due ore a chiedersi dov’eravamo finiti. Quando siamo arrivati avevamo due sacchi a testa pieni di funghi…

Di ricordi e di immagini ne ho troppi.
Quante cascate!
Quante scalate!
Quante notti in bivacco!
Quanti corsi!
Quante riunioni!

Grazie, Marcello.
Per tutto il tempo che ci hai dedicato.
Avrebbe dovuto essere di più.
E per questo è ancora più prezioso.

17/12/2007 3:10:26 PMVik

Parole? Non riesco a trovarne, per cui mi affido alla saggezza popolare/alpina.

Dio del cielo,
Signore delle cime,
un nostro amico
hai chiesto
alla montagna.
Ma Ti preghiamo:
Su nel paradiso,
lascialo andare
per le tue montagne.

Santa Maria,
Signora della neve,
copri col bianco,
soffice mantello
il nostro amico,
il nostro fratello.
Su nel paradiso,
lascialo andare
per le tue montagne.

PAROLE DI B. DE MARZI

Ciao!

17/12/2007 2:55:41 PM

antonioDurante quest’ultimo anno in cui la malattia o i tentativi di fermarla ti impedivano di venire in ufficio mi sono trovato spesso a chiedermi “Quando torna Marcello?” e poi il giorno del tuo rientro ti trovavo fisicamente più’ provato e sofferente ma intellettualmente vivace e lucido … come sempre, perché’ la malattia nulla ha potuto contro la tua intelligenza e le tue incredibili capacita’.
Ti ricorderò’ sempre come uno dei miei migliori compagni di viaggio.
Ciao Marcello e arrivederci.17/12/2007 2:42:08 PMElisa, Federica, Loredana

Ciao Marcello,

un grazie per il grande esempio che hai dato a tutti noi.

Un grazie per la forza che hai dimostrato in questo periodo durante il quale hai continuato ad avere entusiasmo, voglia di fare e un grandissimo coraggio.

Un grazie per averci dedicato il tuo tempo prezioso, per aver rinunciato – e di questo ci dispiace un po’ – alla montagna, ad una giornata di mare per pensare a noi colleghi, al corso per cui ti abbiamo voluto come maestro.
Quanta professionalità, competenza e attenzione hai messo a nostra disposizione, con quanta cura hai revisionato il programma, hai calibrato gli esempi perché potessimo apprendere il più possibile.
Fino all’ultimo anche in ospedale, siamo stati nei tuoi pensieri; purtroppo il corso non siamo riusciti a farlo ma quello che tu ci hai insegnato è molto di più.

Un abbraccio per sempre

17/12/2007 2:30:48 PM

FranzCiao diretur
Ti ricordi, quando due estati fa, siamo andati a fare la nord della Tour Ronde sul Bianco? Eravamo io, tu e il Torta. Io e Max non stavamo più nella pelle all’idea di andare in giro per monti assieme a te. Ti guardavamo con occhi pieni di ammirazione, ascoltavamo con stupore le tue imprese in montagna, proprio come fanno gli allievi col proprio maestro, con un grande maestro: perché tu riuscivi a trasmettere con semplicità il tuo grandissimo amore per l‘alpinismo, sapevi sempre dare il consiglio giusto al momento giusto; con discrezione e ironia mi facevi notare quando facevo qualche “cagata” di troppo. Una presenza rassicurante la tua, il compagno che tutti noi avremmo sempre voluto avere al nostro fianco e che adesso, sono sicuro, ritroveremo sempre con noi tutte le volte che saremo “in cordata”, su per i monti che tu hai tanto amato. Un abbraccio
Franz, 17.12.0717/12/2007 2:20:59 PMAlessandroarrivo trafelato alla vecchia sede della SEM per la presentazione del CdA 2004, dopo – ammetto – aver sbagliato sia evento che indirizzo (Ero andato al CAI alla festa di fine corso arrampicata, ho partecipato pure al rinfresco e posato nella foto di gruppo..vabbè).
Dopo aver capito di aver sbagliato tutto corro a quella che mi indicano come SEM, dove nel frattempo hanno presentato tutto il presentabile e stanno quasi per decidere i partecipanti.
Questo ragazzo magro -sembra uno degli istruttori – , coi capelli lunghi neri, mi dice “mi spiace, abbiamo anche finito i questionari stampati….aspè prendi ‘sto foglio e scrivi qualche informazione su di te”.
Così a penna, con la mia pessima grafìa, compilo il foglio e glielo riconsegno pieno di speranza.
Dopo un po’mi si avvicina e mi dice ” complimenti! sei stato ammesso”…e da allora ho iniziato anch’io.Avrebbe potuto fregarsene e dirmi “basta, tempo scaduto, non c’è più posto! imbecille tu che sbagli indirizzo”,e avrebbe avuto anche ragione! Invece no.

 

Ecco, credo che l’inizio della mia mia modestissima (in termini di “performances”, non certo di emozioni) carriera alpinistica la debba a lui.

