2015: le motivazioni della giuria

PREMIO MARCELLO MERONI

Dedicato a chi, in ambito montano, riesce a essere un esempio positivo


Il verbale della giuria

Qui sotto l’elenco dei premiati con le motivazioni della giuria di cui hanno fatto parte Nicla
Diomede, Massimo Pantani, Tiziano Bresciani, Laura Posani, Dolores De Felice, Franco Meroni,
Roberto Serafin, Alessandro Gogna, Antonio Colombo e Giacomo Galli.

CULTURA: Elio Guastalli

Montagna sicura? Pura illusione, la sicurezza dipende solo da noi. Ne è convinto Elio Guastalli
che dal 2000 coordina le giornate “Sicuri in montagna” organizzando incontri con esperti aperti
a tutti gli appassionati e ripetendo implacabilmente le linee guida perché la montagna ci sia
possibilmente amica. Guastalli, di professione insegnante, è responsabile del Soccorso alpino di
Pavia e dell’Oltrepò, Istruttore di alpinismo e, dal 1994, membro del Centro studi materiali e
tecniche del Cai. In queste molteplici vesti diffonde con impegno e convinzione quella cultura
alpinistica che, come sostiene Massimo Mila nei suoi “Scritti di montagna”, è una delle forme di
conoscenza dove più inestricabilmente si uniscono il conoscere e il fare.

SOLIDARIETA’: Annalisa Fioretti

L’ammirazione per Annalisa Fioretti, medico specializzato in malattie dell’apparato respiratorio,
alpinista di valore sugli ottomila, madre di due figli, non può che essersi accresciuta a
dismisura in seguito a un episodio significativo. Era al campo base del Lhotse-Everest quando
si è verificato il terrificante sisma che nella primavera del 2015 ha messo in ginocchio il Nepal.
Salvatasi per miracolo, la dottoressa Fioretti ha soccorso decine e decine di alpinisti feriti. Poi,
mentre si contavano i morti e gli alpinisti sopravvissuti venivano rimpatriati, ha visitato e
curato oltre mille persone residenti nei villaggi. E non basta. Il ricavato delle serate a cui
partecipa di frequente e del libro “Oltre” da lei dedicato a questa e altre esperienze, vengono
interamente reinvestiti nei progetti pro-Nepal. La giuria è orgogliosa di poterle assegnare il
Premio Meroni per la solidarietà.

ALPINISMO: Ivo Ferrari

Una forma di alpinismo creativo e per questo particolarmente appassionante, accompagnata da
una spiccata vocazione a raccontarsi in un sito prestigioso quale è PlanetMountain.com: sono
questi i due elementi che rendono degna di nota sulla cangiante ribalta alpinistica la figura di
Ivo Ferrari, accademico del Club Alpino Italiano, un alpinista “per diletto” ma dalla tecnica
raffinata su tutti i terreni con all’attivo prime solitarie, invernali e vie nuove di grande prestigio.
Un curriculum alpinistico, il suo, che ha pochi uguali e giustifica i riconoscimenti fin qui ricevuti.
Ai quali si aggiunge ora il Premio Meroni al termine di un’annata piuttosto intensa in cui Ivo ha
sperimentato con senso di responsabilità un secondo di cordata molto ambito: il suo figlioletto
Dario.

AMBIENTE: Mountain Wilderness – Italia

Mentre purtroppo le nostre montagne vengono perlopiù intese dal pubblico solo come un
grande e pittoresco fondale, l’attività di Mountain Wilderness è rivolta a moderare gli impatti
negativi derivanti dall’afflusso turistico di massa senza mettere radicalmente in discussione il
senso stesso della parola “turismo”. Un compito quanto mai gravoso in questo 2015, mentre si
annuncia la realizzazione dell’ennesimo impianto di risalita sulla Marmolada e a Punta
Helbronner, sul Monte Bianco, si consuma con i nuovi impianti funiviari quello che il comitato
etico-scientifico di MW considera un ennesimo e gravissimo sfregio all’alta montagna. Il Premio
Meroni vuole rappresentare un doveroso sostegno all’opera di questa associazione
ambientalista che da una trentina d’anni vive e opera grazie al coinvolgimento entusiasta di
tanti appassionati in difesa dei grandi spazi della montagna ricorrendo, quando è necessario,
anche ad azioni spettacolari e provocatorie.

MENZIONE SPECIALE: Giuseppe Masera

Nel corso della sua luminosa carriera, il professor Giuseppe Masera, tra i maggiori esperti
mondiali nel campo della leucemia infantile, ha strappato centinaia di piccoli malati a una
malattia un tempo ritenuta incurabile. Tutte persone che oggi godono di una vita normalissima
e hanno a loro volta dei figli sanissimi. Il Premio speciale della giuria gli viene assegnato in
particolare per l’impegno speso in favore del progetto “A ciascuno il suo Everest” che da una
dozzina d’anni prevede l’accompagnamento di piccoli leucemici, con l’aiuto delle Guide alpine,
sulle montagne e nei rifugi dell’Alta Val Camonica. Il gruppo di bambini, curati e ora guariti o in
remissione dalla malattia, vengono così avvicinati alla montagna e possono gioire e
meravigliarsi a contatto con la montagna, e provare grande soddisfazione nel trovarsi in
situazioni che mai avrebbero immaginato nei momenti bui del loro ricovero in ospedale. Un
messaggio di speranza per tutti.