2019: documento conclusivo XII edizione

PREMIO MARCELLO MERONI

Dedicato a chi, in ambito montano, riesce a essere un esempio positivo


2019 – XII edizione del Premio Marcello Meroni

Dedicato a chi, in ambito montano, riesce a essere un esempio positivo

Il Premio Meroni è attribuito alle persone, o gruppi di persone, che si sono particolarmente prodigate, con discrezione, dedizione e in modo volontaristico, per la difesa e la promozione della montagna nel campo dell’ambiente, della cultura, dell’alpinismo e della solidarietà. Da sottolineare che l’edizione di quest’anno ha visto la nascita del premio dedicato a scuola e a università, più un riconoscimento speciale “una tantum” dedicato a passione e dedizione.

Tra le tante candidature pervenute, la giuria ha scelto i vincitori dell’edizione 2019, ovvero:

  • Simon Messner (sezione ALPINISMO)
  • Soledad Nicolazzi (sezione AMBIENTE)
  • Società Italiana di medicina di Montagna (sezione CULTURA)
  • Soccorso Alpino e Speleologico Stazione Lecco (sezione SOLIDARIETA’ e premio del PUBBLICO)
  • Scuola Quintino Sella (sezione SCUOLA)
  • Guglielmina Diolaiuti (sezione UNIVERSITA’)
  • Denis Urubko (menzione SPECIALE)
  • Giuliano Bressan (riconoscimento alla PASSIONE e DEDIZIONE)

Le attività svolte dai premiati e le motivazioni della giuria per la scelta dei vincitori sono state illustrate nel corso della cerimonia, condotta da Luca  Calzolari, giornalista – direttore Montagne360. Una targa al merito è stata consegnata a ciascun vincitore e, anche quest’anno, il pubblico presente in sala è stato chiamato a votare, scegliendo tra i vincitori il proprio beniamino.

La XII edizione del premio intitolato alla memoria di “Marcello Meroni” è promosso dalla Scuola  di  Alpinismo  e  Scialpinismo  “Silvio Saglio” della Sezione SEM del CAI  con il consenso e il sostegno della famiglia di Marcello e con il patrocinio della Scuola Regionale Lombarda di Alpinismo, del Comune di Milano, di ARCUS dell’Università Statale di Milano e dell’Università della Montagna UNIMONT .

Alla premiazione hanno preso la parola il Rettore dell’Università degli studi di Milano, Elio Franzini, e il Presidente Generale del CLUB ALPINO ITALIANO, Vincenzo Torti.

I VINCITORI DEL PREMIO MERONI 2019

Simon Messner (Sezione Alpinismo)

La giuria ha superato l’ostacolo psicologico che sfavorisce i “figli d’arte” e ha insignito Simon Messner del premio per l’alpinismo. Gli ha riconosciuto infatti quella mancanza di motivazioni professionistiche che lasciano all’alpinista i più ampi spazi di libertà. Le imprese del giovane Messner sono legate a quella tradizione che non parla di numeri, di difficoltà, di tempi, nella profonda convinzione che l’alpinismo non è misurabile e tanto meno soggetto a paragoni, perché ogni avventura rimane unica e a se stante. Un esempio perciò di quale possa e debba essere l’atteggiamento dei giovani verso l’ambiente naturale e l’alpinismo, un alpinismo di ricerca, rispettoso della storia e della natura.

Soledad Nicolazzi (Sezione Ambiente)

Nel monologo “Marbleland” da lei stessa costruito sulla base di più di 80 interviste effettuate sul territorio, Soledad Nicolazzi fa emergere le voci e le figure del mondo delle cave nelle Apuane. Coadiuvata dalla brava musicista Alessandra D’Aietti, fornisce in tal modo un’appassionata testimonianza del suo impegno per l’ambiente che tanto le è caro. Nel premiarla, la giuria prende atto che lo spettacolo non può che essere considerato come un esemplare atto d’amore per queste tormentate montagne.

Società Italiana di medicina di Montagna (Sezione Cultura)

Quest’anno la S.I.M e M. compie vent’anni e ripercorrendo la sua storia ed i tanti eventi organizzati e implementati ci si rende conto di quanto impegno, entusiasmo ed energia abbia messo in campo nella diffusione della cultura della medicina di montagna in termini di formazione e prevenzione.
Le principali attività dell’associazione sono quelle di mettere a punto linee guida igienico sanitarie e di prevenzione per chi frequenta la montagna in tutte le sue forme, collaborando sinergicamente con Il Soccorso Alpino e Speleologico, promuovendo ricerche sull’effetto della quota e dell’ipossia, promuovendo studi sulla frequentazione della montagna da parte di soggetti con patologie croniche, coinvolgendo anche i medici di base, molto è stato fatto anche in merito allo studio dei problemi sanitari delle popolazioni montane. Di grande importanza l’instancabile attività di divulgazione informativa e formativa erogata con congressi, convegni, seminari e giornate di studio, collaborazione con le università senza dimenticarci della creazione del l’ APP per il test di autovalutazione del mal di Montagna.