A volte certe persone che incroci sulla tua strada anche solo per un attimo, possono influenzare la tua vita.
Per quanto è importante la montagna nella mia…beh, posso dire che Marcello ha contribuito – inconsapevolmente? – ad influenzarla.

17/12/2007 2:18:19 PMGiulio“….dimenticavo che
voglio che sei tranquilla
e ti prometto che
uscirò dalla tua vita
talmente piano che…
quando ti sveglierai….
non te ne accorgerai…
…vedrai…. “No, Marcello. Non ce l’hai fatta ad uscire piano dalla nostra vita.

Non muore mai chi resta nel cuore di chi vive.

Ciao Marci

17/12/2007 2:11:24 PMMatteo

Ciao Marcello, che le tue montagne sappiano cullarti in una eterna scalata

17/12/2007 2:05:29 PM

nadiaIl “male” a volte fà più che male…
Non ho avuto la fortuna di conoscerti se non attraverso il dolore di chi ti ha amato e che a mia volta ancora amo, impossibile non amarti.
Ciao Marcello, aiutaci a scalare questa nostra vita17/12/2007 1:02:37 PMcorsista 2007

un soffio di vento..

un soffio di vento sei stato…
una brezza leggera che per poco ha attraversato la mia anima
e con un batter di ali mi ha donato tanto …

…il valore dell’amicizia

grazie

17/12/2007 1:02:14 PM

Andrea Monteleone – CLMT

Con le lacrime agli occhi… Ciao Marcello

17/12/2007 12:57:46 PM

FedericaIl mio ufficio distava pochi passi dal suo e al mattino ci siamo incrociati quasi tutti i giorni per anni e anni.
In questi mesi di malattia quando lo vedevo passare, magari dopo alcuni giorni di assenza dopo le cure, era sempre un tuffo al cuore dalla contentezza.
Spesso si voltava e accennava un saluto e un sorriso, magari una battuta. Tante cose mi sono rimaste nel cuore e nella testa, la pazienza e la gentilezza, ‘intelligenza, le parole, i discorsi mai banali. E come spesso accade potevi intuire il suo valore,
ma capivi la sua eleganza solo conoscendolo. E Marcello era una persona elegante, nel pensiero, nell’animo e nel fisico, una persona di rara grandezza
La sua grandezza l’ha mostrata ancora di piu’ in questi ultimi mesi.
Ti mando il mio abbraccio, Marcello.Federica

 

17/12/2007 12:50:04 PMBiagioHo conosciuto Marcello a sedici anni, a scuola, e da allora siamo stati insieme (con Roberto, Fabrizio, Francesco, Antonio) per tanto tempo, tutti i pomeriggi lunghi, svogliati e inconcludenti della nostra adolescenza e tutte le sere, passate a girare per Milano in cerca di un posto del cazzo dove parcheggiare la macchina e bere una birra. Siamo stati insieme in vacanza tante volte, in giro per l’Europa, in Portogallo, in Grecia, in Corsica (e a questo proposito voglio testimoniare che Marcello il “montanaro” era anche un amante del mare, del wind surf, delle immersioni). Siamo stati insieme a tante manifestazioni, a dire che volevamo, ingenuamente, con la grossolana semplicità della giovinezza, un mondo migliore in cui vivere.
Quando ho saputo della tua malattia, Marcello, ho iniziato a pensarti, tutti i giorni, come in una preghiera laica. Rivolta a te, alla tua sofferenza, e a noi, alla nostra incapacità di sfidare il tuo dolore e la morte. Non ti abbiamo chiamato, non ti abbiamo guardato negli occhi, non ti abbiamo salutato. Per non darti l’impressione di darti un commiato dalla vita, ci siamo detti per placare il rimorso. Per paura di non sapere che dire di fronte alla gigantesca, inaccettabile e assurda ingiustizia di quel che ti stava accadendo. L’unica cosa che sono riuscito a fare, mi perdonerai, è invitare a casa mia tutti i nostri amici, con i loro bambini e le loro mogli/compagne, per parlare di te e di noi, per condividere con loro la sofferenza e lo smarrimento diluendoli nello schiamazzo dei bambini, nei giochi e nei pianti senza senso, nella pantagruelica offerta gastronomica di Barbara (ricordi? non è cambiata…). Ti ho pensato tanto, ti penso, ti penserò.
ti voglio beneBiagio

17/12/2007 12:39:36 PMFrancescaCiao Marcello,
è difficile dirti addio, ed in fondo io non voglio farlo.
Ho tanti ricordi in cui ci sei tu, da quando ero allieva del corso di alpinismo e, finito il corso, ti tempestavo di e-mail raccontandoti quello che facevo e chiedendoti consigli. Mi sono iscritta al corso di cascate perchè quando me ne parlavi ti brillavano talmente gli occhi che non ho potuto non provarci.
E’ passato il tempo, sono entrata tra gli istruttori della scuola e ti ho sempre avuto vicino come un esempio da imitare come alpinista, come istruttore ma, soprattutto, ti ho avuto vicino come persona e come amico.
Per questo io chiedo al Signore “lascialo andare per le tue montagne”, perchè so che è lì che ti incontrerò ancora.
Un bacio,
Francesca17/12/2007 12:32:20 PMAntonio e Nicola (i sardi)

Ti abbiamo conosciuto che piccozzavi il ghiaccio. Ci hai insegnato a piccozzare il ghiaccio (a noi, due sardi!!!). Mi sa che ce ne siamo dimenticati. Ci hai anche insegnato che la vita è capace di mille piccoli regali, come prendere il sole sulle pietre calde dopo la scalata, e che bisogna saper godere di tutto. Di questo non ci siamo più dimenticati. Ora ci piace pensare che sei lassù, che piccozzi le nuvole. Finalmente libero.

17/12/2007 12:16:40 PM

Roberto Crespi

Marcello,

abbiamo scalato assieme poche volte, in compenso ci siamo trovati in giro molte volte durante i corsi, le riunioni a anche le feste della SEM.

Una persona sensata, di cui fidarmi sicuramente, piacevole da starci in compagnia, uno dei pochi che si danno da fare per costruire assieme qualcosa.

Anche se non eri proprio un amico intimo, eri comunque una delle caselle importanti che formano il mio orizzonte, il mio mondo.

Purtroppo ora manca questa casella e il mio mondo è diventato più povero………..

17/12/2007 12:13:18 PM

claciao Marcello
ti ricordo come collega di lavoro, serio e impegnato. E generoso.
E ti ricordo in una gita, alla ricerca di funghi (passione comune) in mezzo ai boschi. Noi sparpagliati qua e là e tu che salivi e scendevi come un capriolo, agile, veloce, attento. E solo tu trovasti le due vesce che poi ci mangimmo assieme in trattoria, una fettina per ciascuno.
Bei ricordi impressi indelebilmente nel mio cuore.
Ti abbraccio.17/12/2007 11:54:41 AMTiziana

Non ricordo più quando, forse due anni fa, stavamo tornando da “Acheronte”, era buio, durante la discesa in doppia mi si è ghiacciato il machard – Kata gridava di cacciare fuori le palle, tu in sosta gridavi di mandarla vaffanculo – arriviamo giù e dopo aver recuperato gli zaini e trovato due racchette abbandonate, ci siamo diretti verso il rifugio. Io ho acceso la frontale ma tu hai detto “prova a spegnerla”. Le stelle – quante? , un’infinità – stavano a pochi centimetri dalle nostre teste. Abbiamo camminato così, illuminati dalle sole stelle, tu mi indicavi i carri e le costellazioni… è uno dei ricordi più belli, come quella volta che siamo andati a scalare in falesia io e te e abbiamo fatto un casino di chilometri per due tiri e poi ci siamo lavati i piedi in una fontana lì vicino e tornando a casa in macchina abbiamo ascoltato Ben Harper e parlato di libri e cinema e di stelle e costellazioni e ora penso che quei cazzo di chilometri per arrivare alla falesia non erano poi così tanti… e ti piaceva citare a memoria brani della “Cognizione del dolore” e ironizzare su tutto e bere buon vino e usare avverbi come “financo” e “giammai” e citare “Marrakech express” e ridere ridere ridere ridere, come quella volta…

17/12/2007 11:49:24 AM

un Corsista 2007Siamo tutti qui perchè una passione ci accomuna.
Ma non è solo la passione della montagna.
E’ la forza di volontà e di sacrificio che si mette in gioco quel traguardo
e di tutto quello che ci sta in mezzo.
Ma io questo non lo avevo capito.
Fino a che misi un piede in SEM per fare un bel corso. Partenza dal nulla. Tanta volontà. Capacità minime.
Ogni giorno avevo sotto i miei occhi degli esseri straordinari. Chi più chi meno.
Tu eri un’ estremo +.Alla lezione sui ghiacciai le parole di Marcello mi scioglievano.
Applauso a fine lezione d’obbligo. Straordinario, eccelso.
Per due settimane filate ripensavo tra i fogli excel a quelle lingue di ghiaccio.

 

Io ormai ero già a Piz Ventina in cima alla vetta, dopo tutti i pensieri se mollare o no il corso.
Ma la forza di volontà che dimostravano i miei istruttori con le loro imprese…!! Lasciare le cose a metà?
mai!

Ultima uscita del corso. Siamo lì, a cena finita, sento parlare di qualcuno che…ed esce fuori il discorso Marcello.
Tematica delicata, facce tristi. Io mi sento come un bambino piccolo che non capisce, inutisce che si parli di una figura “rilevante”, importante…ma non capisco.
Bene…Marcello, Marcello…penso e penso ma proprio non capisco. No, io non l’ho mai visto…Io ne conosco solo uno di Marcello e non può essere lui.