Soccorso Alpino e Speleologico Stazione Lecco (Sezione Solidarietà e Premio del Pubblico)

Arrivati alla sezione Solidarietà, nessuno ha parlato ci siamo guardati ed in modo semplice e naturale ci siamo detti “cosa c’è di più solidale che mettere a disposizione la propria vita per salvarne altre” ,il salvare vite non viene esercitata solo in montagna ed in grotta ma i volontari del soccorso alpino affrontano anche catastrofi, calamità naturali, raggiungono i feriti in luoghi dove altri (persone o mezzi) non riescono ad arrivare.
Nello specifico i volontari della Stazione di Lecco ,sempre animati da spirito solidaristico e filantropico ,oltre che dalla profonda conoscenza dell’ambiente montano ,da più di mezzo secolo rappresentano un punto di riferimento stabile e sicuro per le attività di emergenza in condizioni ambientali estreme e per farlo mettono a disposizione ,il loro, tempo, la loro energia, la loro preparazione, creando anche materiali nuovi per ottimizzare gli interventi, ma soprattutto mettono a disposizione loro stessi.
Qualcuno li ha definiti gli angeli della montagna …beh si arrivare ,arrivano effettivamente anche dal cielo… .

Guglielmina Diolaiuti (Sezione Università)

Allo studio dei ghiacciai e alle loro trasformazioni causate dal global warming, Guglielmina Diolaiuti si dedica da anni con passione ed estremo rigore scientifico nella sua veste di Professore di Geografia Fisica all’Università degli Studi di Milano con all’attivo più di 100 pubblicazioni internazionali e oltre 20 progetti coordinati per studiare gli impatti dei cambiamenti climatici su Alpi, Karakorum, Nepal e Ande. Nel premiarla, la giuria segnala con piacere come la studiosa si sia dedicata con passione alla realizzazione di un innovativo prodotto multimediale che, con l’ausilio di un visore 3D, consente di osservare e comprendere i drammatici effetti delle trasformazioni in atto. E ciò nello spirito di una didattica inclusiva e innovativa.

I.I.S. Istituto Istruzione Superiore Secondaria “Q. Sella” (Sezione Scuola)

La passione di Quintino Sella per la montagna continua ad aleggiare tra i banchi dell’Istituto Istruzione Superiore Secondaria che gli è dedicato a Biella. Grazie alla collaborazione con la locale sezione del CAI e il Panathlon, il progetto “Amare la montagna” da sei anni coinvolge centinaia di ragazzi impegnandoli in un’ammirevole opera di ripristino dei sentieri. Gran parte del merito per la riuscita del progetto va attribuito all’insegnante Daniela Azario che ne è una fervida, attivissima animatrice.

Denis Urubko (Menzione Speciale giuria)

La giuria ha deciso in pochissimi minuti di discussione di insignire Denis Urubko del premio speciale perché il suo essere alpinista a livello storico-planetario e la sua generosità più e più volte dimostrata nell’accorrere in soccorso di coloro che nessun altro avrebbe potuto soccorrere superano la nostra immaginazione e lo pongono nella diversa galassia dei fuori categoria. I suoi Piolet d’Or e la Legion d’Onore non fanno altro che suggellare le imprese straordinarie, le vicende romanzesche, la limpida onestà e l’ispirazione visionaria di un uomo che sa amare la vita e metterla sempre davanti all’egoismo del successo a tutti i costi.

Giuliano Bressan (Riconoscimento alla Passione e Dedizione)

Accademico del CAI, Giuliano Bressan merita il più ampio riconoscimento degli amici della montagna nel loro insieme per il grande impegno che manifesta sia nel campo della formazione, come Istruttore della Scuola centrale di Alpinismo, sia in quello della ricerca della sicurezza nell’uso dei materiali alpinistici, quale fondatore e animatore del Centro Studi Materiali e Tecniche del Club Alpino Italiano. Va altresì segnalata con ammirazione l’attività di Bressan in ambito culturale attraverso la pubblicazione di diffuse guide d’arrampicata, manuali, articoli di carattere storico e scientifico su diverse testate.

22 NOVEMBRE 2019 – Aula Magna dell’Università Statale di Milano, via Festa del Perdono 7 – Milano