Sì, quello con cui hai parlato al Piz ventina di ghiaccio, mi dicono.

Eravamo fuori in quell’uscita dove c’eri anche tu presente, l’ex direttore! Per noi il nostro secondo direttore!
Parliamo di quanto era proprio l’ora di uscite di ghiaccio, voglia di alta quota, voglia di imprese!
Piano piano ti si illuminano gli occhi ed entri in estasi.
Ti affianchi a noi e ci innondi della tua passione. Una fonte che trasmette piccoli morsi di esperienze che ci ammaliano,
piccoli morsi che “se vuoi la torta, te la devi guadagnare”.
Spirito, sacrificio, dedizione, inappagabile ricompensa.

Non ci credo che stiamo parlando proprio di lui, mi dico. Troppo felice, troppo rilassato, troppo passionale nei suoi racconti.
Non ci credo, non può essere. E’ invece così è. L’esempio sommo della forza di spirito. La quinta essenza della volontà.

Quante volte dico arrampicando, quando ho le ginocchia viola, crampi dapperttutto, puzzo e sudo come un cane in quello che dovrebbe essere il mio rilassante tempo libero,
“Ma chi me lo ha fatto fare? Ma mi scelgo sempre sport difficili e pericolosi? Ma una cosa tranquilla no?”
Poi penso a te. Quando fatico e voglio smettere. Quando non ne posso più e voglio darmi all’ippica. Quando penso ma per chi cosa e perchè.
Penso alla passione che ci accomuna tutti e all’esempio di un grande maestro. Che per disgrazia non ho potuto conoscere affondo.

Ma se ti dicessi che non hai lasciato un segno nella mia vita, direi una bugia.

17/12/2007 10:48:09 AMDinoCaro Marcello,
è dieci anni che ci conosciamo e nell’ultimo anno la nostra frequentazione si è intensificata (prima in molte occasioni avrei potuto solo portarti lo zaino ma non lo avresti mai accettato).Grazie per averci trasferito la profondità dei sentimenti nella semplicità del tuo essere. Ed il grande messaggio che per te è sempre stata una filosofia di vita o meglio, la tua religione: vivere intensamente ogni momento della vita, ogni lasciata è persa. Non farlo è una bestemmia.

E quel bel ponte del primo novembre che abbiamo passato insieme tra amici, rubato grazie alla tua volontà estrema di posticipare il trattamento (“sai Dino, i trattamenti mi stincano per almeno una settimana, e questo è tosto. VAFFANCULO, partiamo, il meteo è bello !!!!”) è stato un gran regalo.

Ciao Roccia.

17/12/2007 10:30:16 AMThea CdA 2007Ciao Marcello.
Io sono tra quelli che non ti hanno conosciuto con i capelli lunghi e che non hanno avuto la fortuna di legarsi in cordata con te. Era già troppo tardi, ma non abbastanza per non subire il fascino del tuo carisma e della tua passione per la montagna e per la vita. E della tua tenace generosità, che ti ha portato tra di noi al corso ogni volta che ti è stato possibile. Lasciando un ricordo vivo e indelebile.
Ciao. E grazie.17/12/2007 10:26:41 AMGianMario PiazzaCaro Marcello come rappresentante della Commissione Nazionale Scuole di Alpinismo e Scialpinismo, posso solo ringraziarti per quello che hai fatto nella Scuola regionale Lombarda e nella Scuola della SEM, nella quale io sono cresciuto come te.
Come persona posso solo rimgraziarti non solo per quello che hai dato alla montagna, ma, soprattutto per quello che hai dato alle persone.
Non tutti quelli che ti hanno comosciuto ti hanno ringraziato, ma quelli che ti hanno ringraziato ti hanno conosciuto.
Una canzone nota che ho imparato dal Dante, dice; “LASCIALO ANDARE PER LE SUE MONTAGNE”, sicuramente continuerai ad andarci.
ciao Marcello
GMP17/12/2007 9:56:26 AMFabrizio (Corso IA 2007)Un caro saluto a te Marcello.
Ti ho incontrato solo due o tre volte durante il corso regionale di quest’anno ma ho parlato con te quando eravamo in Val d’Aosta e non eri in splendida forma ma ci hai voluto trasmettere qualcuna delle immense conoscenze che avevi nell’ambito delle cascate.
Ho avuto l’impressione di parlare con una persona buona e gentile…. impressione qui corroborata da chi ti ha conosciuto bene.
Grazie17/12/2007 9:55:49 AMAndrea Bernagozzi

Caro Marcello,

io con la montagna non c’entro nulla. Ma gli osservatori astronomici non li costruiscono al mare e allora sono finito a lavorare in cima a una montagna, in Valle d’Aosta. E l’altra settimana ho pensato a te, mentre camminavo nella neve. Camminata in piano, niente di che, e infatti non ti pensavo come alpinista. Ti pensavo come amico.

Pochi giorni fa Sapere, la più antica rivista di divulgazione scientifica italiana, ha accettato un mio articolo, un lungo articolo addirittura. E mi sono ricordato di quando, tanto tempo fa, al Kapanno di astrofisica (per i non adepti, la sezione di astrofisica del Dipartimento di Fisica a Città Studi) stavo scrivendo la tesina per un esame.

Titolo della tesina: “25 anni del lancio del satellite a raggi X Uhuru”. Tu: «Uhm, 25 anni, un bell’anniversario, perché non ci scrivi un articolo divulgativo e lo spedisci a Le Scienze?». Io: «Grazie Marcello, ma figurati se io scriverò mai su una rivista!». E tu: «Perché no?».

Ora che un articolo prima mi hanno chiesto di scriverlo, dico mi hanno chiesto, e me l’hanno anche accettato per davvero, mi è tornato in mente quello scambio di battute. E volevo scriverti via mail, anche perché era da tanto che non ti sentivo. Insomma, era un’occasione per avere tue notizie.

Invece leggo la posta elettronica e resto a bocca aperta. Non so se sia un granché, quell’articolo, ma è per te.

Pensa che mi hanno chiesto, dico mi hanno chiesto, di scrivere un libro. Una guida turistica di fantasia al Sistema Solare. Cosa m’invento per Europa, il satellite ghiacciato di Giove? Ma ovvio, le cascate di ghiaccio. Ricordi? Ne avevamo parlato a Brera, un pomeriggio lontano nel tempo, eravamo là insieme, con Antonella e Luca, per chissà quale iniziativa. Anche questo libro sarà un po’ tuo.

L’ultima volta che ti ho visto è stato in pizzeria, per festeggiare la mia laurea. Sì, ci ho messo un po’, mi chiedevi sempre di Istituzioni di fisica teorica, il famoso ultimo esame… Mi pare che quando finalmente lo diedi, ti venni a cercare in qualche ufficio, per ringraziarti della solidarietà e della pazienza. Mi pare, ma ho un ricordo vago, un po’ confuso, adesso.

Mi guardo indietro ora e scopro che ricordo tutte le volte che abbiamo chiacchierato. Non ci vedevamo spesso, impegni molto diversi. Ma solo ora realizzo quanto ho fatto mio quello che dicevi, dal computer alle conferenze, dalla fisica alla… montagna! Io che con la montagna non c’entro nulla e nella neve cammino perché altrimenti non arrivo a casa.

Abbraccio te e tutti i tuoi cari, un abbraccio forte.

Grazie ancora, Andrea

17/12/2007 1:11:39 AM

Laura Posani (SEM)

Caro Marcello,caro dolce ragazzo,uomo pacato ed incline all’ascolto…ascolta:tutte le nostre voci interiori che con te hanno parlato e continueranno a parlare

tutti i pensieri che,sono certa,ognuno di noi ti rivolgerà una o più volte in uno e più giorni

tutte le emozioni che si muoveranno pensando a te

tutti i grazie di tutti quelli a cui hai lasciato indelebilmente qualcosa

tutte le persone che ti amano,che ti vogliono bene e che per questo,con delicatezza,ti terranno sempre qui.

17/12/2007 1:06:25 AM

Davide (corsista cascate 2000)

ciao marcello, è stato un onore conoscerti e imparare da te.

16/12/2007 10:42:00 PM

GIANNI&LAURAavrei voluto dire queste cose ieri con te vicino
ma non ne avrei avuto la voce e forse non tutti mi avrebbero capito, (tu sicuramente si)
e allora le dico adesso che, se la voce mi si strozza in gola, non può succedere niente che mi possa interrompere.
ieri nella sala aleggiava un sentimento unico, comune a tutti quanti. Non a me.
Io no, non ero addolorato, non ero triste. Sono incazzato, incazzato nero perchè non è così che devono andare le cose. Sono incazzato perchè a tuo padre o tua madre che avrebbero voluto fare cambio con te non è stato permesso , sono incazzato perchè il mondo è pieno di gente inutile e nessuno ha voluto fare cambio e se mi dicono che sono cinico mi incazzo ancora di più, sono incazzato perchè i tuoi sogni erano semplici e realizzabili ma non ti è stato concesso, sono incazzato perchè quello che volevi fare lo facevi con impegno affinchè servisse a qualcun’altro e ti è stato e ci è stato privato senza un motivo plausibile e se questa è la giustizia divina dono incazzato anche con Lui.
ma dove cazzo guarda? Ero incazzato con te. Te ne stavi lì in pace senza più tristezza, dolori, ansie, finalmente libero e noi con quel terribile vuoto dentro. Qualcuno che ben sai addirittura con dentro la morte.
Ora non sono più arrabbiato, ho fatto la pace con te, ti perdono. Ma quando ti ritrovo giuro che……..Stasera mi vuoto una boccia di rosso, fanculo il mondo!!!!!16/12/2007 7:51:38 PMcorsista 2007Fragile. Occhi enormi, liquidi, smarriti.
Anche per chi ti ha quasi non conosciuto,
hai lasciato un segno, dentro.
Nulla è invano.
Tutto torna.
Facci sicura quando tocca a noi.16/12/2007 5:21:41 PMKataHai creduto.
Regalato una Fiduccia
e Generosità immensa.Tutte le cascate,
vie,bivacchi,bollite
e Gioia condivisa…

 

Non mi arrendo.
Tu Sei.
Sei sempre!

16/12/2007 4:36:28 PMcorradoCiao Marcello, non ero sicuramente il tuo allievo il più bravo ma le esperienze delle uscite su cascate di ghiaccio durante il corso dell’inverno 2004 sono rimaste nel mio cuore per sempre. Quel giorno della mia prima cascata aprivi la via quando la cordata che ci precedeva ha staccato un grosso blocco di ghiaccio che ti ha colpito alla spalla… Senza perdere la controllo della situazione, ti sei calato tranquillamente, e dopo una sosta in ospedale, hai continuato il corso. Il ricordo della tua umilità, della tua gentilezza, e della tua capacità ad insegnare mi hanno aiutato anche in altre momenti della mia vita.
A presto nell’aria sottile delle montagne.16/12/2007 4:20:50 PMFrancesca TilottaSenti Marcello,
mi hai fatto piangere come solo una sicula può fare.
Ti parlo con quell’accento che tu prendevi spesso in giro.
Ecco, sono proprio io, la fidanzata del direttore.Ma te lo ricordi quando stavamo andando al Gran Sasso, (dove ci siamo conosciuti) e mentre guidavi, parlando col Pisciotta è saltato fuori il termine “discensore” e Tiziana, accanto a me, sul sedile posteriore, mi ha domandato (che ne sapevo meno di lei) “cos’è un discensore?”
Ti ricordi la frenata in autostrada che hai piantato chiedendo al Pisciotta “Ma chi cavolo ci stiamo portando al Gran Sasso??? Maledetto Panta..”

Ma te lo ricordi al matrimonio del Panta seduti fianco a fianco al ristorante come toccavi il mio pancione? E dicevi “che cosa strana avere un coso che cresce e poi diventa un individuo… magari tipo Aspirina?”

Ma ti ricordi quando ti chiamavo “fauno” e tu continuavi a ridere come un bambino?

E ti ricordi Anna come ti chiamava? “Macello”… mentre addentava l’ennesimo pezzo di formaggio che le davi? Ora l’ha imparato a chiamarti “MaLcello”… e quando le ho detto che ti sei addormentato e non ci sei più, lei ha pensato un attimo, come solo i bambini sanno fare, e poi ha detto “c’è il suo papà, la sua mamma e NiPla”. Perchè è vero, lei ha proprio ragione: un pezzettino di Marcello ce l’hanno loro, ognuno un pezzettino e nessuno glielo toglierà mai. Anche noi ne abbiamo uno… e non lo perderemo mai.

Marcello: io con te ho scalato. Ho scherzato e devo anche ammettere che mi sei sempre sembrato un gran figo… tra le ragazze ce lo dicevamo spesso. Dentro di me ci sarai sempre. Così come ti ho conosciuto.

Arrivederci Marcello.

P.S. Quando ci rivedremo, lo saprò cos’è il discensore. Mi studio bene gli appunti del Galli.

16/12/2007 4:18:31 PMEnrico TormeneCaro Marcello,
non sono certo tra le persone che ti hanno conosciuto più da vicino, ma la comune passione per la montagna ci aveva subito avvicinato, come se la reciproca conoscenza fosse molto più datata di quanto non fosse realmente. Sono sempre stato un po’ un orso, chiuso, tendenzialmente solitario, come spesso accade a chi è cresciuto in montagna, anche se nel mio caso il discorso vale solo parzialmente, e forse per questo non mi stupisco troppo nel constatare quanto ci siamo comunicati nelle rare e brevi occasioni in cui abbiamo avuto occasione di parlare, scambiandoci impressioni, pareri ed intenzioni, per lo più in relazione a quanto si sarebbe potuto fare per la nostra SEM. Ti ho molto ammirato per le tante cose che hai saputo così bene realizzare e faccio fatica a digerire questo prematuro distacco. Ora mi resta il rimpianto di non aver avuto l´occasione di poter condividere materialmente con te almeno una delle meravigliose esperienze che hanno arricchito il tuo ed il mio passato.
Una sola cosa mi preme ancora di dirti: grazie per tutto quello che hai fatto in SEM e per la SEM! Grazie a nome mio personale e grazie a nome della SEM tutta che, indegnamente, mi trovo attualmente a rappresentare. Sarai sempre vivo nel nostro ricordo!16/12/2007 3:52:23 PMGiuseppe (CDA 2004)Voglio pensarti così:
sorridente lassù che ci aspetti e noi, sgangherati, quaggiù che arranchiamo…CDA2004-Morterasch/2004-05-30_15.18.14.jpg

ciao
Giuseppe

16/12/2007 2:34:49 PMMarco Bozzi (corsista CdA 2004)

Ciao Marcello,

Eravamo un gruppo sgangherato nel 2004. Quegli ambienti e quelle atmosfere che ci hai insegnato ad apprezzare, a fare nostri e rispettare, a capire. Un poco di quello che facevi tu, già da tempo.
Alcuni hanno continuato. Anche io. Così, come se continuassi percorrendo le tue orme sulla neve, utilizzando i tuoi rinvii lasciati mentre ci attendi alla prossima sosta. E su, fino alla prossima vetta.
Nel 2004, quando incordati insieme, ho fatto il mio primo Quattromila; e mi hai teso la mano, allora che la terra di nuovo scendeva ormai arrivata in cielo. Ora lo faccio di nuovo, tendendo la mia.

Una tua parola rimane a significare tutto questo ed altro ancora.
Che qualcuno di noi solleva ancora a risuonare calda e divertita; come facevi tu ad infondere a noi sgangherati coraggio e spronare al tentativo: “Alè”…

Così al prossimo “Alè”, sarai ancora, una volta, con noi…

Grazie di tutto, Diretur.
Un abbraccio. A presto.

16/12/2007 12:34:43 PM

Massimo Leoni (Scuola Regionale)La sua immagine sorridente, anche nei momenti più difficili,
rimane un’esempio indelebile nei miei pensieri e sicuramente mi sarà d’aiuto nel tempo, come tutti i suoi lavori fatti per far sì, che l’andare in montagna sia, sempre più, un momento di divertimento da vivere intensamente con gli amici.
Sono sicuro che spesso tra le chiacchere e i sorrisi espressi durante i momenti vissuti tra le montagne, a lui tanto amiche, spesso il suo nome e la sua immagine sarà sempre viva tra di noi.Massimo Leoni

 

16/12/2007 9:33:57 AMMiosaE’ importante per me, per continuare a vivere, sapere che mi è stata lasciata un’eredità, un’eredità preziosa di amore, di ricordi e di vicinanze.
Questo ci è dato per far vivere ancora chi ci è caro ed è emigrato verso altri lidi16/12/2007 12:24:55 AMGianfranco

Il tempo che passa smorzerà il dolore ma per sentire Marcello basterà rivolgere gli occhi al cielo

16/12/2007 12:24:22 AM

Marisa Osp. San Raffaele

Anche in questa triste circostanza Marcello è stato unico. Forse ora dobbiamo pensare che siamo stati fortunati ad incontrarlo… Pensa c’è chi non sa che esistono persone come lui!un bacio

Vorrei avere una piccola foto di Marcello per ricordarmi che “per non avvertire le vertigini basta abituarsi”

16/12/2007 12:23:43 AM

Claudio Bisin (INA)Attraverso questa faticosa prova hai avuto modo di mettere in risalto la tua forza, la tua determinazione ed il tuo entusiasmo per la vita. Hai reso grande le persone che ti sono state vicine e ti hanno amato. Non ci hai fatto sentire quant’era pesante lo zaino che stavi portando ma hai continuato a sognare i leoni e a fare progetti per il futuro.
Messaggio ricevuto. Grazie Marcello16/12/2007 12:23:04 AMMarco Taboni (Scuola Lombarda)

Beyond The God and The Evil

Quella via dal nome misterioso la desideravamo entrambi…. Quante volte durante la malattia abbiamo programmato di salirla un giorno insieme…. e quante volte avviamo sognato di stringerci la mano dopo quella dura giornata…. Quante volte tu hai lottato per poterci essere….. e quante volte io ho sperato che questo nostro sogno potesse aiutarti a debellare tutto quel male…. ma forse è proprio così, come quella via…. forse bisognava davvero guardare oltre…forse mai come ora bisogna davvero guardare oltre… oltre il confine del male e della sofferenza che così coraggiosamente hai varcato negli ultimi giorni… ora dietro questo muro di lacrime vedo solo il brillare del tuo sguardo che si perde negli orizzonti più lontani al termine di una salita impegnativa… a me e a tutti noi oggi qualunque spazio pare irraggiungibile, insapore, vuoto… ma forse mai come ora bisogna davvero guardare oltre…ricordando te e tutti i tuoi sogni….

Ciao Marcello…. Ci mancherai…
Ai piedi di una cascata ghiacciata non potrò che pensare a te e alla tua travolgente passione.

16/12/2007 12:21:59 AM

Amici famigliaCaro Marcello,
ti ricordano con infinito rimpianto i grandi e i piccoli compagni di giochi, gli amici della spensierata fanciullezza e delle gioiose vacanze in cui, viaggiando con occhi curiosi ci si affacciava al mondo ed alla vita.
A te, che dei nostri figli eri il “capo” riconosciuto ed amato e che ora vogliamo immaginare in solitaria ascesa verso incontaminate vette.
A te, che più di ogni altro sapevi apprezzare le bellezze della natura rivolgiamo il pensiero affettuoso che tutti ci unisce in un unico grande abbraccio.16/12/2007 12:20:49 AMRomele “Rommel” Facchinetti (Scuola Lombarda)

Ciao Marcello in questo momento sono in montagna: nevica e fa freddo… ambienti che tu amavi. Tanto per me è stato un piacere ed un onore conoscerti. Ora non trovo le parole per i tuoi cari angosciati da una così dura prova come la perdita di un figlio eccezionale.. posso solo dire che pregherò per loro affinché il signore li aiuti.

Marcello sarà sempre con noi perché le persone come lui ti entrano dentro e li rimangono.

16/12/2007 12:19:40 AM

MaxCiao Direttore,
ti ringrazio per avermi convinto a togliere le coulisse dalle picche, quel giorno di tanti, tanti anni fa, alla base della cascata in Valle dell’Oro.
E’ stato come imparare ad andare in bicicletta senza le rotelle.Ciao Direttore,
ti ringrazio per avere fatto tu il tiro di 6b su “Sua mollosa grossezza”, al Gran Sasso. Vabbé, è vero che eravamo in alternata e toccava a te… Ma io non so se sarei stato contento, fosse toccato a me.

 

Ciao Direttore,
ti ringrazio per avermi gentilmente fatto presente, dopo circa 5 minuti che cercavo – invano – di piantare la picca nel duro ghiaccio della cascata, che una buona metà della sua lama (quella con la punta!) l’avevo lasciata conficcata mezzo metro sotto.
In effetti, a ripensarci, pareva strano anche a me che la picca rimbalzasse a quel modo…

Ciao Direttore,
ti ringrazio per non avermi troppo odiato quel sabato mattina che, dopo una settimana di fervidi preparativi, studio di relazioni, preparazione di attrezzatura, al grido di “ti passo a prendere io!” alle ore 5.00 mi sono schiantato con la mia macchina davanti casa della Nico, rovinandoti il we.
Se ti può consolare, da quel giorno, quando arrivo a quella curva, parcheggio e vado dalla Nico a piedi.

Ciao Direttore,
sono orgoglioso di avere fatto parte della tua vita, di essermi legato in cordata con te, di avere condiviso la passione per l’insegnamento e la montagna.
Aspettami, in vetta o al rifugio.
Tanto ci sei abituato.

Ciao Direttore

15/12/2007 11:39:51 PMLorenzCaro Marcello,
ti ho conosciuto solo pochi anni fa, eppure da subito sei diventato per me un riferimento nella Scuola, in montagna e… piano piano nella mia vita.
La tua preparazione, la cultura, la serieta’, l’impegno e la passione che hai sempre dimostrato in ogni cosa che facevi sono state per me di grande esempio.
Sono diventato istruttore di questa scuola perche’ me l’hai chiesto tu. Piu’ che le tue parole di invito ad unirmi al corso di alpinismo, quell’autunno del 2003, e’ valso l’esempio che mi hai dato con il tuo comportamento e con il tuo modo di essere. Di nuovo, ho guardato a te anche quando dovevo decidere di affrontare il corso regionale e mi sono quasi sentito ‘moralmente’ obbligato ad accettare questa nuova responsabilita’ per il solo fatto di avere te come esempio davanti ai miei occhi.
Col tempo ho imparato anche a conoscerti dentro, scoprendo che sei stato un uomo buono e dolce, non ti ho mai sentito parlare con cattiveria di niente e nessuno. Se c’era un problema o una questione prima ascoltavi e poi non mancavi mai di cogliere nel segno con le tue parole, sempre lucido e razionale nelle tue analisi.
Abbiamo cominciato a compiere qualche uscita insieme, prima le cascate, tu, vero maestro, ti ho sempre ammirato moltissimo da questo punto di vista. Poi su roccia o in alta quota.Ho avuto la fortuna di condividere con te le tue ultime uscite, nell’estate del 2006, prima che il male ti prendesse a tradimento.

Il bivacco alla base dello spigolo nord del Badile, nella grotta sotto un temporale come quelli della Val Bondasca, la minestra cucinata sul fornelletto, e mangiata dallo stesso pentolino. La salita il giorno dopo, rinunciammo alla Cassin e filammo spediti in scarpe da tennis lungo lo spigolo, in conserva fino alla vetta. Primi ad arrivare, godemmo della vetta tutta per noi in silenzio senza dirci nulla, erano circa le 9 del mattino.
E poi ancora insieme, la settimana successiva, a fare un giro sulla cresta di Rochefort, una giornata magnifica al cospetto del tuo Monte Bianco, l’ultima volta che ci siamo legati insieme.

Ti ricordo cosi’ amico, come nella foto qui sopra che ti scattai in quell’occasione.

Ciao Marcello, ci vediamo in vetta, al termine della prossima via, quella ancora da fare.

15/12/2007 8:03:44 PM